Euribor basso o negativo: sarebbe possibile?

L’indicatore Euribor (tasso che ha una influenza notevole sull’importo della rata di mutuo da pagare) negli ultimi anni ha subito notevoli riduzioni sino a raggiungere livelli vicini allo zero.

L’Euribor (acronimo delle parole inglesi Euro Inter Bank Offered Rate) è infatti un indicatore che viene utilizzato quale tasso di riferimento per alcuni movimenti finanziari che vengono effettuati in euro fra i vari istituti di credito europei.

Come si calcola tale tipo di tasso

Il tasso euribor è calcolato ogni giorno e rappresenta il tasso medio che viene applicato dai vari istituti bancari per le operazioni a termine che sono effettuate sul mercato interbancario con varie scadenze temporali (con scadenze che vanno da una settimana a dodici mesi) anche in base alla durata del prestito.

L’euribor è un tasso interbancario nato nel 1999 e rappresenta la media dei tassi di deposito interbancario tra varie banche (oltre 50 istituti di credito sono interessati per il calcolo dell’Euribor). La media viene calcolata tra i vari tassi comunicati dalle varie banche che comunicano i tassi entro le ore 11.00 di ogni giorni (il calcolo è effettuato dall’European Banking Federation – EBF- ). Nel calcolo sono scartati il 15% dei valori anomali comunicati (ossia i tassi estremamente alti o estremamente bassi). L’adesione dei vari istituti di credito europei al tasso euribor non è obbligatoria, e la legge prevede che il tasso possa essere calcolato anche con l’adesione di appena 12 istituti di credito.

Tenuto conto delle modalità di determinazione del tasso Euribor più di qualcuno ha sollevato una obiezione riguardo la possibilità che le banche facciano cartello determinando in maniera artificiosa il tasso Euribor (al riguardo la Procura di Trani ha aperto un’inchiesta per verificare l’operato di alcuni istituti di credito nel periodo 2007 – 2009).

I tassi sono modulati per varie scadenze (avremo infatti Euribor ad 1 mese, a 3 mesi, a 6 mesi, ecc.) ed in genere all’incrementare del lasso temporale si avranno tassi più alti (pertanto un euribor a 12 mesi sarà in genere più elevato di un euribor a 3 mesi). La data di scadenza indica infatti il termine entro cui è previsto il rimborso del prestito e quando si fa riferimento invece ad Euribor 360 o Euribor 365 si indica invece quale sia il divisore per effettuare il calcolo del tasso di interesse (360 indica giorni commerciali mentre Euribor 365 fa riferimento ai giorni solari).

Il tasso Euribor negli ultimi tempi

Negli ultimi tempi, complice una crisi economica durata per diversi anni e conseguenti manovre finanziarie per rendere il costo del denaro più appetibile, i tassi sono notevolmente calati sino a giungere a livelli vicini allo zero.

I tassi infatti attualmente gravitano attorno allo 0,5 % e paradossalmente qualcuno ha paventato l’ipotesi di avere a breve anche tassi di interesse negativi (fenomeno che prevederebbe la possibilità che siano gli istituti di credito a pagare interessi alla Banca Centrale Europea – BCE-).

Nella pratica l’ipotesi di avere un tasso sotto lo zero è però davvero difficilmente avverabile (nel passato tassi euribor negativi non si sono mai avuti). Tuttavia occorre registrare che avere dei livelli di euribor negativi non è tecnicamente impossibile (ed in questa ipotesi il mutuatario avrebbe una rata che scende al di sotto del minimo).

Per quanto riguarda la rata del mutuo a tasso variabile, la rata mensile è calcolata applicando allo spread previsto dall’istituto di credito (lo spread rappresenta il guadagno dell’istituto di credito sul mutuo) il tasso euribor previsto. L’ipotesi di tassi negativi comporterebbe pertanto decrementi dell’importo della rata ma spesso le banche nei contratti di mutuo inseriscono delle clausole che prevedono delle soglie minime sotto le quali non è possibile scendere in termini di rate.

Attualmente il tasso  a 3 mesi si attesta attorno al livello dello 0,2 % ed in passato l’Euribor a tre mesi è stato molto vicino al valore zero (livello 0,04 %).