Secondo recenti stime, la maggioranza del popolo italiano è in possesso di un immobile di proprietà che utilizza a scopo abitativo; tuttavia, però non si può negare che il mattone abbia perso quell’importanza d’investimento che era attribuito nel passato, prima della crisi dei mutui subprime e del mercato real estate. Molte sono le imposte, tasse e costi che gravano sempre più, ogni anno, i soggetti contribuenti e i proprietari degli immobili: in questo contesto di crisi perenne e d’instabilità, numerose misure sono state presentate dal Governo italiano volte a consentire ai proprietari degli immobili di beneficiare di bonus fiscali. Vediamo in questa guida le novità e le agevolazioni riconosciute dal Fisco nei confronti dei soggetti proprietari di beni immobili.
Prima casa: benefici fiscali
Comperare un immobile per essere utilizzato ai fini residenziali, di certo comporta delle spese ingenti che molto spesso portano il soggetto acquirente ed il suo nucleo familiare a richiedere un mutuo per esigenze di liquidità e per poter accendere il prestito a medio-lungo termine. Per chi acquista un bene immobile e dichiara al notaio di non essere proprietario di beni immobili che fruiscono di beneficio ed ubicati sul territorio nazionale, è possibile ottenere il seguente taglio di imposte:
- imposte di registro al 2%,
- imposta ipotecaria e catastale pari a 100 euro.
Se si acquista un bene immobile in costruzione da un’impresa edile, l’Iva è solo al 4%, a cui si deve aggiungere l’importo di 100 euro per l’imposta ipotecaria e catastale: per usufruire di questa agevolazione e beneficio non è necessario avere la residenza nell’immobile acquistato, ma bisogna impegnarsi a trasferirsi nello stesso entro 18 mesi e a non rivendere l’immobile per i successivi 5 anni. Qualora per l’acquisto del bene immobile si fruisca dell’intermediazione di un agente o broker del mercato immobiliare, è possibile detrarre al 19% la spesa sostenuta per la consulenza di cui ci si è avvalsi per l’acquisto dell’immobile ad uso di abitazione principale. L’importo massimo detraibile è di 1000 euro, da suddividere tra i proprietari dell’immobile che affrontano la spesa e, non è possibile beneficiare dell’agevolazione se la spesa è sostenuta a favore dei famigliari, come il caso del genitore che paga la provvigione dell’intermediario per l’acquisto della casa al figlio.
Nel caso in cui si procede a stipulare il compromesso di vendita con il contestuale pagamento della provvigione all’intermediario, la detrazione spetta solo se il compromesso viene registrato e qualora le parti non perfezionino la stipula del rogito, la detrazione va restituita.
Sorpassata l’annosa fase dell’acquisto dell’immobile, si deve procedere con il mantenimento delle imposte e tasse tributarie come l’Imu che, per ottenere l’esenzione integrale dal pagamento della stessa, è necessario essere in possesso del requisito della residenza risultante dai registri anagrafici del Comune. Per classificare l’immobile come abitazione principale, nonchè residenza devono sussistere concomitamente tre requisiti, di seguito enucleabili:
- proprietà (o titolarità di altro diritto reale),
- residenza anagrafica,
- residenza effettiva ossia il domicilio.
Non è possibile ottenere l’esenzione se l’abitazione viene concessa in locazione: nel caso in cui un proprietario di un immobile decida di concederlo in locazione ad un inquilino ma, conservi lì la residenza e figuri come abitazione principale, non sarà praticata alcuna esenzione sull’Imu. Per fare sì che l’immobile fruisca dell’esenzione Imu deve trattarsi di immobile non di lusso e per i soggetti parenti che godono di un contratto di comodato d’uso gratuito possono beneficiare di uno sconto del 50% dell’imponibile Imu. La Legge di Stabilità 2016 ha apportato importanti variazioni alla IUC: è stata eliminata la TASI sull’abitazione principale per i proprietari e la quota TASI a carico degli occupanti quando per lo stesso inquilino, l’immobile in locazione è abitazione principale. Rimane in vigore la TASI per le abitazioni principali di lusso (Cat, A1, A8 e A9); sono previsti aumenti sulla Tassa sui Rifiuti (Tari), che arriverà a pesare in media 321 euro a famiglia.