Cassa Depositi e Prestiti (CDP) nasce nel 1850 come ente dello Stato italiano e fino al 2003 la sua funzione è quella di riunire il risparmio postale dei cittadini ed utilizzarlo per il finanziamento a tassi agevolati degli investimenti degli enti locali, dunque ha una funzione prettamente pubblica di agevolare i finanziamenti a lungo termine delle amministrazioni statali. Nel 2003 viene trasformata però in Società per Azioni con il 70% del capitale posseduto dal Ministero del tesoro ed il 30% da 66 fondazioni bancarie, con il vantaggio per l’ente di poter operare in tutti i settori della politica economica nazionale ed in tutto il mercato finanziario internazionale e di avere il bilancio separato e non consolidato con quello generale dello Stato.
Finanziamenti agli enti locali
Conseguenza visibile di ciò è il fatto che i risparmi dei cittadini alle poste sono maggiorati dell’1,5% mentre gli utili delle fondazioni bancarie raggiungono il 10% in più rispetto alla base di partenza. Inoltre il finanziamento degli enti locali non avviene più a tassi agevolati bensì a quelli di mercato, per cui le pubbliche amministrazioni locali si rivolgono direttamente alle banche e moltiplicano così il proprio indebitamento. Da ultimo è bene ricordare che gli investimenti non sono più valutati sulla base delle necessità delle comunità locali, ma solo degli scopi finanziari della CDP.
Le Fondazioni bancarie
L’ingresso delle Fondazioni bancarie nell’ente ha fatto sì che esse godessero dell’assegnazione di azioni privilegiate dotate di dividendi annuali extra pari al 3%, cui sommare l’inflazione del valore nominale e di presenze maggioritarie negli organismi di governance di Cassa depositi e Prestiti. Entro il 2012 le Fondazioni bancarie avrebbero dovuto convertire le azioni privilegiate in ordinarie con il versamento della quota pari al 30% del capitale azionario di cui disponevano, ma il governo le dispensa dal farlo e consente loro di acquistare azioni ordinarie fino al 20% del capitale con il pagamento di soli 750 milioni di euro in 4 anni a fronte degli iniziali 4,4 milioni di euro.
I risparmi degli italiani in CDP
Inoltre viene concesso di restituire il 50% solamente degli extradividendi ed è modificato lo statuto con la nomina del Presidente di CDP da parte delle Fondazioni bancarie. Al 2013 risulta che Cassa Depositi e Prestiti gestisce il risparmio postale di 12 milioni di italiani per un totale di 225 miliardi di euro, mentre il valore di tutte le banche private non supera i 60 miliardi di euro. Bisogna ricordare inoltre i 25 miliardi di euro finanziati a CDP direttamente sui mercati finanziari nella “gestione ordinaria”.
Partecipazioni nelle società private
Da non dimenticare poi che CDP detiene delle azioni in qualità di “operatore per conto del governo”, nel dettaglio: il 26,4% di Eni, il 29,9% di Terna, il 30% di Snam Rete Gas, il 76% di Simest e il 100% di Fintecna e di Sace; tutte insieme formano un valore in partecipazioni di circa 30 miliardi di euro, più del doppio del patrimonio netto di Cassa Depositi e Prestiti, motivo per cui Banca d’Italia ha rivolto un richiamo all’ente. L’azione di CDP avviene tramite fondi di investimento, per cui sono state avviate delle attività che agiscono in maniera fortemente interconnessa quali il Fondo Italiano per le infrastrutture, la Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr, il Fondo Italiano d’investimento Sgr e il Fondo Strategico Italiano.
Fondi di investimento di CDP 1
Il primo nasce dal connubio tra CDP, Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo di Intesa Sanpaolo, Merril Lynch Infrastructure Holding della Bank of America, Unicredit Group, Fondazioni bancarie italiane e casse di previdenza professionali quali Inarcassa e Cipag, con il patrimonio gestito dalla Società di Gestione del Risparmio; esso opera nel settore delle infrastrutture, del gas, dei rifiuti, dei servizi idrici, delle telecomunicazioni, delle infrastrutture autostradali ed aeroportuali. Il secondo nasce tra CDP, Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio ed Associazione Bancaria Italiana; opera tramite il Fondo Investimenti per l’Abitare nell’edilizia privata sociale come supporto alle politiche di settore dello Stato e degli enti locali.
Fondi di investimento di CDP 2
Il terzo è un Fondo sponsorizzato da Ministero dell’economia, ABI, Confindustria e CDP il cui scopo è il sostegno alle piccole e medie imprese non attraverso un finanziamento diretto ma con l’intermediazione bancaria, cosa che determina notevoli utili per questi istituti creditizi. Il quarto infine ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo del sistema economico nazionale tramite l’ingresso nel capitale azionario di imprese dalla buona stabilità finanziaria e competitività.
Itatech
Alla fine del 2016 viene creato un fondo promosso da Cassa Depositi e Prestiti del valore di 200 milioni di euro, in cui CDP non agisce come venture capitalist, ma come investitore di risorse in asset ritenuti strategici per lo sviluppo italiano che, a loro volta, hanno un effetto leva quadruplicando l’investimento iniziale. In particolare “Itatech” è una piattaforma in cui sono confluiti i 200 milioni di euro, ripartiti tra CDP e Fondo Europeo per gli Investimenti a metà, che prevedono la creazione di un marketplace in cui i progetti di ricerca delle università, dei distretti, dei centri di ricerca, delle startup si incontrano con chi vuole investire in maniera ingente su di essi, trasformandoli in opportunità di business.