Innegabile, nell’era di Fintech, tutto è digitale ed estremamente veloce; le barriere e le distanze geografiche si annichiliscono in meno di una frazione di tempo, i confini delle imprese e degli Stati, oltre che dei continenti, diventano sempre più labili. L’era di Fintech non è fantascienza ma è oramai una realtà a tutti gli effetti, dobbiamo farcene una ragione: ‘Dai servizi di pagamento, al wealth management, dai prestiti peer-to-peer al crowdfunding, una nuova generazione di startup sta mirando al cuore del settore finanziario ed a un bacino di ricavi che Goldman Sachs stima possa valere 4,7 miliardi di dollari”. Il sotto-comparto Fintech un business composto da società start up che fanno leva sulla tecnologia per rendere i sistemi finanziari più efficienti. All’interno del parco Fintech si muovono società che coprono una serie di sotto-segmenti:
- crowdfunding (raccolta di piccoli capitali dal pubblico dei risparmiatori);
- peer-to-peer lending (finanziamenti concessi da privati a privati o a imprese);
- asset management gestito con algoritmi (i cosiddetti ‘robo-advisor’);
- gestione dei pagamenti;
- credit-scoring (sistemi di valutazione del rischio di credito);
- la raccolta dei dati;
- i cambi;
- le valute digitali o cripto-valute (come ad esempio il BitCoin).
Ognuna di queste micro-iniziative tecnologiche e finanziarie hanno un’elevata probabilità di innovare metodi e processi del sistema finanziario tradizionale grazie ai sistemi informativi e tecnologici in piena fase di sviluppo, ma deve fare i conti con aspetti legati alla psicologia del consumatore, che potrebbe essere poco propenso e fiducioso ni confronti dell’offerta dei servizi bancari e finanziari. Le società del Fintech devono affrontare una resistenza potenzialmente maggiore e fattori ostativi che possono essere, al contempo, veri e propri vantaggi competitivi intrinseci volti a soddisfare i bisogni latenti dello cyber-consumatore del credito. Vediamo in questa guida il ruolo della tecnologia nel comparto creditizio e finanziario e, in particolare, l’approdo nella Repubblica Popolare cinese dei prestiti online.
Era Fintech: nuovo scenario globale
Ormai non si può negare come tutto stia cambiando velocemente e con assoluta novità: tecnologia, comunicazione e marketing domineranno il futuro divenire e contesto competitivo; vediamo i cambiamenti che hanno contribuito a caratterizzare il nuovo ambiente competitivo:
- la globalizzazione dell’economia,
- l’innovazione tecnologica,
- i fattori chiave qualificanti l’ambiente di marketing,
- la crescente pressione delle istituzioni e della società civile sull’attività delle imprese.
Per quanto concerne il contesto economico, il fenomeno più dirompente è costituito dalla globalizzazione. Paesi come la Cina, l’India, la Russia sono oggi tra i maggiori attori delle dinamiche del commercio internazionale: molti paesi in via di sviluppo sono diventati dei forti esportatori di prodotti manifatturieri ad elevata intensità di lavoro, mentre le imprese occidentali hanno de-localizzato gran parte delle produzioni alla ricerca di vantaggi di costo, seguendo logiche di global sourcing, soprattutto nei settori ad alta intensità di lavoro. Con l’incremento dell’integrazione politica, economica, finanziaria, si è verificato un notevole aumento dei livelli concorrenziali tra Paesi e tra imprese. Nel nuovo scenario, le organizzazioni imprenditoriali s’interrogano sulla rilevanza delle forze globali, che spingono verso la standardizzazione a favore dell’adattamento e cercano di comprendere i nuovi trend di consumo. L’affermazione dell’impresa nel nuovo contesto internazionale passa attraverso il coordinamento e l’integrazione delle competenze a livello mondiale, la ricerca dell’efficienza globale e, al tempo stesso, il mantenimento di un’elevata flessibilità per fornire una risposta differenziata ai singoli mercati. Riguardo alle attività di comunicazione ciò significa doversi confrontare con una gamma d’interlocutori molto ampia, prevedere interazioni più complesse, sviluppare una logica di “think global”. Anche il settore bancario e creditizio per competere sul mercato globale deve adottare questa mentalità e pensare in modo globale e tecnologico: ecco il caso pioneristico della WeBank in Cina.
WeBank, la pioniera dei prestiti online sbarca sul mercato cinese
Il Primo Ministro cinese Li Keqiang ha cliccato il tasto ‘enter’ a Shenzhen in Cina per concedere il primo prestito autorizzato da WeBank, una nuova banca online privata autorizzata ad operare sul mercato creditizio cinese; il prestito approvato è stato di importo di 35.00o yuang, circa 4744 euro, erogato a favore di un camionista di Shenzhen, Xu Jun. Secondo il contratto di prestito sottoscritto telematicamente, Xu si impegna a rimborsare il capitale e gli interessi a un tasso annuo del 7,5% per la durata di soli 6 mesi ed il saggio praticato sarebbe il risultato di un’oculata valutazione del merito creditizio del debitore, del sesso, dell’età, dell’istruzione, dello stato civile e della rete sociale.
Si tratta di una vera rivoluzione che interessa il mercato creditizio e bancario cinese, dopo anni di protezionismo e di interventismo pubblico, a favore di un’apertura commerciale, privatizzazione e competizione economica. Grandi speranze vengono riposte dal governo pechinese sulla concorrenza online nel settore bancario e creditizio per ridurre i costi ed il gigantismo dei colossi della finanza pubblica e statale, spingendoli a cambiare modelli di business obsoleti ed a ristrutturarsi dal punto di vista organizzativo, recuperando l’efficienza ed una buona dose di quote di mercato. Per Li Keqiang una simile svolta potrebbe essere pari ad un recupero dell’1/2% del Pil nazionale; inoltre, questa strategia commerciale ambiziosa potrebbe portare alla creazione di posti di lavoro, in particolare per i giovani neolaureati.