L’offerta all’utenza è ormai talmente ampia che scegliere la banca piú conveniente online non è certo come bere un bicchier d’acqua. Ma prima di tutto, cosa intendiamo per “conveniente”? Gli istituti di credito, in effetti, erogano molteplici servizi ed emettere un verdetto univoco sui migliori potrebbe rivelarsi un esercizio pretenzioso. Aprire un conto corrente, sottoscrivere un mutuo, comprare obbligazioni, investire in un conto deposito, sono alcune tra le azioni normalmente richieste presso una banca. La migliore, allora, sarà quella che più soddisferà le esigenze del cliente. Prima di iniziare le ricerche è dunque fondamentale sapere cosa si vuole e cosa ci si aspetta. Una volta chiarito questo punto, non resta altro che leggere questa pratica guida per supportare al meglio la scelta.
Criteri per la scelta di una buona banca
Per tracciare un quadro il più preciso possibile, passeremo in rassegna i vari fattori che occorre tenere in considerazione al momento di orientarsi verso una banca piuttosto che un’altra. A seconda degli obiettivi di risparmio, sono fondamentalmente tre i parametri su cui il cliente dovrebbe informarsi.
- Costo del conto corrente. Non dimentichiamo, infatti, che il conto corrente non sempre è gratuito, ma può prevedere delle spese, alcune fisse e altre variabili. Tra le spese fisse rientrano ad esempio i bolli governativi (circa 40 euro all’anno) e l’eventuale costo di apertura del conto. Alle spese variabili appartengono, invece, le operazioni a pagamento effettuate dall’utente, come il prelievo bancomat presso una banca diversa dalla propria.
- Rendimento. Stiamo parlando degli interessi generati dal conto. Il loro calcolo deriva dal tasso di interesse attivo netto, che costituisce l’indice degli effettivi guadagni futuri legati al conto corrente. A questo proposito è bene conoscere la giacenza minima temporale, un criterio necessario perché il tasso di interesse sortisca il proprio effetto.
- Tipologia di servizi offerti. Tra i servizi classici che dovrebbero essere sempre presenti ricordiamo le carte di credito e di debito, i libretti degli assegni, la sottoscrizione di mutui e finanziamenti, i prelievi bancomat, l’invio e la ricezione di bonifici e la domiciliazione del costo delle utenze (come bollette del telefono, della luce, dell’acqua e del gas). In aggiunta, proprio con le banche online aumentano gli strumenti a disposizione del cliente per la gestione del proprio conto, ad esempio tramite il proprio smartphone o personal computer. Sarà quindi utile considerare l’offerta complessiva dei servizi così come il loro livello di efficienza e affidabilità.
Quali banche scartare?
Se 3 sono i fattori che aiutano a scegliere una buona banca, altrettanti sono i punti da tenere presente per evitare mosse azzardate. Tutti avranno sentito parlare di banche a rischio bail-in, che necessitano di essere salvate dal fallimento. Ovviamente nessuno vorrebbe affidare i propri risparmi a mani poco sicure. I parametri da considerare per non trovarsi in situazioni affatto piacevoli sono i seguenti:
- Common Equity Tier 1. Racchiude in un numero una preziosa indicazione sulla solidità della banca. Matematicamente parlando, è il rapporto tra il capitale versato e una valutazione del rischio delle attività realizzate dalla banca. Se superiore all’8%, è indice di una banca in buona salute.
- Andamento della banca in Borsa. I titoli azionari, dopotutto, sono un riflesso della fiducia ispirata negli investitori.
- Specializzazione della banca. Si tratta dell’attività principalmente svolta dall’istituto di credito, dalla quale dipenderà anche la ponderazione del rischio.
Dove reperire i dati necessari?
Con le moderne tecnologie, lo sappiamo bene, tutto diventa un po’ più semplice. Se in passato saremmo passati di banca in banca per chiedere ragguagli sulle loro offerte, oggi con un paio di click è possibile visualizzare un gran numero di servizi. Alla luce dei consigli contenuti in questa guida, non resta altro che confrontare tra loro gli istituti di credito. Ecco qui qualche spunto: buona ricerca!