L‘imposta di bollo sui prestiti personali è un tributo fiscale regolamentato dalla legge italiana che viene applicato a seconda della richiesta, della produzione o della presentazione della tipologia di un certo documento: la legge stabilisce se si debba pagare il bollo e quale sia l’importo da applicare a documenti, denunce, atti, contratti, domande che vengono prodotte, richieste o presentate presso enti o uffici. Essa viene applicata anche sui contratti di prestito finanziario.
Imposta di bollo: in che cosa consiste
Il pagamento di questo tributo vale anche per quanto concerne l’ambito inerente la richiesta di finanziamenti: all’atto di una domanda di richiesta del prestito e per concludere regolarmente tutte le pratiche necessarie all’avvio della pratica d’istruttoria, viene richiesto anche il pagamento dell‘imposta di bollo sui prestiti che consiste in un tributo fiscale richiesto ai fini della produzione e della presentazione di una data documentazione. Il tributo può essere d’importo proporzionale o fisso ed è dovuto nella misura vigente al momento dell’applicazione ovvero del momento in cui si presenta e si produce l’atto, il documento o la domanda.
Per quanto concerne il caso specifico relativo ai finanziamenti, l’imposta di bollo sui prestiti è riconducibile ai costi ulteriori gravanti sul contratto di finanziamento ovvero a tutti quelli che si devono sostenere oltre a quelli compresi nel TAEG. Infatti nel momento in cui si richiedere un prestito finanziario, oltre al TAEG, che ricordiamo corrisponde al Tasso Annuo Effettivo Globale dell’intero finanziamento, graveranno pure gli oneri fiscali a carico del soggetto sottoscrittore e contraente del prestito finanziario; ciò anche qualora si decida di esercitare il diritto di recesso dal contratto di finanziamento, il soggetto è obbligato comunque al pagamento dell’imposta di bollo sui prestiti.
Imposta di bollo: computo ed importo
L’imposta di bollo sui prestiti è riconducibile agli oneri ulteriori del finanziamento, ovvero tutti quelli che non sono compresi nel TAEG: nel momento in cui si decida di fare richiesta di un prestito, infatti, oltre al Tasso Annuo Effettivo Globale dell’intero finanziamento, bisogna considerare gli ulteriori oneri fiscali che gravano sul soggetto contraente richiedente l’erogazione del prestito.
L’importo dell’imposta di bollo sui prestiti attualmente è di 14,62€ per tutti quei contratti di prestito che prevedono una durata di 18 mesi; a tale cifra deve essere aggiunto il pagamento di un’ulteriore imposta di bollo, pari a 1,81€, applicata per coprire tutte le comunicazioni effettuate da parte di istituti di credito e di società finanziarie al soggetto debitore. L’importo di 14,62€ viene applicato solamente sulla prima rata del pagamento, il secondo importo più esiguo, ovvero quello che ammonta a 1,81€, si unisce una tantum all’imposta di bollo di apertura della pratica di finanziamento.
Ai 16,43€ derivanti dal computo delle due imposte di bollo che costituiscono un onere fisso per ogni prestito contratto, viene a sommarsi un altro costo, corrisposto mensilmente, il costo di commissione che deve essere moltiplicato per il numero di mesi di durata del finanziamento.
Il pagamento dell’imposta di bollo sui prestiti è comunque cogente e dovuto anche qualora si decida di recedere dal contratto di prestito.
Imposta di bollo: modalità di adempimento del tributo
L’imposta di bollo viene pagata secondo le seguenti modalità:
- pagamento ad un soggetto intermediario convenzionato con l’Agenzia delle Entrate;
- mediante pagamento diretto dell’imposta all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate o ad altri uffici autorizzati
- versamento in conto corrente postale.