Il crowdfunding è un fenomeno che si è diffuso negli ultimi anni con l’avvento della digitalizzazione dei servizi finanziari e creditizi ma che affonda le sue radici nel tempo. Il termine utilizzato, molto british, racchiude in sé i concetti di folla (crowd) e di reperimento di risorse finanziarie (funding): in realtà ha un significato ben più profondo che può essere sintetizzato come una sorta di “reinvenzione” dei servizi creditizi e di reperimento di fondi e risorse economiche e finanziarie nell’era digitale. Le motivazioni principali della sua rapida diffusione e del successo sono da ricercare nel contesto economico e geopolitico globale e nella massificazione delle forme di comunicazione dei social media: il crowdfunding utilizzare costantemente Internet per la raccolta di risorse finanziarie da gruppi o comunità di persone con interessi comuni al fine di sostenere economicamente un progetto o un iniziativa imprenditoriale.
Il crowdfunding: un nuovo modo “very digital” per reperire risorse finanziarie
In questo contesto di innovazione tecnologica e di digital communication, gli elementi basilari che costituiscono il fenomeno del crowdfunding, sono: lo scambio di informazioni (idee e progetti imprenditoriali o con finalità sociali) e di capitale (fondi di dotazione economica) tra persone o comunità di soggetti (crowd), l’utilizzo pedissequo degli strumenti informatici (social media e social network), la presenza di un ambiente o piattaforma virtuale (Internet).
Questa forma di raccolta di fondi online non rappresenta una grossa novità ma la sua principale innovazione è rappresentata dal modo con il quale vengono utilizzati gli strumenti informatici che abbiamo a disposizione e di cui possiamo avvalerci in ogni istante di vita quotidiana. La capacità dei social media (Facebook, Linkedin, Twitter, Instagram, etc.) di raggiungere, coinvolgere emotivamente un vasto numero di comunità virtuali, costituisce l’elemento prioritario per ottenere un finanziamento attraverso una campagna di crowdfunding.
I portali reperibili online specializzati, noti come piattaforme di crowdfunding dimostrano di avere l’abilità e la capacità tecnologica di raggiungere diverse comunità e gruppi a supporto di: imprenditori, associazioni, artisti, musicisti, fondazioni, designers, enti locali ed altri soggetti prenditori di fondi. Il modello di business online delle piattaforme di crowdfunding si basa su una percentuale (“provvigione”) che viene trattenuta dall’importo di denaro raccolto per finanziare il progetto. Gli imprenditori o tutti coloro alla ricerca di un finanziamento tramite crowdfunding possono offrire delle ricompense o premi alle persone che hanno effettuato un investimento prestando denaro per finanziare il progetto e sostenendo il buon successo dello stesso.
Crowdfunding: i modelli più diffusi nella realtà
Il modello più diffuso, in Italia e nel mondo, è quello del donation/rewards crowdfunding: questa particolare forma di reperimento di risorse economico vede il trasferimento a titolo gratuito di una donazione, a cui segue una ricompensa di carattere non finanziario come un gadget, un meeting formativo, un ringraziamento, dei buoni spesa, etc. La crescente difficoltà nel reperire credito da parte delle PMI, ha contribuito allo sviluppo dell‘equity crowdfunding, che prevede un finanziamento sotto forma di capitale di rischio per ottenere quote di partecipazione al capitale societario.
In Italia, il crowdfunding è diventato un fenomeno di grande interesse, nel 2013 la Consob, dopo uno studio e ricerche di settore, è arrivata alla tanto attesa pubblicazione della normativa sull’equity crowdfunding che ha permesso alle start-up innovative di raccogliere risorse attraverso le piattaforme di crowdfunding registrate presso un registro Consob venendo a tutelare l’investitore e l’imprenditore.