Prestiti per lavoratori autonomi: ottenere un finanziamento se si ha una ditta individuale

Per i lavoratori autonomi riuscire ad ottenere un prestito non è cosa semplicissima giacché non in possesso di un contratto a tempo indeterminato, non possono fornire le consuete e rassicuranti garanzie finanziarie agli istituti di credito. Tuttavia, negli ultimi anni per venire incontro ad una fetta di italiani sempre più ampia che si ritrova in questa situazione professionale, sono stati immessi sul mercato diverse tipologie di prodotti creditizi rivolti ai lavoratori autonomi e, più in generale, ai titolari di partita Iva. Vediamo alcune valide soluzioni da prendere in considerazione.

Prestiti per lavoratori autonomi con garanzie reddituali

I lavoratori autonomi e, più in generale i titolari di partita Iva, a differenza dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato, non possono garantire all’istituto di credito presso il quale viene richiesto il prestito di avere una fonte di reddito ‘certa’ per i prossimi anni. Tuttavia gli autonomi possono presentare delle garanzie reddituali ugualmente molto importanti. Nello specifico, in luogo della consueta busta paga o dei documenti che certificano il diritto alla pensione, può essere fornito a titolo di garanzia finanziaria l’ultimo modello Unico persone fisiche. Infatti, in esso vengono riportati tutti gli introiti reddituali ricevuti nell’anno solare precedente.

L’Istituto di Credito, in base ai dati presenti nel modello Unico, valuterà la capacità reddituale del soggetto ed allo stesso tempo se sia teoricamente in grado di tenere fede al piano di ammortamento previsto per il prestito richiesto. A tal proposito, solitamente i prestiti personali per lavoratori autonomi sono di importo inferiore rispetto a quelli canonici destinati a lavoratori con contratto di tempo indeterminato, in quanto non vi è la certezza che l’attività del lavoratore autonomo si possa mantenere costantemente redditizia negli anni. In tal senso, solitamente le banche e più in generale le società creditizie, sono ‘portate’ a concedere con maggiore facilità il prestito a lavoratori che hanno aperto l’attività da un lasso maggiore di tempo, indice di una consolidata capacità di creare reddito.

Prestiti per lavoratori autonomi con garanzie non reddituali: il garante

Spesso ci si può trovare nella situazione di non essere in possesso di garanzie reddituali sufficienti per ottenere il prestito di cui si necessita. Ad esempio, l’attività è stata aperta da meno di un anno oppure nell’ultimo periodo c’è stato un netto calo di introiti. In questi casi la banca sarà piuttosto restia a concedere il prestito o quanto meno non nell’entità desiderata.

Tuttavia ci sono delle vie alternative per riuscire nel proprio intento. Una prima soluzione è rappresentata dal classico garante ed ossia una persona che agli occhi dell’istituto di credito garantisca che il piano di rimborso previsto venga interamente saldato nei tempi prestabiliti. Ovviamente una persona per poter fungere da garante deve essere in possesso delle credenziali finanziarie ottimali. Nello specifico, per facilitare l’iter ed accedere anche a somme importanti, sarebbe buona cosa che il garante fosse in possesso di un contratto a tempo indeterminato oppure un pensionato con importo mensile superiore ai 1.000 euro netti. Va rimarcato come il garante debba apporre la propria firma sul contratto creditizio e che nel caso il beneficiario del prestito per una qualsiasi ragione non sia in grado di pagare le rate, sia obbligato a termini di legge a subentrare effettuando i relativi pagamenti.

Prestiti per lavoratori autonomi con garanzie non reddituali: l’ipoteca sull’immobile di proprietà

Un’altra valida soluzione per ottenere un prestito nel caso il lavoratore autonomo non abbia sufficienti garanzie reddituali da presentare alla banca, è quella di ipotecare un immobile di proprietà. In questo caso l’istituto di credito andrà a valutare il valore dell’immobile e quindi il massimo importo che sarà possibile concedere. Chiaramente, nel caso in cui il contraente per una qualsiasi ragione non dovesse essere in grado di onorare tutto il piano di rimborso previsto, la banca si potrà rivalere sull’immobile.

Prestiti cambializzati per lavoratori autonomi

Un’altra possibile opzione per consentire ai lavoratori autonomi di ottenere il credito di cui necessitano è quella rappresentata dai cosiddetti prestiti personali cambializzati. Si tratta di finanziamenti che vengono erogati mediante l’emissione di cambiali, che consentono alla banca di avere maggiori garanzie finanziarie in quanto se il contraente non dovesse onorare tutte le rate correrebbe il rischio di andare immediatamente incontro al protesto, che a sua volta avvierebbe una procedura più grave e rapida del recupero crediti rispetto a quella attivata con i prestiti “classici”. I prestiti cambializzati costituiscono una soluzione spesso adottata anche da persone che hanno avuto in passato iscrizioni al Crif essendo state segnalate come cattivi pagatori.

Prestiti per lavoratori autonomi: le caratteristiche

Ci sono, dunque, diversi prodotti che possono essere utilizzati dai lavoratori autonomi per ottenere un prestito. Da un punto di vista tecnico, si tratta di prodotti del tutto simili a quelli classici. Come già detto, il massimo importo richiedibile dipende dalla situazione soggettiva del richiedente ed in particolare dalle garanzie che è in grado di presentare, mentre la durata del piano di ammortamento solitamente varia da un minimo di 12 mensilità fino ai 120 mesi. Il tasso di interesse è nella stragrande maggioranza dei casi quello fisso, mentre le cosiddette spese accessorie variano da istituto ad istituto.