Prestito Inpdap: le risposte alle domande più frequenti

Se siete un dipendente, un ex dipendente o un pensionato Inpdap e necessitate di un prestito, la migliore strada è quella rivolgervi all’ente stesso, il quale offre diverse forme di prestito personale capaci di rispondere a tutte le esigenze finanziarie possibili e di andare incontro ad ogni fabbisogno economico. Per poter optare per la soluzione creditizia più confacente alle proprie esigenze con un saggio d’interesse interessante e con modalità di restituzione del debito appropriato, in base al proprio merito creditizio, si deve seguire una guida utile che vi consenta di rispondere a tutte le domande che vi possono sorgere in merito al prodotto finanziario Inpdap.

In che cosa consiste un prestito Inpdap?

I prestiti Inpdap sono simili alle altre tipologie di prestito che reperiamo sul mercato creditizio, l’unica diversità rispetto al “canonico” finanziamento concerne l’ente erogatore del capitale finanziario: infatti, per i prestiti Inpdap l’ente erogatore è lo stesso ente Inpdap ovvero l’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti della pubblica amministrazione facente capo all’INPS. Proprio per il diverso soggetto erogante il finanziamento, il saggio d’interesse sui prestiti Inpdap sono più convenienti e vantaggiosi di quello applicato da un istituto di credito o da una società finanziaria.

Quali soggetti possono richiedere e beneficiare di un prestito Inpdap?

I finanziamenti erogati dall’ente previdenziale Inpdap possono essere richiesti esclusivamente da dipendenti, ex dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione che durante l’espletamento del servizio pubblico hanno provveduto a versare correttamente e regolarmente i contributi presso l’istituto di previdenza. Oltre ai suddetti requisiti economici che garantiscano la possibilità di ottenere il prestito, sono necessari requisiti anagrafici quali:

  • residenza nel territorio dello Stato italiano,
  • età anagrafica tra i 18 e i 70 anni.

Prestiti Inpdap: quali sono le tipologie di prestiti personali?

L’Inpdap in base alle richieste dei suoi dipendenti ed alle esigenze dei richiedenti mette a disposizione diverse tipologie di prestito personale che possiamo qui di seguito enucleare:

  • piccoli prestiti Inpdap con massimo capitale erogabile di 5.000 euro con piano di rimborso da un anno a quattro anni,
  • prestito per l’acquisto di un’auto con capitale massimo erogabile fino 100.000 euro e con piano di rimborso fino a dieci anni, anche con possibilità di ottenere una cessione del quinto sullo stipendio netto mensile,
  • prestito per il matrimonio del figlio/a con massimo capitabile erogabile fino a 15. 493,73 euro con piano di rimborso fino a cinque anni, con possibilità di ottenere una cessione del quinto,
  • mutuo Inpdap con capitale massimo erogabile fino a 300.000 euro con piano di rimborso dai dieci ai trent’anni.

Qual è la documentazione necessaria per richiedere un prestito Inpdap?

Per richiedere un qualsiasi prestito Inpdap è necessario presentare la seguente documentazione:

  • ultima busta paga
  • cedolino pensione
  • documento d’identità in corso di validità

Inpdap: chi eroga il prestito in surrogato allo stesso ente previdenziale?

In linea generale un prestito Inpdap è erogato dallo stesso Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti della pubblica amministrazione ma, nel caso in cui non avesse i fondi disponibili per erogare il capitale finanziario necessario ai suoi dipendenti, l’Inpdap inoltra la richiesta di prestiti ad altri istituti di credito con i quali ha stipulato le convenzioni. In tale modo accanto all’erogazione diretta dell’Inpdap si affianca quella mediata da altri istituti finanziari e bancari.

Prestiti Inpdap: il tasso d’interesse conviene?

I prestiti erogati dall’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti della pubblica amministrazione sono davvero convenienti ed a saggio d’interesse agevolato dato che è lo stesso ente previdenziale a garantire la restituzione del prestito per se stesso: disponibilità del TFR, stipendio dei dipendenti, contributi versati costituiscono una dotazione di risorse finanziarie da cui è possibile attingere.

Vediamo per ogni tipologia di prestito finanziario o di mutuo Inpdap quali saggi d’interesse sono applicati:

  • piccolo prestito Inpdap: 3,5% per piano di rimborso fino a 24 mesi, 4,25% per piani di rimborso superiori ai 24 mesi,
  • mutuo Inpdap: saggio fisso 4,15%, saggio variabile 3,75%,
  • prestito per ristrutturazione casa: saggio fisso 4,15%, saggio variabile 3,75%,
  • prestito auto: dal 7% all’8%.

Cessione del quinto Inpdap: scelta conveniente

L’opzione della cessione del quinto dello stipendio o della pensione è davvero una soluzione ottimale ed interessante dato che consente di ottenere un capitale finanziario anche di somma elevata con una rata mensile che viene detratta direttamente dalla retribuzione mensile netta: garanzia di restituzione del capitale e meno problematiche nella presentazione della documentazione e nell’esibizione di ulteriori garanzie.

In base alla normativa della cessione del quinto, anche il prestito Inpdap prevede una rata che non può eccedere 1/5 della retribuzione mensile o pensione e il piano di ammortamento non può essere superiore alle 120 rate mensili, pari a 10 anni. La modalità di restituzione del capitale con cessione del quinto è richiedibile anche da soggetti che sono stati protestati o inseriti nella categoria dei cattivi pagatori in quanto la rata mensile è detratta direttamente dal datore di lavoro.