Sei un pubblico dipendente o un pensionato (ex dipendente pubblico)? Vuoi consolidare la tua situazione debitoria? Ecco come fare, rivolgiti all’ex Inpdap (odierno INPS) e richiedi le agevolazioni che ti spettano in virtù delle Convenzioni in essere e dell’iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (il cd. Fondo Credito) dell’Inps. Diverse sono le soluzioni e le proposte creditizie che un dipendente pubblico in servizio o in pensione può fruire per consolidare i propri debiti. Collegandosi direttamente al sito istituzionale è facile reperire la soluzione più confacente alle esigenze creditizie del soggetto richiedente; vediamo in questa guida la gamma di scelte e le agevolazioni.
Piccolo prestito Gestione Pubblica: chi può richiederlo ed agevolazioni
Per le esigenze familiari quotidiane degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, l’Inps concede piccoli prestiti a breve termine, da rimborsare con rate costanti, mediante trattenuta su stipendio o pensione. Non occorre allegare documenti di spesa, né presentare motivazioni. Il dipendente in servizio, presso amministrazioni statali o enti locali è obbligatoriamente iscritto al Fondo credito e versa il relativo contributo mediante trattenuta in busta paga dell’aliquota dello 0,35%. Il dipendente di ente pubblico diverso da quelli sopra citati può accedere al piccolo prestito solo se ha aderito al Fondo credito entro il 31 maggio 2008 (D.M. 45/2007 e successive modificazioni). Il pensionato, ex dipendente di ente pubblico è iscritto solo se all’atto della domanda di pensionamento ha presentato anche la domanda di adesione al Fondo credito, nei termini e con le modalità previsti dal D.M. 45/2007 e successive modificazioni. Il pensionato che ha aderito al Fondo credito versa il relativo contributo mediante trattenuta sulla pensione dell’aliquota dello 0,15%. Possono essere chiesti importi pari alla singola mensilità, cioè a 1, 2, 3 o 4 mensilità nette di stipendio o di pensione, rimborsabili rispettivamente in 12 rate (prestiti annuali); 24 rate (prestiti biennali); 36 rate (prestiti triennali); 48 rate (prestiti quadriennali). Sull’importo lordo della prestazione si applicano un tasso di interesse, un’aliquota per spese di amministrazione e una per fondo rischi, secondo i seguenti valori:
- tasso di interesse nominale annuo: 4,25%;
- spese di amministrazione: 0,50%;
- premio fondo rischi: applicato per fasce di età e di durata del prestito.
Prestiti pluriennali diretti Gestione Pubblica: chi può richiederlo e benefici
I prestiti pluriennali costituiscono una somma in denaro per far fronte a documentate necessità personali e/o familiari, rientranti nelle casistiche previste dal Regolamento. Oltre all’iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, i richiedenti devono avere quattro anni di anzianità di servizio utile alla pensione e quattro anni di versamento contributivo alla predetta Gestione unitaria. Gli iscritti in servizio devono avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato e coloro con contratto di lavoro a tempo determinato non inferiore a tre anni possono fruire di cessioni estinguibili nell’arco di vigenza del contratto con l’obbligo di cedere il trattamento di fine rapporto a garanzia della restituzione del prestito. La presentazione della domanda deve avvenire entro un anno dall’evento e/o dalla relativa documentazione di spesa; il prestito può avere durata quinquennale (in questo caso l’importo va restituito in 60 rate mensili) o decennale (da restituire in 120 rate mensili).
- tasso d’interesse nominale annuo del 3,50%;
- spese di amministrazione: 0,50%;
- premio fondo rischi.
Cessione del quinto: solo per i soggetti pensionati (ex dipendenti pubblici)
Il legislatore ha esteso anche ai pensionati la possibilità di contrarre prestiti personali estinguibili con una trattenuta diretta sulla rata della pensione: si tratta di un prestito che il pensionato può ottenere da un istituto di credito e rimborsare attraverso un addebito automatico che l’Inps effettua sulla sua pensione e non può superare un quinto dell’importo mensile della pensione. Per ottenere un prestito con cessione del quinto, il pensionato deve prima richiedere la comunicazione di cedibilità della pensione: un documento in cui viene indicato l’importo massimo della rata del prestito.
La quota cedibile deve essere richiesta personalmente dal pensionato presso qualsiasi Sede Inps e va consegnata alla Banca o alla Società finanziaria con la quale stipulare il contratto di finanziamento.
Nel caso in cui il pensionato, per la stipula del contratto, si rivolga ad un Ente finanziario convenzionato con l’Inps, la comunicazione di cedibilità verrà elaborata direttamente dalla Banca/Finanziaria attraverso un collegamento telematico con l’Istituto stesso, e i tassi di interesse applicati al contratto di prestito saranno più vantaggiosi.