Per mutuo vitalizio si intende la possibilità di tramutare il possesso di una casa in una liquidità immediata per coloro che hanno compiuto almeno 60 anni, non più 65 a partire dalla riforma del 2014. E’ un concetto introdotto con una legge, la 248 del 2005, che mirava a venire incontro a quelle fasce di popolazione che per ragioni anagrafiche non potevano accedere a prestiti ed a finanziamenti, partendo dalla concessioni di mutui od ipoteche a coloro che avevano raggiunto i 65 anni d’età e che non volevano comunque perdere la proprietà dell’abitazione di residenza. Si può definire anche prestito vitalizio ipotecario, dato che consiste in un’operazione finanziaria attuata tramite capitalizzazione degli interessi con cui si sostituisce all’ammortamento del prestito un’imposta sostitutiva dello 0,25% da saldare gradualmente.
Caratteristiche in base all’età
Il mutuo vitalizio consente di ottenere un importo legato al valore dell’immobile di proprietà ed all’età del richiedente, con un limite massimo di 350000 – 400000 euro ottenibile da chi ha un’età maggiore perché più soggetto al rischio di morte e dunque è più facile ottenere il rimborso del prestito velocemente. In particolare la percentuale del valore della prima casa per chi ha tra i 65 ed i 69 anni è del 15%, per chi ha tra i 70 ed i 74 anni è del 20%, per chi ha tra i 75 ed i 79 anni è del 30%, per chi ha tra gli 80 e gli 89 anni è del 40 – 45%, per chi ha più di 90 anni è del 50%. Ad esempio se un richiedente di 75 anni possiede un’abitazione del valore di 150000 euro, può ottenere una somma di circa 30000 euro.
Vantaggi e svantaggi
L’estinzione del mutuo vitalizio avviene ad opera degli eredi che devono stabilire cosa fare della loro proprietà ipotecata, ossia se venderla immediatamente tramite la banca per coprire il capitale ottenuto e gli interessi maturati oppure restituire il debito entro un anno od ancora vendere l’immobile per conto proprio. Tra i vantaggi di questa scelta vi è indubbiamente la mancanza di un limite d’età, il possesso di una rendita vitalizia, l’assenza di rate mensili, la disponibilità di una liquidità di 350000-400000 euro, l’assenza di necessità di garanzie ulteriori oltre alla casa. Tra gli svantaggi invece vi è la perdita della casa ereditaria, la capitalizzazione annuale degli interessi e delle spese, l’indisponibilità dell’immobile sia per affitto sia per interventi di modifica e/o ristrutturazione non previamente concordati con la banca, la presenza di altri costi finanziari ed assicurativi, la necessità di disporre di un immobile del valore almeno di 70000 euro.
Specifiche del prestito
Gli eredi che vogliano mantenere il possesso dell’abitazione devono riuscire ad estinguere il rimborso entro 24 mesi dalla morte del contraente del debito, stipulando un mutuo di pari importo rinnovato con la stessa banca; in caso di impossibilità di restituzione la banca vende l’immobile versando l’importo in più, rispetto a quello ottenuto in prestito, agli eredi. L’abitazione deve essere mantenuta in buono stato di conservazione, non può essere venduta, affittata, modificata, frazionata. L’importo ottenibile parte dai 30000 euro fino ai 400000 euro per un immobile di tipologia residenziale e libero da vincoli ed ipoteche.
Istituti creditizi che erogano il mutuo vitalizio
Gli istituti che forniscono il servizio di mutuo vitalizio sono la Deutsche Bank, la Euvis Finanziaria, la Monte dei Paschi con PrestiSenior. La prima si rivolge a coloro che hanno almeno 70 anni; la seconda offre un importo massimo pari al 50% del valore dell’immobile a coloro che hanno almeno 65 anni e possiedono un appartamento del valore di almeno 100000 euro e che non sono vincolati da ipoteche preesistenti o da vincoli paesaggistici ed artistici, con l’obbligo di restituzione entro dieci mesi dalla morte del contraente; la terza offre al massimo 200000 euro a coloro che hanno almeno 70 anni, possiedono un’abitazione ad uso residenziale e degli eredi, ha un tasso di interesse costante per la durata del finanziamento.