Secondo uno studio condotto in merito ai mutui ipotecari erogati, ben l’80% degli stessi è irregolare o usurario; quando il contratto di finanziamento è usurario o difforme da quanto pubblicizzato dalla banca, si può richiedere il rimborso e la richiesta può essere effettuata per le seguenti tipologie di prestito:
- Mutui (ipotecari, a medio lungo termine)
- Finanziamenti personali e alle imprese
- Leasing (acquisto beni, immobili, impianti e macchinari)
- Prestiti personali
- Cessioni del quinto
- Aperture di conto corrente
- Fidi e scoperti in conto corrente.
E’ possibile chiedere il rimborso degli interessi quando ci si trova di fronte all’anatocismo bancario o all’usura bancaria; l’anatocismo bancario si verifica quando si capitalizzano gli interessi su un capitale. In pratica, avviene quando la banca applica formula dell’interesse composto, cioè fa pagare gli interessi sugli interessi. L’usura bancaria, invece si ha quando la banca applica un tasso di interesse che supera il tasso di soglia, cioè il tasso stabilito dalla legge. Il tasso di soglia è notificato dalla Banca d’Italia ogni tre mesi.
Mutuo o finanziamento usurario: quando richiedere il rimborso degli interessi
Ci sono delle casistiche in cui non è possibile richiedere il rimborso perché decorsi più di 10 anni dall’estinzione del finanziamento, ovvero lo stesso era stato stipulato ante aprile 1997. Per poter espletare uno screening preliminare ed individuare la fattibilità della richiesta di rimborso è necessario inviarci:
- Il Contratto del Mutuo / Finanziamento ( Obbligatorio)
- Documento di sintesi (Prospetto sintetico dei costi normalmente allegato al contratto) ( Obbligatorio)
- Dettaglio rate Pagate con distinzione quota capitale e quota interessi
- Piano di ammortamento
- Eventuali polizze assicurative contratte a garanzia del mutuo / finanziamento
- Eventuali ulteriori costi documentati sostenuti per contrarre il mutuo (es. notaio, assicurazioni vita, assicurazioni a favore della banca, perizie ecc…).
Ovviamente l’operazione concernente la richiesta di rimborso dei mutui usurari comporta dei costi; gli unici costi da sostenere sono: in caso di mutuo ipotecario, il costo è di 36 euro per una pre-analisi della situazione volta ad individuare se il mutuo è usurario ed eventualmente la cifra che si può recuperare. Per le altre forme di finanziamento la pre-analisi è gratuita. Una volta verificato che sia possibile ottenere un rimborso, in caso di azione giudiziaria (causa verso la banca) gli unici costi da sostenere sono quelli obbligatori per legge e cioè:
- costo per Organismo di mediazione + ritiro verbale 48 euro + 60 euro (il tentativo di mediazione è obbligatorio per legge).
- contributo unificato, il cui costo varia in base all’entità del rimborso
- marca da bollo di 27 euro.
Mutuo usurario: come si procede per richiedere il rimborso
L’art. 1815 c.c. stabilisce che qualora siano stati convenuti con un istituto di credito o con altro soggetto creditizio mutuante interessi usurari, la clausola sia nulla e non siano dovuti interessi di alcun tipo, siano essi corrispettivi, di mora o compensativi. Tale disposizione legislativa è stata più volte oggetto di interpretazione da parte sia del legislatore, il quale attraverso la pronunciazione di diverse sentenze in merito (cifrare Cassazione n. 350/2013; ma anche Corte Cost. 29/2002; DL 394/2000 convertito nella L. 24/2001) ha confermato il principio secondo il quale si intendono usurari gli interessi che superano il limite stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono promessi o convenuti, a qualunque titolo; quindi rientrano del computo anche gli interessi moratori.
Pertanto, il risparmiatore che ha avuto accesso ad un finanziamento bancario (mutuo fondiario, ipotecario, leasing ecc…) ben potrà verificare e fare un’analisi preliminare che non vi siano nel contratto clausole illegittime (palesi e non) che possano dar luogo all’applicazione di tassi d’interesse usurari nei suoi confronti; in caso contrario, potrebbe agire per il recupero ed il rimborso di tutte le somme già versate a titolo di interessi e chiedere la revisione del piano di ammortamento per risparmiare sulle rate successive, con un enorme beneficio in termini economici.
La richiesta di rimborso vale anche per finanziamenti già estinti da non oltre 10 anni; per comprendere meglio, occorre fare il seguente esempio illustrativo: per un finanziamento di 100.000 euro, da restituirsi in 10 anni con un tasso di interesse annuo del 6% il risparmiatore dovrebbe pagare per il saldo circa 160.000 euro totali (100.000 euro di quota capitale ed oltre 60.000 euro di interessi). Se dal contratto di finanziamento risultino pattuizioni usurarie il soggetto mutuatario avrebbe diritto alla restituzione di quei 60.000 euro pagati a titolo di quota di interesse. In caso di piano di ammortamento ancora in corso, il discorso non muta, in quanto dalla singola rata di rimborso dovranno essere decurtati gli interessi con notevole risparmio sui pagamenti futuri. Se hai estinto finanziamenti da non più di dieci anni, ovvero hai in corso un contratto di mutuo di qualsiasi tipologia (finanziario, ipotecario, prestito al consumo, leasing ecc…) puoi rivolgerti ad un legale o ad una società di consulenti per avere una perizia tecnico-contabile gratuita sulla legittimità delle clausole operate dalla banca.