Prestiti Inpdap per la nascita di un figlio: quanto si può richiedere?

Può accadere che la grande gioia per l’arrivo di un figlio sia in parte limitata dalla preoccupazione per il difficile periodo economico che stiamo attraversando. La domanda “ce la faremo?” affiora alla mente di molte coppie, che temono di non riuscire a far fronte alle nuove inevitabili spese. Se uno dei coniugi è dipendente, ex dipendente o pensionato della Pubblica Amministrazione è possibile valutare l’opportunità di richiedere un prestito personale per far fronte alle nuove spese. Questo particolare finanziamento a tassi agevolati viene concesso sia in caso di nuove nascite che di adozioni o affidi, nazionali o internazionali.

Prestito Inpdap per la nascita di un figlio: caratteristiche

Il prestito Inpdap per la nascita di un figlio è una forma di finanziamento molto simile a quello tradizionale, ovvero prevede l’immediata erogazione di un capitale con restituzione ad importi mensili predeterminati. Le differenze rispetto al finanziamento tradizionale riguardano soprattutto i tassi applicati e le finalità del trattamento. L’importo erogato infatti verrà restituito con tassi d’interesse particolarmente agevolati, con il solo vincolo di utilizzare la somma per l’acquisto di beni e servizi legati alle necessità del nascituro. Si tratta dunque di un prestito finalizzato, ovvero concesso con uno scopo ben preciso. La restituzione può avvenire in base ad un piano di ammortamento prefissato e suddivisa fino ad un massimo di 120 rate. Occorre precisare che l’importo mensile trattenuto non potrà in alcun caso superare 1/5 dello stipendio o pensione al netto delle ritenute. Se ad esempio lo stipendio netto mensile ammonta a €. 1.500 l’importo massimo che potrà essere trattenuto in busta paga a titolo di rimborso finanziamento non potrà superare €. 300,00.

Prestito Inpdap nuovi nati: requisiti

Erogato direttamente dall’Istituto che fa capo all’INPS l’importo può arrivare fino a 15.000 euro e verrà rimborsato con trattenute dirette sullo stipendio (se dipendente Inpdap) o sulla pensione (se pensionato Inpdap), con il meccanismo previsto dalla cessione del quinto. Uno dei requisiti indispensabili per richiedere il prestito è che il dipendente o il pensionato Inpdap risulti iscritto alla gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali, e che durante l’attività lavorativa abbia provveduto al versamento dei contributi all’Inpdap. In caso affermativo l’importo richiesto verrà accreditato direttamente sul conto corrente bancario o postale del dipendente e sarà lo stesso Inpdap a fungere da garante. Gli altri requisiti per poter accedere al prestito Inpdap per la nascita di un figlio sono l’età anagrafica che deve essere compresa tra 18 e 70 anni e la residenza nel territorio dello Stato.

Documentazione necessaria

La richiesta di un prestito per la nascita di un figlio può essere presentata alla sede di competenza dell’ente sia dal solo coniuge dipendente, ex dipendente o pensionato Inpdap, sia da entrambi i genitori. Per la presentazione vi è tempo un anno dal verificarsi dell’evento. Nel caso in cui entrambi i coniugi siano dipendenti, ex dipendenti o pensionati Inpdap la domanda potrà essere presentata anche separatamente da entrambi, entro il primo anno di vita del bambino se trattasi di nascita oppure entro dodici mesi dall’evento in caso di adozione o affido. In questo caso la quota massima di capitale erogabile non potrà essere superiore all’importo preventivato in base ai casi descritti nel preventivo di spesa effettuato. Alla domanda dovranno essere allegati alcuni documenti tra cui la fotocopia del documento di riconoscimento, la copia dell’ultima busta paga (se dipendente) oppure del cedolino della pensione (se pensionato), lo stato di famiglia ed un certificato che attesti la nascita del figlio. In caso di adozione o affido il certificato di nascita sarà sostituito da atto pubblico con il quale si giustifica la richiesta di affidamento o adozione.