Crisi economica e crisi occupazionale: molte famiglie italiane sono in affanno in quanto non riescono a trovare un posto di lavoro sicuro, un’adeguata stabilità e capacità reddituale costante e il raggiungimento di un livello di vita qualitativamente decoroso e decente. E’ vero che oggi “guadagnarsi la pagnotta del pane” da portare a casa è molto difficile e complicato, specie per i giovani usciti dai banchi di scuola ma, non bisogna perdersi d’animo e si deve lottare fino all’ultimo per trovare una valida soluzione che ci consenta di acquisire uno status economico indipendente ed assolutamente dignitoso. Acquisire una sorta di auto-realizzazione ed autostima, permette a tutti i cittadini italiani di assicurare a sè ed alla propria famiglia l’adeguato sostentamento e uno standard decoroso per la propria vita. Vediamo in questa guida le soluzioni creditizie reperibili sul mercato concernenti i prestiti agevolati e il microcredito per le famiglie italiane in difficoltà economica a rischio di esclusione sociale e a rischio di povertà assoluta.
Prestito agevolato per le famiglie italiane disagiate: prestito della Speranza
Una prima valida soluzione creditizia che può essere reperita sul mercato riguarda quella del prestito della Speranza, il quale intende sostenere l’accesso al credito a condizione agevolate, a persone e microimprese in condizioni di vulnerabilità economica.
Nel garantire il Prestito, la Conferenza Episcopale intende perseguire l’inclusione sociale e lavorativa della persona, facendo leva sulla responsabilità personale e sulla libera iniziativa, in grado di favorire una ripresa economica e la creazione di lavoro.
Possono essere ammessi ai finanziamenti concessi dalla Banca ai sensi della Convenzione:
- persone fisiche e famiglie che versino in situazione di vulnerabilità economica e sociale quali: a) persone in difficoltà economico-finanziaria, disoccupati e cassaintegrati a causa della crisi economica, giovani in cerca di prima occupazione, lavoratori precari, giovani coppie all’inizio del loro percorso di famiglia giuridicamente riconosciuta o in fase di costituzione, che necessitano di beni e servizi di prima necessità escludendo il sostegno a spese voluttuarie e superflue b) categorie di persone disagiate in grado di intraprendere un nuovo progetto di lavoro;
- microimprese come definite dall’articolo 18, comma 1, lett. d-bis, del D. Lgs. 6.9.2005, n. 206 (Codice del Consumo) in forma di: imprese individuali, società di persone, S.R.L. semplificata ex art. 2463bis c.c., nonché società cooperative che : incontrano difficoltà di accesso al credito per realizzare investimenti sostenibili di crescita e sviluppo o sono in fase di avvio.
Sono ammissibili alla garanzia del Fondo di Garanzia i finanziamenti aventi le seguenti caratteristiche:
- “credito sociale” da concedersi a persone fisiche e famiglie: finanziamenti di importo non superiore a 7.500 euro, TAN non superiore al 2,50%, erogati in unica soluzione o in più tranche periodiche, secondo altre modalità concordate tra Banca e cliente. E’ previsto un periodo di preammortamento di 12 mesi; il finanziamento ha durata massima di 6 anni comprensiva del periodo di preammortamento. Non si applicano al finanziamento le penali di estinzione anticipata,
- “credito all’impresa” da concedersi alle Microimprese: finanziamenti di importo non superiore a 25.000 euro erogati in una unica tranche per l’avvio o lo sviluppo di un’iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo, TAN non superiore al 4,50%. E’ previsto un periodo di preammortamento di 12 mesi; il finanziamento ha durata massima di 6 anni comprensiva del periodo di preammortamento. Non si applicano al finanziamento le penali di estinzione anticipata.
Microimpresa: prestito Invitalia
I prestiti approntati dall’Agenzia Invitalia a favore del tessuto imprenditoriale sul territorio nazionale questa agevolazione è rivolta a persone che intendono avviare un’attività imprenditoriale di piccola dimensione in forma di società di persone. Sono escluse le ditte individuali, le società di capitali, le cooperative, le società di fatto e le società aventi un unico socio.
Per presentare la domanda, almeno la metà numerica dei soci che detiene almeno la metà delle quote, deve essere:
- maggiorenne alla data di presentazione della domanda
- non occupato alla data di presentazione della domanda
- residente nel territorio nazionale alla data del 1 gennaio 2000 oppure da almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale vigente in materia.
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L’elenco dei territori è consultabile nell’apposita
sezione del portale.–>