Per chi non ha una busta paga, i rapporti con il mondo creditizio sono abbastanza complicati. Le banche e le finanziarie, infatti, preferiscono ovviamente avere come controparte clienti che siano in grado di poter onorare senza eccessive difficoltà i piani previsti per il rientro dei finanziamenti concessi.
Per chi non ha un rapporto da lavoro dipendente e non può esibire un contratto a tempo indeterminato, la strada verso la concessione di prestiti si può dunque rivelare tutta in salita.
Va però ricordato che le banche e le finanziarie fanno una distinzione ben precisa tra chi pur non avendo una busta paga può comunque dimostrare un reddito e chi invece non è in grado di farlo.
Prestiti senza reddito dimostrabile: cosa sono
Per chi non può dimostrare fonti di entrata da cui attingere, la strada più percorribile è quella dei prestiti senza reddito dimostrabile. Cosa sono?
Si tratta di finanziamenti che non necessitano di una busta paga regolare per la loro concessione e neanche di un reddito dimostrabile, come succede ad esempio per chi svolge mansioni di lavoro atipiche e viene magari pagato a progetto o alla fine del lavoro affidato.
Chi equipara questa tipologia creditizia al classico prestito senza busta paga, commette però un errore madornale, in quanto tra i due esistono differenze abbastanza marcate.
A partire dal fatto che nel caso del prestito senza busta paga occorre presentare una documentazione in cui siano comprese delle entrate più o meno regolari tali da formare comunque un reddito.
Documentazione che, invece, nel caso del prestito senza reddito dimostrabile non necessita, come del resto attesta il suo stesso nome. Il vero obbligo cui deve sottostare il richiedente è invece la presenza di un garante, un terzo che si assuma l’onere di garantire il rispetto del piano di rimborso e di subentrare nello stesso in caso di mancata ottemperanza di quanto deciso in sede contrattuale.
Gli svantaggi del prestito senza reddito dimostrabile
Gli svantaggi presenti in questa formula creditizia sono soprattutto due:
- l’entità del prestito, che per ovvi motivi non può essere elevata;
- il tasso di interesse applicato, estremamente elevato, se si pensa che può anche raggiungere il 14%, anche se all’atto pratico dipende da una serie di variabili come ad esempio la durata del piano di ammortamento.
Questi svantaggi derivano proprio dalla particolare natura del prestito e dall’elevato fattore di rischio che viene assunto dall’ente erogante, il quale in conseguenza di ciò tende ad inasprire le condizioni, confidando anche sul fatto che chi chiede un prestito senza reddito dimostrabile difficilmente troverà ascolto in un sistema finanziario che è in grande difficoltà proprio a causa dei crediti in sofferenza e tende naturalmente a tenersi lontano dalla clientela più problematica. Chiedendo contropartite molto elevate a quella fetta di utenti che non possono produrre adeguate garanzie.
Cosa occorre presentare per ottenere un prestito senza reddito dimostrabile
Per quanto concerne la documentazione che occorre produrre in sede di richiesta, essa deve comprendere un documento d’identità valido e il codice fiscale, oltre ad un conto corrente dal quale possano essere desunte le operazioni messe in opera. Inoltre, si deve dimostrare la titolarità di un immobile che possa fungere da garanzia per l’operazione e sul quale dovrà perciò essere accesa un’ipoteca.
Particolari tipologie di prestiti senza reddito
Sul mercato finanziario esistono già prestiti senza reddito dimostrabile, riguardanti particolari tipologie di clienti. Una prima forma di questo genere è rappresentata dal cosiddetto prestito d’onore, ovvero quella formula creditizia riguardante coloro che intendano aprire una loro attività reperendo per tale via il capitale necessario.
Altra forma di prestito senza reddito è quella che viene rilasciata agli studenti, per consentire loro di portare avanti gli studi senza gravare troppo sulla famiglia.
Anche i prestiti concessi per la creazione di imprese guidate da donne e il microcredito possono essere compresi in questa categoria. Si tratta in pratica di iniziative che cercano di sanare la condizione precaria del richiedente e che riguardano soggetti che non avrebbero alcuna probabilità di trovare ascolto nel tradizionale circuito creditizio.
Una risposta ad una situazione nuova
Possiamo in definitiva concludere affermando che il prestito senza reddito dimostrabile rappresenta una possibile risposta all’evoluzione di una società sempre più distinta dalla flessibilità, che però troppo spesso si trasforma in vera e propria precarietà. Basti pensare ad esempio alla rivoluzione innescata dal Jobs Act, che ha in pratica eliminato il posto fisso nel settore privato. Una trasformazione che costringe il settore creditizio a cercare di proporre prodotti più adatti al nuovo regime.