Dirigenti dell’Agenzia delle Entrate dichiarati illegittimi: scopri i nomi. Come contestare l’accertamento fiscale notificato

Scandalo all’Agenzia delle Entrate: la sentenza costituzionale ha dichiarato “fasulle” ben 767 nomine di Dirigenti dell’Agenzia delle Entrate senza essere stato indetto alcun concorso pubblico. Siamo alle solite: un ennesimo caso di favoritismo e di mancanza di meritocrazia che ha trascinato con sè la dichiarazione di nullità delle cartelle esattoriali notificate ai contribuenti con apposta la firma del “finto” Dirigente. Una vera e propria bufera all’interno dell’amministrazione fiscale iniziata qualche anno fa, un vero e proprio ennesimo scandalo che coinvolge, ancora una volta, la Dirigenza pubblica.

Per sopperire alla carenza di personale all’interno dell’Agenzia delle Entrate, si era deciso di promuovere alla carica dirigenziale ben 767 funzionari, senza prima avere sostenuto un concorso pubblico, dato che, come prescrive la nostra Costituzione: “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso“. La questione, che era già stata sollevata inizialmente dal Tar del Lazio aveva poi subito uno stop a causa di una legge sanatoria del 2012. Il Consiglio di Stato aveva rinviato la questione alla Corte Costituzionale perché si pronunciasse in merito e decidesse in merito al fatto che, in Italia, pure i funzionari del pubblico impiego (così come tutti gli altri dipendenti della pubblica amministrazione) debbano sottostare all’obbligo di sostenimento del concorso pubblico per accedere ai posti.

Sentenza della Corte costituzionale: nomine “fasulle” dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate

La Sentenza n.37 del 2015 pronunciata il 17 marzo 2015 dalla Corte costituzionale è stata ben chiara e ha sciolto finalmente l’enorme dubbio sulla vicenda delle nomine di 767 funzionari a Dirigenti dell’Agenzia delle Entrate. Incostituzionale è la Legge 2012 che, dopo lo stop del TAR del Lazio relativo alla nomina dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate a Dirigenti, pur senza la qualifica, aveva introdotto una sorta di sanatoria. In attesa che fossero indetti bandi di concorso pubblico, gli incarichi pro tempore da Dirigente, conferiti a funzionari dell’Agenzia delle Entrate senza il sostenimento dei regolari concorsi, sono stati dichiarati assolutamente “fasulli”. Tutta la vicenda è palesemente illegittima per contrasto con il dettato della Costituzione e con la norma che impone che, per accedere al pubblico impiego, si deve sostenere il concorso pubblico.

L’ostacolo in questo caso è stato “aggirato” ma rimane fermo e palese che, per accedere alla carica di Dirigente pubblico è necessario sostenere la prova concorsuale e la durata degli incarichi deve essere legata al tempo necessario ad indire i bandi di concorso. Il dettato normativo concernente la semplificazione ha sempre “contribuito all’indefinito protrarsi nel tempo di un’assegnazione temporanea di mansioni superiori, senza provvedere alla copertura dei posti dirigenziali vacanti da parte dei vincitori di una procedura concorsuale aperta e pubblica”.

Con la sentenza 37/2015, la Corte costituzionale ha messo definitivamente termine ad una “burrascosa” vicenda che si protraeva da troppo tempo e che costituiva una mera elusione al dettato costituzionale; rimane poi aperto un problema concernente gli accertamenti sottoscritti per anni dai “finti” Dirigenti e notificati ai contribuenti. Dato che sono state bocciate e ritenute giustamente “fasulle” 767 nomine di Dirigenti su 1.143 totali (più della metà), ciò ha comportato che più del 50% delle cartelle esattoriali notificate da Equitalia ai contribuenti italiane fossero anch’esse nulle. Quindi, sono state annullate tutte le cartelle esattoriali recanti la firma apposta dai “finti” Dirigenti che non avevano il potere di ricoprire l’incarico.

Cartelle esattoriali nulle: come contestare l’accertamento fiscale notificato