Prestiti a tasso d’interesse zero? Esistono o sono una truffa? In effetti, negli ultimissimi tempi si sente sempre sottolineare il fatto che l’erogazione del credito al consumo o del prestito alle famiglie italiane avvenga con applicazione del saggio d’interesse zero e fa sorgere un dubbio tremendo nella testa dei potenziali sottoscrittori: Sarà per caso una truffa? In effetti, l’idea di accendere un prestito e restituire solo la quota capitale erogata è un sogno evanescente e la pubblicità delle finanziarie e degli istituti di credito è spesso non veritiera e nasconde inganni e tranelli da non sottovalutare. Vediamo di comprendere meglio cosa si nasconde dietro la locuzione “tasso zero”, chiarire con un esempio pratico e saper valutare il TAEG come misura del costo effettivo del prestito.
Prestiti a tasso zero? Ecco cosa si nasconde dietro questa trovata pubblicitaria
In realtà, la locuzione “tasso zero” è una trovata pubblicitaria e strumento di marketing che ha come scopo quello di attrarre i consumatori creditizi per invogliare i clienti ad acquistare beni di varia natura. Ma il tasso zero, però, in molti casi è una vera e propria bugia ed inganno colossale, tanto da indurre molti consumatori del credito a pentirsi degli acquisti effettuati o comunque a valutare sostanzialmente cosa si nasconde dietro al contratto di finanziamento. Un esempio, sottoscriviamo un prestito “a tasso zero” per l’importo di 2.000 euro, il cui piano di ammortamento è di 24 mesi, con TAN pari a zero e TAEG dell’11%, si paga una rata mensile di 98 euro, alla fine della scadenza del prestito avremo rimborsato 2.352 euro, in effetti 352 euro in più, quindi, dove è il tasso zero? Il saggio a tasso zero riguarda solo ed esclusivamente la quota capitale ma, il cliente deve prendere in considerazione e valutare concretamente il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) che tiene in considerazione anche tutte le spese di istruttoria, le commissioni, le imposte e le eventuali polizze obbligatorie (che corrispondono di fatto al guadagno della banca).
TAEG: il vero onere e tasso da prendere in debita considerazione
Nella valutazione dei prestiti finanziari, occorre prendere in considerazione il vero onere economico sostenuto dal consumatore creditizio quello concernente il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), il quale rappresenta nel modo più completo il costo di un finanziamento, ovvero l’onere economico effettivamente esborsato dal cliente. Il TAEG viene a rappresentare un saggio puramente virtuale, è un ratio in grado di dichiarare il costo globale del prestito. Confrontando il TAEG di due prestiti si acquisisce e si comprende immediatamente l’idea di quale costi di più e di quanto.
Ecco nel dettaglio il TAEG, per i prestiti personali, di quali voci di costo è composto:
- quota interessi
- spese di istruttoria pratica
- spese di incasso e gestione rata
- imposta di bollo/sostitutiva sul contratto
- imposta di bollo su singola comunicazione al cliente, se prevista
- costo per le singole comunicazioni periodiche.
Dal TAEG sono escluse le seguenti voci di costo:
- il costo per richiesta documentazione (es. certificazione/ fatturazione interessi…)
- indennità per ritardo pagamenti
- penali e interessi di mora per decadenza del beneficio del termine.
Prestiti a saggio d’interesse zero: evitare le truffe
Ora che hai capito quale parametro devi prendere in considerazione per capire se il prestito è realmente a tasso zero, come viene pubblicizzato, risulta evidente fare bene mente locale in merito all’offerta che ci viene proposta nel prospetto del piano di ammortamento. Il dovere del consumatore del credito è quello di informarsi attentamente su tutto ciò che concerne il prestito a tasso zero e, in particolar modo, sul periodo iniziale del piano di rimborso e sull’intera durata dello stesso. Capita che dal punto di vista commerciale, dopo un periodo iniziale di promozione, il tasso di interesse di questa tipologia di prestito possa essere variato e revisionato verso livelli molto elevati al di sopra della media proposta dal mercato concorrenziale.
Chiunque fosse interessato ad ottenere un prestito a tasso zero deve essere in grado di valutare attentamente le singole clausole inserite nel contratto di stipula del prestito, in particolare il TAEG, effettuando le opportune comparazioni e valutando le eventuali alternative.
Non fidatevi di intermediari o finanziarie che operano in modo non professionale, non attenendosi alle normative previste dal Credito al Consumo.