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Aliquote Irpef: le novità in materia e le normative

In base alle intenzione del governo le aliquote irpef dovrebbero essere riviste nel 2018, dopo una riforma che coinvolge più che altro i redditi delle società. Nella recente legge di stabilità emanata nel 2016 sono state leggermente riviste alcune norme in materia di tassazione del reddito delle persone fisiche, prevedendo una no tax area più estesa per i pensionati. In base a quanto previsto dalle attuali disposizioni legislative nazionali l’irpef è calcolata sulla base dell’effettivo reddito percepito in un periodo. L’imposta sul reddito delle persone fisiche è calcolata su scaglioni di reddito, ad ogni scaglione corrisponde una particolare aliquota, ovvero una percentuale di reddito che deve essere versata a titolo di imposta.

I vari scaglioni prevista dalla legge

Attualmente il primo scaglione dei redditi irpef va da 0 a 15 mila euro e pertanto i contribuenti che guadagnano una cifra annua compresa in detta fascia saranno assoggettati ad una tassazione del 23 % (qualora un contribuente dichiari il reddito massimo nello scaglione, ovvero 15 mila euro annui) l’imposta da pagare sarà pari a 3.450 euro).

Il secondo scaglione irpef comprende i redditi che vanno da 15.001 a 28 mila euro ed è prevista una aliquota pari al 27 %. Pertanto chi guadagna una cifra che rientra in questo range andrà a pagare 3.450 euro (relativa alla tassazione per redditi sino a 15 mila euro) più il 27 % del reddito che va da 15.001 a 28 mila euro.

Un ulteriore scaglione, che va da 28.001 a 55 mila euro, prevede una aliquota del 38 %. Di conseguenza i contribuenti con reddito sino a 28 mila euro pagheranno un’irpef con le regole sopraesposte, mentre qualora si superi la cifra di 28 mila si applicherà la tassazione del 38 %.

Il quarto scaglione prevede una aliquota del 41 % per redditi che vanno da 55.001 a 75 mila euro. Chi guadagna la cifra massima, ossia 75 mila euro, effettuerà pertanto un versamento irpef pari a 25.420 euro;

L’ultimo scaglione interessa i contribuenti che hanno un reddito annuo superiore a 75.001 euro e prevede una tassazione del 43 %. Pertanto chi guadagna oltre 75.001 euro verserà imposte pari a 25.420 euro più il 43 % della cifra che eccede i 75.001.

La legge di stabilità 2016 e le modifiche alle aliquote irpef

La recente legge di Stabilità del 2016 ha previsto una estensione della no tax Area per i pensionati che superano i 75 anni di età con una pensione di importo inferiore agli 8 mila euro annuali. Rispetto al passato la no tax area viene pertanto allarga (in passato l’esenzione era prevista per i pensionati con guadagni sotto i 7.500 euro) e si escludono da tale calcolo anche alcuni tipi di reddito (ad esempio i redditi da terreni sotto 185,92 euro, i redditi da fabbricati agrari sotto 500 euro, i redditi derivanti da occupazioni saltuarie o da vendite di diritti d’autore che non superano i 4.800 euro).

L’allargamento della no tax area e le ulteriori novità sono riportate all’interno di una circolare esplicativa dell’Agenzia Entrate (la n° 20/E dell’Agenzia Entrate). I primi due capitoli della suddetta circolare riguardano la riforma fiscale 2016, dove il capitolo I introduce le novità in materia di imposte sui redditi delle persone fisiche, mentre il Capitolo 2 elenca quali sono le novità in materia di imprese.

In base al contenuto della circolare n. 20/E dell’Amministrazione finanziaria la legge di Stabilità 2016 ha previsto una esenzione irpef delle borse di studio per studenti di università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica che partecipano al programma “Erasmus +”.

Sono state inoltre confermate le agevolazioni fiscali riguardanti gli immobili prima casa con ristrutturazioni a basso impatto energetico. Per gli edifici che, a seguito degli interventi di ristrutturazione, diventano di classe energetica A o B, si ha diritto ad una riduzione del 50 % dell’iva e ad un credito di imposta pari al 50 % dell’Iva sul valore dell’acquisto per chi effettua un acquisto di un immobile di classe A o B.

La riforma delle aliquote irpef

Da notizie dell’ultima ora si è comunque appreso che l’esecutivo ha intenzione di mettere nero su bianco un futuro taglio delle aliquote irpef, che dovrebbe essere reso operativo nel 2018 (il meccanismo pertanto sarebbe identico a quanto già effettuato con l’Ires). Allo stato attuale il taglio irpef rappresenta comunque un ipotesi, anche perché non è chiaro quali siano le coperture di bilancio per effettuare la riduzione delle aliquote (in ogni caso le coperture finanziarie dovrebbero essere indicate all’interno della legge di bilancio per il 2017).

Per quanto riguarda l’Ires infatti l’esecutivo ha già provveduto ad individuare con la precedente legge di bilancio le risorse per effettuare il taglio, che dovrebbe passare dal 27,5 % al 24 % a partire dal primo Gennaio 2017.