Quest’oggi vogliamo affrontare con voi il tema dei prestiti Inpdap. Di cosa stiamo parlando? Di una tipologia di finanziamento erogato non da un istituto di credito, bensì dallo stesso Inpdap, ovvero l’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti della Pubblica Amministrazione, parte integrante del noto INPS. Ma come funziona esattamente e come si può richiedere tale linea di credito? Questi e altri quesiti troveranno risposta nella presente, pratica guida.
Che prestiti Inpdap esistono?
Le tipologie variano a seconda delle specifiche esigenze finanziarie da soddisfare e si differenziano in base al capitale erogabile, alla durata del piano di ammortamento e alla modalità di rimborso.
- Piccolo prestito Inpdap: prestito personale dell’importo massimo di 5.000 euro. La durata del piano di ammortamento è compresa tra i 12 e i 48 mesi.
- Mutuo Inpdap: mutuo ipotecario della durata massima di 10 anni. Inpdap funziona non solo da erogatore ma anche da garante del finanziamento.
- Finanziamento per ristrutturazione: soluzione che offre fino a 300.000 euro da restituire da 10 a 30 anni.
- Prestito auto: fino a 100.000 euro con un tasso di interesse del 7,50%.
- Prestito per matrimonio figli: fino a 15.500 euro circa previa presentazione di un preventivo delle spese.
- Prestito con cessione del quinto: dell’importo massimo di 1/5 della retribuzione mensile. Il rimborso non può estendersi oltre le 120 mensilità.
Come scegliere il giusto prestito Inpdap?
Quando l’oggetto della questione riguarda le proprie finanze, le domande e i dubbi sono all’ordine del giorno. Se così non fosse, un tema serio come un prestito verrebbe erroneamente preso sottogamba. Ecco dunque qui chiariti i punti interrogativi più frequenti.
Chi può richiedere un prestito Inpdap?
Trattasi di una soluzione di credito riservata esclusivamente a dipendenti, ex dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione. Le condizioni da soddisfare sono:
- Essere iscritti alla gestione delle prestazioni creditizie sociali.
- Versare i contributi all’ente nazionale di previdenza.
- Avere un età compresa tra i 18 e i 70 anni.
- Risiedere sul territorio italiano.
Che documenti sono necessari?
Alla domanda di prestito si allegheranno:
- Ultima busta paga o ultimo cedolino della pensione.
- Documento di riconoscimento vigente.
Quando posso richiedere un prestito Inpdap?
Dopo 24 mesi di servizio come dipendente Inpdap e il versamento dei relativi contributi.
Il tasso di interesse è conveniente?
Sì. Anzi, è agevolato. Come mai? Perché Inpdap non ha bisogno di garanzie sulla restituzione. In caso di insolvenza, in effetti, può attingere dai contributi versati, dal TFR disponibile e dallo stipendio del beneficiario del prestito. Per i piccoli prestiti con rimborso fino a 2 anni il tasso di interesse è del 3,50%, mentre che per i prestiti con rimborso maggiore ai 2 anni è del 4,25% . Per quanto riguarda i mutui, abbiamo a che fare con un tasso fisso del 4,15% circa e un tasso variabile che si aggira intorno al 3,75%.
Sono tenuto a dichiarare la finalità del prestito?
No. Il prestito Inpdap è non finalizzato e non richiede l’esibizione di documenti che comprovino l’impiego che si vuole fare del capitale.
Il mio reddito mensile è basso: posso ottenere un prestito?
Sì. Il prodotto per questi casi è il piccolo prestito Inpdap, che offre un tasso del 4,25%.
Posso restituire il capitale in più di 10 anni?
Sì. Se le vostre esigenze così lo richiedono, è possibile concordare un piano di ammortamento della durata maggiore di 10 anni, con una rata mensile conseguentemente ridotta.
Posso richiedere un prestito per un famigliare?
Sì. Il destinatario non deve essere necessariamente il richiedente del prestito. Inpdap offre in effetti finanziamenti agevolati, ad esempio per borse di studio e soggiorni all’estero per i figli degli iscritti alla previdenza sociale.
Posso richiedere un prestito con una rata superiore a 1/5 della retribuzione mensile?
Sì. La soluzione in questo caso è il prestito delega di pagamento. Il datore di lavoro detrarrà automaticamente l’importo, ma a differenza della cessione del quinto potrà decidere se accettare o rifiutare tale tipo di impegno.
Mi hanno licenziato con giusta causa. L’assicurazione si fa carico del rimborso?
No. La copertura assicurativa riguarda il rischio vita o la perdita del posto di lavoro. Il licenziamento è escluso.