Pagamenti con lo smartphone: in arrivo il riconoscimento facciale

Nella nuova era tecnologica e digitale, il Mobile Payment continua ad essere il campo di una vera e propria digital war piena di colpi di scena e di novità. Jack Ma, fondatore e presidente di Alibaba Group, colosso cinese del commercio elettronico, è intervenuto alla cerimonia d’apertura dell’edizione 2015 del CeBIT (Centrum für Büroautomation, Informationstechnologie und Telekommunikation), la più importante fiera mondiale ICT (Information and Communication Technology), in corso presso gli Hannover Exhibition Grounds di Hannover in Germania.

L’imprenditore asiatico Jack Ma ha mostrato e spiegato il funzionamento di un sistema di pagamento con smartphone basato su una tecnologia di riconoscimento facciale. Protagonista al recente Mobile World Congress, con la terza edizione dello studio annuale di MasterCard dedicato ai pagamenti effettuati con i dispositivi mobili, e in particolare con gli smartphone, il Mobile Payment ha guadagnato di nuovo il centro della scena durante la cerimonia di apertura del CeBIT 2015, grazie a Jack Ma, fondatore di Alibaba Group.

Italia: pagamenti con lo smartphone, lo stato dell’arte

Pagare con il telefonino è una delle tendenze più in crescita a livello globale. Secondo una ricerca realizzata da BI Intelligence, la cifra d’affari dei pagamenti con smartphone negli Stati Uniti potrebbe toccare gli 86 miliardi di dollari entro il 2018.

In Italia, paese tradizionalmente legato all’uso del contante, la crescita c’è, anche se minore: nel 2016 i pagamenti digitali sono aumentati del 3,6% e più della metà di questi sono rappresentati dai pagamenti via smartphone, per un totale di circa 2 miliardi di euro nel 2016, con una previsione di 4 o 5 miliardi entro il 2017 (dati dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano). A trainare questa crescita sono il pagamento di bollettini e l’acquisto di biglietti. Le aziende creatrici di sistemi operativi per smartphone (in particolare Google con Android e Apple con iOS) sono in prima linea per la realizzazione di sistemi di pagamento innovativi, introdotti negli ultimi mesi in alcuni paesi. L’Italia dovrà aspettare ancora un po’ e probabilmente le maggiori novità per i pagamenti via smartphone arriveranno nel corso del 2017.

Alibaba Group: il nuovo software del magnate cinese per pagare con un selfie

La nuova frontiera del pagamento con dispositivo mobile arriva dalla Cina: è opera di Jack Ma, fondatore di Alibaba, compagnia cinese privata con sede a Hangzhou attiva nel campo del commercio elettronico. Il magnate cinese, infatti ,ha studiato un software di riconoscimento facciale che consenta di pagare gli acquisti, solo guardando uno schermo dello smartphone.

Smile to Pay“, secondo la Cnbc, si chiama il servizio di pagamento, proprio per sottolineare che pagare con un semplice “smile” (sorriso) è facile come scattare un selfie; il futuro sembra già realtà. Proprio quello che ha messo in atto Jack, alla presentazione del dispositivo davanti alla platea del CeBIT (Centrum für Büroautomation, Informationstechnologie und Telekommunikation), una grande conferenza internazionale sulla tecnologia che si tiene annualmente ad Hannover, è una versione beta del dispositivo. Durante la Conferenza, Jack Ma ha puntato verso di sè lo schermo dello smartphone e tramite un sistema di riconoscimento facciale ha effettuato il pagamento, con semplice scatto e sorriso.

Diverse aziende tecnologiche tra cui Apple, Google e Samsung, stanno cercando di risolvere i problemi di pagamento con mobile: la maggior parte delle opzioni attualmente disponibili sono il telefonino o i dispositivi con i clienti, i quali devono essere in possesso di un gadget che deve essere posto vicino al registratore di un esercente per completare le transazioni commerciali. Quella di Alibaba Group è una rivoluzione tecnologica e digitale già in atto: il colosso cinese sta sperimentando diverse misure per migliorare la sicurezza del suo sistema di pagamento, compreso l’uso di una frase trigger o la scansione di qualche segno di riconoscimento unico del corpo di un acquirente, come un tatuaggio o piercing. Non c’è ancora nessuna data di uscita per il servizio, ma è già un vero successo e furore.