La situazione del credito in Italia è resa sempre più complicata dal fatto che cresce la fascia di cittadini che, per un motivo o per l’altro, non riescono a trovare il modo di interagire con il settore finanziario. Una fascia in cui rientrano tutti coloro che non godono di entrate sicure a causa di una situazione lavorativa poco stabile o che addirittura non avendo un lavoro non sono in grado di dare sufficienti garanzie in relazione al piano di rientro del finanziamento richiesto.
Basti pensare ad esempio al cosiddetto popolo delle Partite Iva, ai tanti lavoratori che lavorano a progetto oppure al sempre più folto drappello di precari che ormai da anni caratterizzano il mercato del lavoro in Italia.
Una situazione quindi molto particolare, che ha costretto anche il settore creditizio a prendere atto della nuova realtà e a varare una serie di nuovi prodotti in grado di andare incontro a questa particolare utenza, senza tagliarla fuori dal mercato. I prestiti senza busta paga sono un esempio della rivoluzione in atto, proponendosi di dare risposte a chi non ha la possibilità di presentare redditi certi e continui, sui quali impostare il piano di rientro per il finanziamento richiesto.
Cos’è SpecialCash Postepay
Anche Poste Italiane, naturalmente, ha preso atto della nuova realtà, adeguando di conseguenza la sua offerta. Lo ha fatto in particolare con SpecialCash Postepay, un prestito per importi abbastanza limitati che può essere richiesto da coloro che già sono titolari di carte di credito ricaricabili PostePay. Proprio sulla carta di credito in questione, infatti, viene accreditato il finanziamento richiesto, sotto forma di una normale ricarica.
Se da un lato stiamo parlando di uno strumento abbastanza limitato, dall’altro va sottolineato come si tratti di una soluzione che può rivelarsi estremamente agile e comoda per poter avere a propria disposizione somme di importo contenuto da poter destinare a particolari esigenze. Il tutto a fronte di una contropartita che vede un Taeg abbastanza elevato, che però non sembra troppo pesante da sostenere, proprio in considerazione degli importi abbastanza contenuti di cui si parla.
Quali sono le principali caratteristiche di SpecialCash Postepay
I piani di ricarica attraverso i quali viene erogato il finanziamento sono tre e ammontano rispettivamente a 1.500 (il massimo), 1.000 e 750 euro. Ad ognuno dei piani di ricarica è abbinato un piano di rientro che va da 24 a 15 mesi, sulla base dell’importo che deve essere rimborsato.
Per quanto concerne la consistenza della rata, essa andrà dai 54,50 euro previsti nel caso del finanziamento da 750 euro ai 56 che devono essere rimborsati per il piano da 1000 euro, finendo a 71,50 euro per il prestito più elevato.
Il Taeg va invece ad assestarsi tra il 15,46% e il 18,21%, con un dato mediano del 16,51%. Come si può facilmente notare, siamo in presenza di un tasso a metà strada tra quelli che caratterizzano le carte di credito revolving e i prestiti personali.
La diversità dagli altri prodotti di questo genere consiste nel fatto che non sia previsto il Tan, una particolarità derivante dal fatto che la rata mensile viene costruita in modo diverso. In pratica essa è il risultato della divisione dell’importo erogato per la durata del piano di rientro. Una volta che sia stata fissata la cifra in questione, ad essa deve essere addizionata una commissione dello 0,60% al mese da calcolare sulla somma erogata. Inoltre, ma soltanto in occasione della prima rata, dovrà essere pagata anche l’imposta di bollo, ovvero sedici euro, oltre ad una ulteriore aggiunta di due euro dovuta per coprire le spese relative alla comunicazione periodica che l’ente erogante deve trasmettere al fine di assolvere agli obblighi di legge in tema di trasparenza.
In conseguenza di quanto detto sinora, possiamo fissare a quota 1734 euro la somma da restituire nell’arco di due anni nel caso del piano di ricarica da 1500 euro, a 1138 l’importo che dovrà essere rimborsato in venti mesi nel caso della ricarica da 1000 euro, e a 835,50 il totale da restituire per quanto riguarda il prestito da 750 euro.
SpecialCash Postepay: chi può avanzare la richiesta?
La richiesta relativa al prestito di Poste Italiane per chi non ha una busta paga può essere avanzata sia da cittadini italiani che da quelli stranieri di stanza sul territorio peninsulare.
Se però nel caso dei cittadini italiani basta presentare un documento di identità valido e il codice fiscale (va bene anche la tessera sanitaria), i secondi devono anche produrre permesso di soggiorno e passaporto. Sia in un caso che nell’altro è inoltre necessaria la presentazione di un documento in grado di attestare il godimento di un reddito. Va precisato che per reddito si intendono fonti di entrata periodiche come ad esempio i bonifici ricevuti come corrispettivo per prestazioni lavorative svolte. Fonti di entrata che però devono essere per importi non troppo limitati.
Va inoltre precisato che per poter avere una certa sicurezza di vedersi accordato il prestito, è necessario che il proprio nominativo non compaia all’interno degli elenchi dei cattivi pagatori o dei protestati (ad esempio quello redatto dal Crif). Nel caso di segnalazioni di questo genere SpecialCash Postepay non sarà accordato neanche in caso di godimento di uno stipendio in grado di garantire appieno il piano di rientro.