Isopensione: la pensione anticipata di 4 anni prevista dalla Legge Fornero

Le riforme al sistema pensionistico italiano attuate negli ultimi anni hanno destato non poche critiche. La causa è ancora una volta lei: la crisi. Il cosiddetto Decreto Salva Italia introdotto dal Ministro Fornero ha infatti reso più duri i requisiti per accedere alla pensione. Eppure non tutto il male viene per nuocere. A sei mesi dal Decreto-Legge, la stessa Fornero ha infatti emanato la Legge di Riforma del Mercato del Lavoro, con la quale ha creato la cosiddetta Isopensione. Si tratta di un pensionamento anticipato sino a 4 anni per i soggetti che non hanno raggiunto i requisiti delle precedenti disposizioni in materia. Ma come funziona esattamente e cosa bisogna fare per richiederla? Ecco qui le risposte a tutti i vostri quesiti.

Cos’è esattamente l’isopensione?

L’isopensione, chiamata anche Esodo dei Lavoratori Anziani, è uno strumento finalizzato alla sospensione dall’attività di certe categorie di lavoratori prossimi al pensionamento. Non tutti, infatti, rientrano nel campo di applicazione di tale legge. I beneficiari sono i lavoratori dipendenti di aziende con un organico maggiore alle 15 persone e a cui manchino al massimo 4 anni dall’età pensionabile. Rispetto alla pensione anticipata, che prescinde dall’età anagrafica e considera soltanto gli anni di contributi versati, l’isopensione consente di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro sulla base di entrambi i criteri.

Punto fondamentale della legge: la retribuzione non si perde. Difatti, a seguito di un accordo tra l’INPS, il sindacato dei lavoratori e l’azienda, quest’ultima si assume la responsabilità di versare l’Assegno di Esodo. L’azienda è inoltre tenuta a corrispondere al lavoratore la copertura contributiva durante l’intero periodo di esodo.

Come richiedere l’isopensione?

Innanzitutto bisogna essere sicuri di possedere i requisiti necessari. Per farlo, è opportuno richiedere all’INPS (anche per via telematica) il cosiddetto Ecocert, ovvero l’Estratto Conto Certificativo.  In tale documento il lavoratore potrà prendere visione dei contributi versati a suo favore fino a quel momento. Nel caso in cui i conti non tornassero e mancassero dei contributi, è diritto del lavoratore segnalarlo all’INPS tramite l’apposita sezione di “Segnalazioni Contributive”.

L’isopensione passo passo

Perché il procedimento possa essere avviato devono soddisfarsi una serie di condizioni.

  1. L’impresa calcola il numero di dipendenti in esubero e comunica il dato al sindacato.
  2. Si stipula un accordo che stabilisce chi tra i dipendenti in esubero può accedere alla pensione entro un massimo di 4 anni.
  3. Sulla base della valutazione del sindacato, l’impresa elabora una proposta di isopensione ai lavoratori interessati a tale trattamento.
  4. Sia l’accordo con il sindacato sia la proposta di isopensione vengono rivolte all’attenzione dell’INPS.
  5. L’INPS valuta la situazione contributiva dei lavoratori e invia all’impresa una stima dell’ammontare dell’assegno di esodo.
  6. Il piano di pre-pensionamento viene presentato ai lavoratori, che potranno accettarlo o rifiutarlo. Qualora accettassero, il rapporto di lavoro si considera definitivamente cessato e il piano di pre-pensionamento irreversibile. In caso di rioccupazione, l’INPS non potrà predisporre alcuna riduzione dell’importo della prestazione.
  7. Tramite fideiussione bancaria, l’impresa garantisce all’INPS il versamento dell’importo stabilito per il periodo di pre-pensionamento. Il pagamento potrà poi essere effettuato in un’unica soluzione o a rate. Il fine di tale misura è evitare un’insolvenza da parte dell’impresa. Il lavoratore, ormai fuori dal mercato del lavoro, verrebbe escluso anche dal sostegno economico del pre-pensionamento. Con la garanzia della fideiussione, invece, nel caso in cui l’impresa cessi di pagare l’INPS, quest’ultimo potrà esigere il versamento delle rate rimanenti. Dopo 180 giorni di insolvenza, l’INPS potrà poi riscuotere l’intero importo della fideiussione e continuare con il pagamento dell’isopensione.

Ma a quanto ammonta l’isopensione?

L’assegno di esodo equivale all’importo della pensione che spetterebbe al lavoratore nel momento stesso in cui accede alla prestazione. Grazie alla copertura contributiva di cui si fa carico l’impresa nel periodo di esodo, il lavoratore potrà poi percepire un assegno pensionistico maggiore, come se avesse continuato a lavorare nel periodo di pre-pensionamento.