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Partita Iva e regime dei minimi: cosa cambia nel 2016 con il regime forfettario

La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto il cosiddetto regime forfettario, regime agevolato per i contribuenti che hanno particolari requisiti e decidono di aprire una nuova partita iva.

In particolare condizioni e requisiti che devono essere rispettati riguardano:

Non rientrano all’interno del regime forfettario 2016 i soggetti rientranti all’interno di una delle seguenti condizioni:

Tra i vari limiti di ricavo e di coefficiente di redditività previsti all’interno dell’allegato alla legge di stabilità troviamo:

I soggetti che si trovano all’interno del regime forfettario, in base al dettato della Legge di Stabilità 2016, hanno le seguenti agevolazioni:

L’aliquota sostitutiva prevista sostituisce tutte le imposte dovute, ossia Irpef con relative addizionali, Irap, Iva , ecc.

Per quanto concerne il regime previdenziale i contribuenti che aderiscono all’interno del regime forfettario effettueranno il calcolo dei contributi Inps tenendo presente il reddito che comunque è stato dichiarato.

Per quanto riguarda i contributi minimi dovuti dalle ditte individuali iscritte all’interno dell’Inps sezione artigiani e commercianti  è stata prevista una agevolazione consistente in una riduzione del 35 % sul minimale (a tale importo va aggiunta la quota proporzionale determinata forfettariamente).

Per i contribuenti che non sono iscritti in albi e che non sono titolari di partita iva ed iscritti alla Gestione Separata Inps l’aliquota da pagare per il 2016 è pari al 27,72 %.

Per i titolari di pensione e che sono in possesso di partita iva a partire dal 1° Gennaio 2016 l’aliquota contributiva è innalzata dal 23,50 % al 24 %.

Il regime forfettario previsto dalla legge di Stabilità 2016 sostituisce i precedenti regimi agevolati e pertanto un contribuente titolare di partita iva potrà scegliere tra: