I “Voucher Inps” sono erogati dall’Inps come metodo di pagamento per prestazioni di lavoro occasionale. Sono diventati un modo veloce e sbrigativo per regolarizzare e pagare il lavoro non regolato dai classici contratti. I Voucher Inps o “Voucher lavoro” sono molto diffusi e anche dopo l’ultima Riforma del lavoro sono rimasti uguali a prima, non avendo subito nessuna modifica tranne una, l’innalzamento a 7000,00 Euro del tetto massimo di guadagno annuale, che al lordo sono 9333,00 Euro. Il Voucher Inps dà diritto ai contributi Inps per la pensione e può essere usato anche per pagare quei “lavori occasionali” svolti da lavoratori che prendono l’indennità di disoccupazione. I Voucher Inps però non sono i voucher di ricollocazione professionale.
Cosa sono i Voucher Inps
I Voucher Inps possono essere cartacei da dare al lavoratore che potrà incassarli in Posta entro un anno dalla loro emissione, oppure i Voucher Inps potrebbero essere anche telematici, cioè accreditati su di una card “Inps” intestata al lavoratore oppure sono dei bonifici da incassare in Posta. Tutti i Voucher vengono acquistati dal datore di lavoro, il quale è tenuto a comunicare all’Inps l’inizio del lavoro occasionale. Anche il lavoro accessorio viene pagato con i Voucher Inps, facendo attenzione al limite annuale dei 7000,00 Euro netti o meglio i 9333,00 Euro lordi, considerando il limite annuale di 2000,00 Euro netti e 2693,00 Euro lordi che si possono ricevere da ogni singolo datore di lavoro. Quindi il “lavoro accessorio” viene svolto per qualsiasi tipo di attività e da qualunque soggetto che sia pure disoccupato, pensionato, studente, lavoratore autonomo o colui che prende delle prestazioni a sostegno del reddito.
I Voucher Inps possono essere da 10, 20, o 50 Euro, ma il lavoratore di questi tagli incassa solo 7,50, 15, e 37,50 rispettivamente. Questo perché la parte non percepita è composta dal 13% di contributi Inps della gestione separata più il 7% per assicurazione Inail compresa l’assicurazione casa lavoro e lavoro casa, più il 5% per l’Inps a titolo di gestione. Il Voucher Inps non si deve mettere nella dichiarazione dei redditi ed è compatibile con lo stato di disoccupato o inoccupato e va ad aumentare il calcolo per la pensione, ma non sarà considerato per l’assegno di maternità o per la disoccupazione.
Come funzionano i Voucher Inps
Il datore di lavoro che utilizza i Voucher come pagamento per un suo lavoratore dovrà inviare un Sms o un’email all’Ispettorato Nazionale del Lavoro specificando data e luogo del lavoro, le generalità del lavoratore e il suo codice fiscale. Il lavoratore incassa il Voucher in posta e così risulta in regola. E’ un modo davvero sbrigativo e semplice per sistemare, come si suol dire, anche quei lavoretti, che altrimenti sarebbero nascosti chissà dove e chissà come. Quindi, meglio i Voucher piuttosto che un lavoro in nero, magari sottopagato, non chiaro e senza riscontro. Il lavoratore è più tranquillo e il datore di lavoro in due minuti regolarizza i suoi lavoratori occasionali. Questi ultimi mettono da parte e non percepiscono subito il 13% dell’importo del Voucher, in quanto è destinato ai contributi per la pensione e viene versato nella Gestione separata dell’Inps, ma andrà però ad aumentare i contributi stessi del lavoratore. Per esempio, su un buono lavoro o Voucher Inps di 10 Euro il lavoratore non incassa 10 Euro, ma solo 7,50 Euro, tuttavia è assicurato, ha i contributi versati ed è quasi come se fosse assunto regolarmente. A questo punto, è davvero meglio un Voucher Inps piuttosto che rimanere nell’anonimato!