Sei residente nella Regione Toscana e vivi in una situazione economica di disagio e di difficoltà occupazionale? Non ti preoccupare, con il prestito sociale approntato dalla Regione Toscana puoi fruire di un finanziamento di importo variabile fino ad un massimo plafond stanziato di 150.000 euro; si tratta di una misura di welfare regionale finalizzata a sostenere economicamente e socialmente quei bacini di utenza considerati “deboli” e, bancabilmente, estromessi dal mercato creditizio e dall’accesso ai prestiti personali. Si tratta di un impegno economico e sociale che la Regione Toscana ha approntato nei confronti dei contribuenti che versano in condizioni di disagio e di povertà estrema; un impegno assolutamente di prim’ordine e di grande valore aggiunto per la popolazione toscana. Vediamo in questa guida di approfondire lo strumento di sostegno economico e sociale approntato dalla Regione Toscana con il dettato normativo Legge regionale 27 dicembre 2012, n. 77 (art. 60) e dal Decreto 3573 del 02/09/2013 con successive modifiche.
Regione Toscana: Prestito sociale per le famiglie e persone in difficoltà economica e sociale
La Regione Toscana ha varato e finanziato (con quasi 5 milioni di euro) un progetto regionale di prestito sociale per sostenere con prestiti fino a 3.000 euro (senza garanzie e senza interessi) le persone e le famiglie in situazioni di particolare difficoltà o fragilità socio-economica. Dalla fine di settembre 2016 è stato avviato il progetto di finanziamento con il coinvolgimento di circa 300 Centri di Ascolto, ubicati nelle varie province toscane, presso i quali possono rivolgersi le persone interessate che versano in uno stato di difficoltà economica e sociale.
Alla chiusura del bando precedente i progetti pervenuti agli uffici regionali sono stati in tutto 49, quelli approvati sono stati 38 e sono in grado di offrire una copertura territoriale molto ampia: 32 zone socio-sanitarie su 34; un altro bando sarà pubblicato a breve sul sito della Regione Toscana per garantire una copertura totale. Grazie ai progetti finanziati che hanno ottenuto il via libera dello stanziamento dei fondi regionali è stata creata una rete territoriale di circa 300 Centri di Ascolto ai quali le persone in situazione di bisogno, possono rivolgersi per sostenere un colloquio, individuale o familiare. I Centri di Ascolto, operano in stretto raccordo con i servizi sociali territoriali ed accolgono le domande, affinché sia data priorità a coloro che si trovano in condizione di particolare fragilità socio-economica quali l’appartenenza a famiglie numerose, presenza di situazioni di disabilità grave, presenza di figli minori e di nuclei monoparentali.
La Regione Toscana ha previsto, per ciascun progetto presentato, un finanziamento massimo di 150 mila euro. Dopo aver predisposto un piano personalizzato, i contributi che potranno essere concordati ed erogati (dopo l’istruttoria effettuata dai Centri di Ascolto sempre in raccordo con i servizi sociali territoriali) non potranno superare i 3 mila euro, senza garanzie nè interessi. Il rimborso della somma dovrà avvenire entro un massimo di 36 mesi e la modalità sarà concordata sempre con il centro di ascolto al quale spetteranno anche attività di tutoraggio e di accompagnamento per garantire un uso consapevole del denaro.
Regione Toscana: Prestito sociale, requisiti per richiederlo
Questa misura di welfare economica e sociale è stata approntata dalla Regione Toscana per tutti coloro che siano in possesso di determinati requisiti anagrafici e reddituali, di seguito enucleabili:
- residenza anagrafica in un Comune toscano;
- maggiore età;
- assenza di condanne definitive di un certo tipo (associazione di tipo mafioso, riciclaggio, impiego di denaro e beni di provenienza illecita);
- valore ISEE non superiore a 15mila euro;
- cittadinanza europea oppure possesso della carta di soggiorno o di regolare permesso di soggiorno.
Al beneficiario, al quale viene erogato il prestito sociale, la Regione Toscana richiede di essere parte attiva e propositiva nel superare le momentanee difficoltà economiche, personali o della propria famiglia. La restituzione del denaro potrà avvenire, in alternativa a quella rateale prevista dal piano personalizzato, anche attraverso lo svolgimento di attività socialmente utili. Per chi volesse ricevere ulteriori informazioni in merito può inviare una email all’indirizzo lottapoverta@regione.toscana.it.