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Centrale di Allarme Interbancaria (CAI): che cos è?

L’archivio CAI (acronimo delle parole Centrale Allarme Interbancaria) è un servizio fornito dall’azienda SIA (ovvero società Interbancaria per l’automazione)  per la Banca d’Italia.

Origine della CAI

La Cai, Centrale istituita ai sensi della legge n. 205 del 1999, del Decreto Ministero Giustizia 458/01 e decreto legislativo 507/99, rappresenta un database che riporta i vari assegni e le varie carte di pagamento che non sono regolari e che pertanto possono essere utilizzati per definire un livello di pericolosità della riscossione. L’archivio Cai è stato introdotto a seguito di depenalizzazione di alcuni reati minori, e possono effettuare le segnalazioni a tale tipo di società i vari istituti di credito, le poste, prefetti o tribunali e le varie società di intermediazione creditizio.

In particolare a seguito dell’emanazione del d. lgs n. 507 del 1999 (decreto che ha attuato quanto previsto dalla legge n. 205 del 25 Giugno 1999) è stata prevista una riforma delle sanzioni per quanto riguarda assegni emessi senza autorizzazione o senza provvista. Attraverso tale riforma si è pertanto migliorato il livello informativo in materia di circolazione degli assegni con l’introduzione di un sistema di sanzioni che diviene comunque applicabile qualora tutti gli intermediari forniscano le corrette informazioni sui vari soggetti emittenti assegni.

I vari dati contenuti all’interno del database

All’interno della centrale di allarme interbancaria sono presenti:

Possono beneficiare delle informazioni contenute all’interno dell’archivio C.A.I. sia le persone fisiche (anche il tutore, curatore o l’eventuale chiamato all’eredità) sia le persone giuridiche (ad esempio società, associazioni, enti, ecc.).

Accesso alle informazioni

Per avere la possibilità di accedere alle informazioni contenute all’interno della Centrale di Allarme Interbancaria occorre effettuare apposita richiesta alla Banca D’Italia, richiesta che è effettuabile tramite raccomandata, posta elettronica certificata o fax indirizzata a qualunque filiale. Naturalmente è possibile consegnare direttamente ad una filiale la richiesta esibendo un documento di identità ed il proprio codice fiscale. Alternativamente alla richiesta effettuata in Banca D’Italia è anche possibile

effettuare opportuna istanza ad enti segnalanti privati (come istituti di credito e intermediari finanziari) che dietro identificazione dell’utente hanno la possibilità di offrire il servizio di consultazione di assegni o carte bancomat smarrite o bloccate.