Detrazioni degli interessi su mutui e prestiti personali

Accendere un mutuo o chiedere un prestito non è proprio la più piacevole delle circostanze. Eppure, il tanto temuto momento della dichiarazione dei redditi potrebbe riservare una piccola ma gradevole sorpresa. Stiamo parlando delle detrazioni degli interessi su mutui e prestiti personali. Ma come funziona esattamente tale pratica? Lo scopriremo insieme in questa utile guida, dove passeremo in esame i vari dettagli del procedimento. Dai requisiti alla documentazione, passando per le differenze tra i finanziamenti, ecco qui delle pratiche informazioni assolutamente da non perdere.

Quali detrazioni esistono?

L’oggetto delle detrazioni in questione sono gli interessi versati dal debitore. A seconda del piano di ammortamento, il rimborso potrà ammontare a una quota più o meno rilevante del totale degli interessi. Le modalità di detrazione cambiano, però, a seconda del tipo di prestito.

Detrazioni sui mutui

Tramite il Modello 730 o il Modello Unico è possibile per il mutuatario beneficiare di un’agevolazione del 19%. Le quote su cui opera la detrazione sono le seguenti:

  • Interessi passivi.
  • Oneri accessori, come l’onorario del notaio o le imposte di registro, ipotecarie e catastali.
  • Quote di rivalutazione, a seconda delle clausole di indicizzazione del mutuo.

L’importo massimo detraibile stabilito dalla Legge Finanziaria 2008 è pari a 4.000 euro e riguarda i mutui sottoscritti per le seguenti operazioni:

  • Acquisto dell’abitazione principale.
  • Costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale.
  • Acquisto di immobili diversi dall’abitazione principale.
  • Interventi di recupero del patrimonio edilizio (a condizione che siano mutui contratti nel 1997).
  • Miglioramento a breve medio e lungo termine in campo agrario.

Un’ulteriore specificazione è necessaria per quanto riguarda il beneficiario della detrazione. Se prima del 1993 gli interessi erano calcolati per ciascun intestatario del mutuo, per i mutui erogati dopo il 1993 occorre invece suddividere l’importo detraibile tra i vari intestatari del contratto del mutuo. Un’altra condizione imprescindibile è che l’immobile venga adibito ad abitazione principale entro dodici mesi dal momento dell’acquisto, nell’anno antecedente o successivo alla data di sottoscrizione del mutuo.

Detrazioni sui prestiti personali

La concessione o diniego della detrazione fiscale dipende in questo caso dalla tipologia di prestito. Chiariamo innanzitutto cosa significa “prestito personale”. Si tratta di un finanziamento destinato a esigenze private, non finalizzate. Proprio per questa ragione è impensabile per il fisco applicare il regime di detrazione.

Vi è tuttavia un’eccezione, che riguarda i contratti di finanziamento stipulati dalle attività lavorative. Aziende, lavoratori autonomi, liberi professionisti e ditte individuali possono infatti detrarre gli interessi dei prestiti contratti, dal momento che si tratta di liquidità con un fine comprovabile. Nel caso in cui l’importo necessario sia piuttosto consistente, la chiave consiste nel suddividere i finanziamenti. Cosa significa? Fondamentalmente che si richiederanno due prestiti. Da un lato quello personale, dall’altro quello lavorativo. Un esempio potrebbe essere richiedere un leasing per l’acquisto di un’auto aziendale o un prestito finalizzato per l’acquisto di beni strumentali, e separatamente richiedere un prestito per le proprie personali esigenze. Qualora si ricorresse a questo stratagemma, il consiglio è di rivolgersi a un unico istituto di credito o a un’unica finanziaria, così da poter gestire i due finanziamenti in modo più rapido ed efficace.

Documentazione richiesta

Nel caso di sottoscrizione di un mutuo, per usufruire delle detrazioni al momento della dichiarazione dei redditi è necessario disporre dei seguenti documenti:

  • Quietanze dei pagamenti degli interessi sostenuti nell’anno in questione.
  • Contratto del mutuo ipotecario da cui risulti che il finanziamento è stato erogato per l’acquisto di un immobile da adibire ad abitazione principale. Qualora non fosse questa la finalità del mutuo, è necessario specificare per quale motivo è stato richiesto l’importo.
  • Contratto di acquisto dell’immobile con il quale poter verificare i vincoli temporali e normativi.
  • Autocertificazione che dichiari che l’immobile acquistato è stato adibito ad abitazione principale nel rispetto della normativa.