Tutto ciò che c’è da sapere sul collegamento tra carta di credito e conto corrente

Tra i prodotti creditizi offerti da intermediari del credito e banche i più richiesti e considerati servizi bancari basilari sono ascrivibili all’apertura del conto corrente e delle carte di credito, il cui collegamento e la contestuale apertura è fondamentale per assolvere alle diverse esigenze del cliente che vuole eseguire con tutta tranquillità le operazioni di addebito ed accredito. oltre che di prelievo di denaro contante dagli ATM, accedendo alle proprie dotazioni finanziarie presenti sul conto corrente. Vediamo di capire meglio in questa guida che cosa siano questi prodotti creditizi e quale sia il loro sano e genuino collegamento. Fondamentale risulta partire dalla definizione contenuta all’articolo 1823 Codice Civile di contratto di conto corrente.

Conto corrente: terminologia e prassi operativa

Leggiamo dall’articolo 1823 della disciplina codicistica che “Il conto corrente il contratto col quale le parti si obbligano ad annotare in un conto i crediti derivanti da reciproche rimesse, considerandoli inesigibili e indisponibili fino alla chiusura del conto. Il saldo del conto esigibile alla scadenza stabilita. Se non e richiesto il pagamento, il saldo si considera quale prima rimessa di un nuovo conto e il contratto s’intende rinnovato a tempo indeterminato.”

Come si evince palesemente dalla definizione di conto corrente, i rapporti di dare ed avere che non devono necessariamente interessare un singolo intermediario ed il correntista ma spesso e volentieri coinvolgono soggetti diversi che, in un rapporto di correspettività del dovuto, trovano in questo istituto una pratica alternativa ad un costante dare ed avere legato ad un rapporto continuativo di affari. Ciò ben fa comprendere che una carta di credito “agganciata” al conto corrente e fruibile come servizio aggiuntivo ed accessorio, permetterebbe il compimento di tutte le operazioni di accredito e di addebito mediante la fruizione dei fondi di risorse economiche e finanziarie disponibili sul proprio conto corrente bancario.

Operazioni che, grazie alla carta dotata di Pin e Chip, possono essere tranquillamente eseguite in ogni momento della giornata, sul territorio italiano, europeo ed extra-europeo, presso gli esercenti commerciali dotati di POS e sul canale online per concludere transazioni finanziarie telematiche. Le parti coinvolte in questi movimenti continui di dare ed avere si obbligano ad annotare in un conto corrente i crediti derivanti dalle reciproche rimesse considerandoli inesigibili ed indisponibili fino alla chiusura del conto: il correntista potrà, dopo aver compiuto le varie operazioni di accredito ed addebito e mediante utilizzo della carta di credito, richiedere alla filiale dove ha aperto il conto corrente l’estratto conto dettagliato del conto corrente e controllare i movimenti contabili con il saldo disponibile.

Conto corrente e carta di credito: gestione della liquidità

Prodotti creditizi destinati alla gestione della liquidità con un profilo di rischio quasi nullo, l’apertura e la fruibilità dello stesso mediante l’utilizzo della carta di credito a cui viene “agganciata” ha la peculiarità di creare una disponibilità del cliente a fronte della quale la banca svolge un “servizio di cassa” provvedendo a pagamenti e riscossioni annotati attraverso movimenti in addebito ed in accredito, controllabili in ogni momento attraverso il saldo contabile che indica sinteticamente la differenza tra l’importo complessivo degli accrediti e quello egli addebiti effettuati fino ad una certa data e dunque la disponibilità delle somme. Anche mediante inserimento della carta di credito presso ATM, selezionando sul display l’apposita sezione saldo e movimenti è possibile ottenere la visualizzazione a video o stampata su scontrino degli ultimi 10 movimenti contabili compiuti con il relativo saldo sul conto, senza recarsi alla cassa della banca presso la quale si ha il conto.

Una volta stipulato il contratto di conto corrente, la banca annota su un prospetto a più colonne la data di registrazione, la valuta (il giorno a partire dal quale le somme iscritte in conto diventano fruttifere di interesse), l’importo dei movimenti a debito (colonna dare) ed a credito (colonna avere) del correntista e, per mezzo di tale prospetto, liquida tutti i rapporti intercorrenti con il correntista. Per la determinazione degli interessi, le banche seguono il metodo noto con il nome di metodo scalare-procedimento amburghese, il quale non consente una compensazione tra interessi a credito ed a debito, come invece il metodo diretto.

Il correntista può disporre in qualsiasi momento delle somme, anche mediante prelievo con carta di credito da qualsiasi ATM, mediante operazioni di cassa o ordinando alla banca di effettuare pagamenti a favore di terzi soggetti o autorizzandola ad addebiti sul proprio c/c. Dette operazioni possono venire commissionate alla banca singolarmente o costituire oggetto di “ordini permanenti” che automatizzano periodicamente una data operazione, come il pagamento delle bollette o le rate del mutuo o degli prestiti personali, come avviene con il Rapporto Interbancario Periodico, meglio conosciuto come RID, un servizio che permette l’incasso automatico dei crediti da parte dell’azienda, previa sottoscrizione da parte del correntista di un’autorizzazione alla propria banca ad accettare gli ordini di addebito che l’azienda invia periodicamente.