Avete necessità di un mutuo per ristrutturare la vostra abitazione? Ecco qui una valida guida che vi consente di capire quali sono le migliori soluzioni reperibili sul mercato creditizio e consentite dalla normativa. Ristrutturare la vostra abitazione è sinonimo di soddisfazione delle aspirazioni personali e dei propri sogni di permettersi un tetto sotto il quale costruire la propria famiglia, ma anche effettuare un investimento sicuro nel tempo. Ovvio che in base alla tipologia di interventi di ristrutturazione che si vuole apportare al bene immobile, è bene conoscere anche la tipologia e le peculiarità del prodotto creditizio più adatto a finanziare l’abbellimento e la miglioria del bene.
Ristrutturare l’immobile: diversi tipi di manutenzione
Ristrutturare un bene immobile comporta l’abbellimento ed il miglioramento dello stato dell’edificio per creare un luogo adatto e confacente a soddisfare i bisogni primari, sociali ed economici della propria famiglia. L’esecuzione dei lavori per apportare miglioramenti di carattere incrementale comportano un esborso finanziario, un impiego sostanzioso dei propri risparmi accumulati con grande fatica nel corso del tempo. La ristrutturazione edilizia permette lo sviluppo degli impianti centralizzati, dei locali di servizio come la cucina ed il bagno, la dignità architettonica, la salubrità, l’igiene e la sicurezza dell’edificio che deve rispettare le normative cogenti. Il termine “ristrutturazione” è una voce “ombrello”, in esso sono compresi tutti gli interventi che concerno un edificio in una sua parte o nella sua interezza, sia all’interno che all’esterno dello stabile edilizio. Ecco che appare utile individuare ben tre forme di interventi di ristrutturazione qui di seguito enucleabili:
- Ristrutturazione con manutenzione ordinaria o “piccole opere”,
- Ristrutturazione con manutenzione straordinaria o “piccole opere”,
- Ristrutturazione con “grandi opere“.
Questa divisione in tre diverse categorie di interventi comporta per le prime due tipologie (manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria) la non necessità di richiedere la concessione edilizia da parte del Comune ed il non sostenimento di oneri economici gravanti. Per la terza ed ultima categoria di intervento di cui si è detto sopra: le “grandi opere” prevedono il rilascio di una concessione edilizia da parte del Comune e quindi il versamento di oneri, in proporzione alla superficie interessata e al tipo di edificio ristrutturato.
Mutuo ristrutturazione: come richiederlo
Per ottenere un mutuo per la ristrutturazione occorre recarsi presso una filiale di una banca o consultare le varie proposte reperibili telematicamente sul sito dei Mediatori creditizi online che, in virtù delle convenzioni siglate con numerosi istituti di credito e società finanziarie, sono in grado di offrire i migliori mutui per la ristrutturazione. Ovvio che per richiedere la valutazione del merito creditizio occorre presentare i seguenti documenti utili a validare a presenza di requisiti soggettivi ed economici: documento in corso di validità, codice fiscale, busta paga, certificazione unica, modello 730, cedolino della pensione (se il richiedente è un pensionato), il preventivo di spesa redatto dall’impresa edile che svolgerà i lavori di ristrutturazione, il progetto edilizio allegato alla domanda di autorizzazione edilizia al Comune in cui è ubicato l’immobile, la denuncia di inizio attività, l’eventuale ricevuta del versamento del contributo all’amministrazione comunale competente.
Le agevolazioni fiscali ed il bonus ristrutturazione
Il bonus ristrutturazione del 50 e 65% è un’opportunità unica che incentiva la richiesta del mutuo di ristrutturazione di un immobile adibito a prima casa, da parte delle famiglie italiane che possono beneficiare di un’agevolazione, realizzando un sogno e “muove” lo stagnante mercato immobiliare. Il bonus fiscale per la ristrutturazione del 50 e 65% è una delle misure economiche più importanti contenute nella Legge di Stabilità e prevede non solo il sostegno finanziario delle spese per la ristrutturazione interna ed esterna di un immobile ma, anche gli interventi per la riqualificazione energetica.
Per tutto il 2016 e per il prossimo anno 2017, ormai alle porte, il bonus ristrutturazione permetterà di beneficiare di una detrazione fiscale fino a 65%, mentre l’anno successivo si avrà una riduzione al 40% e 50% con possibilità avere degli sgravi fiscali. Con il bonus ristrutturazione è possibile richiedere il mutuo per sostenere le spese degli interventi di recupero e di riqualificazione energetica della prima casa, scegliendo tra un tasso di interesse fisso (5%) o variabile (3%) in base alle proprie esigenze. Nel caso di mutui per la manutenzione o ristrutturazione è detraibile dall’imposta sul reddito un importo pari al 19% dei seguenti oneri:
- interessi passivi
- oneri accessori.
La detrazione è ammessa a condizione che i lavori abbiano inizio nei sei mesi antecedenti o successivi alla data di stipula del contratto di mutuo e che l’unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale entro sei mesi dal termine dei predetti lavori. L’importo massimo su cui calcolare la detrazione del 19% è di 2.582,28 euro. E’ possibile detrarre (in 10 anni) dall’IRPEF lorda il 36% delle spese sostenute per i lavori di manutenzione ordinaria, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione e altre opere per sicurezza, risparmio energetico e rimozione delle barriere architettoniche. La detrazione può avvenire in 5 anni se il beneficiario ha più di 75 anni, e in 3 se ha 80 anni. L’agevolazione prevede inoltre la riduzione dell’IVA al 10% per i lavori effettuati, i materiali utilizzati e gli eventuali beni significativi (cioè molto costosi, come ascensori, caldaie, infissi, sanitari, impianti di condizionamento e di sicurezza, etc).