Tassi d’interesse per i prestiti inpdap: tutto quello che c’è da sapere

L’Inpdap (ora Inps) eroga diverse tipologie di prestito a seconda delle varie esigenze degli iscritti. Ovviamente i tassi di interesse cambiano in base alle forme di prestito cui si accede, ma comunque restano tra i più vantaggiosi presenti sul mercato.

Tasso di interesse sul “piccolo prestito”

Il piccolo prestito è un tipo di finanziamento che dura al massimo quattro anni, suddivisibile fino a 48 rate. Lo si può sottoscrivere anche per 12, 24 o 36 mesi. Il tasso annuo si aggira sul 4,25% con uno 0,50% che copre le spese amministrative. C’è poi una percentuale variabile che va a confluire in un fondo rischi e che cambia in base alla categoria di appartenenza del soggetto richiedente.

Tasso di interesse sul “prestito pluriennale”

Questa tipologia di prestito, la cui durata di ammortamento è tra i cinque e i dieci anni (con rate da 60 o 120 mesi) prevede tassi meno alti, poichè influisce su di esso non solo la percentuale ma anche la durata. Il tasso nominale annuo si aggira sul 3,50%. A questo si aggiunge uno 0,50% per spese amministrative, e poi bisogna calcolare anche lapercentuale variabile che confluisce nel fondo rischi realizzato dall’Inpdap. Il fattore di rischio relativo ai singoli tassi di interesse si individua in base all’età anagrafica sia dell’assicurato che del contraente.

Tasso di interesse sul “prestito pluriennale decennale”

In caso di prestito pluriennale decennale o se si appartiene alla fascia di età 80-90 anni il discorso cambia del tutto. Oltre ai costi già citati è necessario aggiungere un 5,60% per il prestito annuale. Il tasso di interesse raggiungerà il 22,39% in caso di finanziamento decennale, sempre che venga stipulato al limite dell’età finanziabile. I coefficienti di rischio diventano più onerosi quando si supera il limite delle normali aspettative di vita. Comunque i prestiti erogati dall’Inpdap ai suoi iscritti sono agevolati rispetto a quelli che vengono solitamente applicati.

Caratteristiche dei tassi di interesse Inpdap

Oltre ad essere vantaggiosi in generale, i tassi di interesse applicati ai prestiti Inpdap sono definiti “a scalare”, poichè sono più bassi quanto più è dilazionato il tempo di restituzione, stabilito nel relativo piano di ammortamento. I prestiti pluriennali presentano un tasso variabile che dipende dalle finanziarie o banche che effettivamente li erogano. Per queste tipologie di prestito, quindi, non è possibile fornire un esempio di calcolo della rata o del piano di ammortamento.

I tassi di interesse dei prestiti Inps (ex Inpdap) vengono stabiliti dal Presidente dell’Inps Gestione Dipendenti Pubblici. Essi vengono poi definiti tenendo conto del Regolamento Inpdap in materia. E’ possibile reperire sul sito ufficiale dell’Inps le tabelle complete di tutti i tassi di interesse relativi alle singole tipologie di finanziamento. Ovviamente, trattandosi di tassi di interesse agevolati, tengono conto anche delle reali esigenze dei clienti.

Spese aggiuntive

Ai valori dei tassi si devono aggiungere altri costi relativi alle seguenti voci: oneri di amministrazione, spese tecniche, spese notarili, spese di iscrizione ipoteca. Bisogna mettere in conto anche le voci di TAEG e TAN, che stanno rispettivamente per “tasso annuo effettivo globale” e “tasso annuo nominale”. Questi due indicatori sono importanti perchè servono a valutare il finanziamento dal punto di vista dei costi e devono sempre essere indicati (lo stabilisce la legge). Mentre il TAN è l’interesse “puro” annesso al prestito, il TAEG risulta dall’insieme di tutti i costi collegati al finanziamento. In genere il TAEG è sempre maggiore del TAN.

Il Tasso soglia di usura

Sul sito Inps, ogni tre mesi, viene pubblicata una circolare che illustra i c.d. “tassi soglia di usura”. Il TEGM (Tasso effettivo globale medio) è quel tasso che funge da riferimento per individuare eventuali tassi di usura applicati. La società finanziaria o la banca che erogano il prestito sono tenute ad indicare sempre il TEGM, in modo che il consumatore sia in grado di verificare se il tasso di interesse corrisponde o meno a qualleo di usura.