La crisi economica sta costringendo sempre più italiani a fare ricorso a prestiti e finanziamenti per fronteggiare i progetti futuri ma anche le spese della vita di tutti i giorni. A volte può capitare che il bisogno di liquidità sia davvero urgente. È proprio in queste occasioni che riscuote successo una forma alternativa di accesso al credito: i prestiti su pegno. Di cosa si tratta esattamente e cosa bisogna fare per richiederli? Questo articolo fornirà tutte le risposte del caso.
Che cosa si intende per prestito su pegno?
I prestiti su pegno consistono in erogazioni immediate di capitale, che si ottengono a cambio della consegna presso l’istituto di credito di beni materiali posti a garanzia del finanziamento. Per quanto possa sembrare una tipologia di prestito all’antica, è invece riconosciuta formalmente dall’Associazione Italiana degli Istituti di Credito su Pegno, che opera attraverso i suoi 50 istituti aderenti.
I beni depositati per ricevere il prestito devono attenersi alle linee guida di suddetta associazione, che ne accetta soltanto determinate categorie. Quelle generalmente riconosciute e impegnate sono:
- Oggetti in oro.
- Pietre preziose.
- Gioielli.
- Orologi.
- Quadri.
Tanto l’ammontare del capitale erogabile quanto i tassi d’interesse previsti dal piano di ammortamento vengono stabiliti sulla base del valore commerciale dell’oggetto. DI conseguenza, il proprietario provvederà a fornire un certificato di detto valore, che sarà poi confermato dalla stima di un perito professionista.
Come funziona esattamente il prestito su pegno?
Il prestito su pegno ha una durata che varia generalmente da 3 a 6 mesi. In casi particolari, tramite alcuni istituti di credito vi è la possibilità di rinnovare gli accordi fino a un massimo di un anno.
Soltanto quando l’intero debito sarà saldato, il proprietario ritornerà in possesso del bene o dei beni ceduti. Qualora il capitale non venisse restituito nella sua integrità, il beneficiario del prestito non potrà riscattare i beni, che verranno venduti all’asta.
Il vantaggio dei prestiti su pegno è fondamentalmente la loro celerità. Con un iter burocratico ridotto all’osso e l’assenza della tipica fase di istruttoria, sono una soluzione rapida che non esige un’eccessiva documentazione. Alcune carte, però, bisogna presentarle. Scopriamo quali sono.
I documenti da esibire per accedere al prestito su pegno
Il proprietario del bene deve fornire i seguenti documenti:
- Certificato di proprietà del bene.
- Certificato di valore del bene.
- Documento di identità.
- Codice fiscale.
Una volta esaminata e convalidata la documentazione, l’istituto di credito e il richiedente sanciranno il loro accordo tramite la firma di un contratto.
A chi conviene il prestito su pegno?
Questa forma di prestito veloce e immediata ben si presta a tutti coloro che restano esclusi dalle tradizionali modalità di accesso al credito. Sappiamo bene, infatti, che i finanziamenti formali presso banche e società finanziarie sono subordinati al possesso di rigidi requisiti, primo tra tutti la capacità reddituale. I prestiti su pegno, al contrario, non richiedono l’esibizione della busta paga o del cedolino della pensione a titolo di garanzia. Proprio per questo motivo sono una buona soluzione per chi si trova in una situazione instabile dal punto di vista economico, occupazionale o creditizio. Ecco qui di seguito le categorie di persone a cui questo prestito potrebbe fare comodo:
- Disoccupati.
- Casalinghe.
- Lavoratori precari.
- Protestati.
- Cattivi pagatori
Istituti che concedono il prestito su pegno
Forniamo da ultimo un paio di esempi sugli istituti di credito che riconoscono tale forma di prestito.
Offre prestiti veloci senza alcuna indagine patrimoniale e la possibilità di partecipare alle aste dei beni non riscattati presso le sue agenzie di credito sparse in tutta Italia.
Offre prestiti su pegno rinnovabili ed effettua aste periodiche nella sua sede di Genova.