Banche e interessi superiori al tasso soglia: sono usurari?

Chiedere un prestito in banca potrebbe rivelarsi più duro del previsto. Spesso, infatti, non si fanno i conti con gli interessi. Se nel breve periodo potrebbero sembrare una cifra trascurabile, considerati alla larga incidono notevolmente sulla somma complessiva da rimborsare. Il risulato potrebbe far davvero strabuzzare gli occhi se si trata di uno di quei malaugarati casi in cui la banca applica interessi usurari. Chiariamolo fin dal principio: si tratta di una violazione della legge. Sarà dunque importante prepararsi al meglio per riconoscere una tale eventualità e far valere i propri diritti prima della firma di un contratto di finanziamento. In questa pratica guida analizzeremo il problema e scopriremo come controllare la condotta degli istituti di credito. Perché in ballo ci sono i nostri sudati risparmi.

In cosa consistono gli interessi usurari?

Definiamo innanzitutto l’oggetto della questione. Con interessi usurari ci riferiamo a interessi che al momento della stipula del piano di ammortamento sono superiori al limite previsto dalla normativa. A stabilirlo è stata la legge n°108 del 1996, che specifica la misura in cui un tasso di interesse viene considerato usurario. Il testo, inoltre, rimanda alla Gazetta Ufficiale in merito alla pubblicazione del limite soglia. Tale valore corrisponde al tasso effettivo globale medio degli interessi applicati dalle banche italiane, maggiorato del 50%.

Usura oppure no?

Riconoscere il carattere usurario di un contratto non è un’impresa facile. Pensiamo, ad esempio, a un caso di tasso variabile, in cui quanto pattuito in fase contrattuale venga superato nei mesi successivi. Il rischio è che succeda lo stesso anche con il tasso soglia. Eppure in tali circostanze non si tratterebbe di usura, proprio perché alla firma del contratto il tasso non poteva definirsi usurario. E non è tutto: anche con i prestiti a tasso fisso incombe la minaccia dell’usura. Eventuali rialzi, in effetti, potrebbero essere causati dalle cangianti condizioni economiche del rapporto, successive alla sottoscrizione.

Non sempre, però, la banca riesce a farla franca. Potrebbe infatti capitare che un cliente, sia questi una persona fisica o un’azienda, finisca per essere vittima di usura. Ma come accorgersi se si sono sborsati più euro di quelli dovuti? E occhio che non stiamo parlando di centinaia, bensì di migliaia! Vale quindi la pena stare all’erta e drizzare bene gli orecchi ai primi segnali del campanello d’allarme.

In questo senso, per fortuna, la normativa aiuta. Di fatti, le banche sono state messe in guardia con la sentenza n° 350 del 9 Gennaio del 2013 della Corte di Cassazione. Quanto stabilito fue che per verificare se il tasso di interesse supera il valore soglia, bisogna calcolare anche il tasso di interesse di mora previsto dal contratto per i casi di mancato pagamento della rata. I vantaggi che i consumatori possono trarre da tale provvedimento sono notevoli. In effetti, aumentando il rischio di cadere nell’effetto usura, il cliente sarà del tutto legittimato a esigere la restituzione degli interessi calcolati contro la normativa.

Come riconoscere gli interessi usurari

Un modo pratico e soprattutto gratuito per verificare se il finanziamento sottoscritto nasconde degli interessi usurari è il servizio online di verifica usura bancaria disponibile su dirittosemplice.it.  Si tratta di una consulta da parte di esperti del settore sulla regolarità o apparente illegalità del finanziamento. Il tutto in maniera semplice, visto che l’interessato non deve far altro che descrivere nell’apposito form la propria situazione. Se gli esperti dovessero notare un’anomalia, sarà decisione dell’interessato se affidarsi a due successivi servizi a pagamento. Il primo è una valutazione tecnica e contabile per verificare la percentuale di capitale che è possibile recuperare. Il secondo è l’assistenza legale per trattare con la banca e richiedere il rimborso della somma versata ingiustamente.