Il mutuo integrativo rappresenta una forma di finanziamento a medio-lungo termine, utile quando un soggetto è in carente di liquidità ed è già sottoscrittore di un nuovo contratto di mutuo. Si potrebbe ad accenderne uno aggiuntivo ma, in periodi di crisi economica come quella in cui stiamo vivendo, per molte famiglie italiane è piuttosto complicato gestire le proprie finanze personali, e fare fronte a debiti su debiti. Specie per chi abbia già acceso un mutuo ipotecario, riaccenderne un altro o ogni altra forma di prestito porta inevitabilmente ad uno “scompenso” o meglio, “squilibrio finanziario” sul bilancio familiare.
E per chi, invece, proprio ha necessità di accendere un mutuo integrativo diventa assolutamente necessario vantare una storia creditizia impeccabile, dato che al momento di valutazione del merito creditizio, le banche accedono ai nominativi segnalati dal Crif che abbiano una pregressa situazione di ritardo nei pagamenti o nella restituzione delle rate dei prestiti contratti. Cosa fare? Se un mutuo non è sufficiente e si presenta la necessità di richiederne uno ex novo per fare fronte ad esigenze creditizie e di liquidità impellenti, occorre in questo caso fare affidamento sul mutuo integrativo. Questo non è altro che una peculiare tipologia di prodotto creditizio ideato per poter consentire, a chi ha già in corso un mutuo ipotecario o una forma di prestito di medio-lungo termine di richiedere liquidità aggiuntiva per fare fronte a qualsiasi eventualità. Per chi è in regola con il pagamento delle rate del mutuo già in corso e per chi possiede delle ottime garanzie tale da spingerlo a richiederne un’integrazione, può rivolgersi al medesimo istituto creditizio con cui ha già acceso il primo finanziamento oppure, in alternativa, rivolgersi ad un altro istituto bancario o di credito. Ovvio, però, è chiarire fin da subito che esistono dei limiti di finanziabilità.
Mutuo integrativo: vincoli di finanziabilità
Per tutti coloro che fossero interessati ad accendere una forma di credito di tale tipo, devono essere a conoscenza che esiste un limite ben definito di finanziabilità, oltre il quale non è possibile ottenere ulteriori risorse economiche. Un vincolo che viene posto dal soggetto mutuante, basato sul computo esistente tra il valore del bene immobiliare acquistato ed oggetto del mutuo e l’ipoteca che è già accesa su di essa. La differenza che si calcola non è altro che l’importo massimo (massimo plafond) che la banca o altro soggetto erogante può finanziare e concedere a titolo di “integrazione” del primo mutuo già acceso. Bisogna dire che questa differenza che scaturisce è una stima e non un calcolo preciso ed oggettivo, essa deriva da congetture e valori soggettivi, di perizia.
Mutuo integrativo: severità nei criteri di valutazione dell’integrazione
Essendo una somma “aggiuntiva” richiesta ad integrazione del mutuo già acceso ed in essere, la banca o altro soggetto mutuante nel valutare la richiesta del sottoscrittore e richiedente, adotta un sistema di criteri di valutazione (screening della domanda) assolutamente severi e puntigliosi, dato che il debito residuo, anziché ridursi, si viene sempre più ad incrementare e ciò determina una maggiore esposizione debitoria che può aggravare il rischio di difficoltà nel fare fronte ai pagamenti ed adempimenti contrattuali dell’obbligazione assunta. Proprio per tutelare la maggiore esposizione debitoria e per garantire il rimborso del debito contratto, la banca o altro soggetto erogante richiede, di default, una polizza assicurativa che vada a coprire il rischio di decesso del soggetto sottoscrittore, perdita del posto di lavoro, eventi traumatici come infortunio, malattia, inabilità etc. Polizza assicurativa che in effetti, benchè sia consigliata, non è assolutamente cogente ma facoltativa; inoltre per tutelare la garanzia ipotecaria ed il bene immobiliare oggetto di mutuo ed ipoteca, la banca spesso e volentieri richiede una polizza assicurativa che tuteli l’abitazione dal rischio di incendio. Non finisce qui, viene di default, accesa una seconda ipoteca a garanzia del mutuo integrativo acceso, di importo e di valore più basso rispetto alla prima.
Mutuo integrativo: chi può richiederlo, condizioni e documenti necessari
Una volta deciso di voler assolutamente avere necessità di un mutuo integrativo, accertata la possibilità di sostenere un peso ed un onere non indifferente derivante dall’accensione di un ulteriore mutuo, si procede ad esperire la procedura routinaria richiesta dall’istituto di credito. Ecco tutta la documentazione che deve essere predisposta ad hoc per richiedere ed ottenere il mutuo integrativo:
- i dati anagrafici (data e luogo di nascita, residenza e altro);
- tutti quelli relativi alla propria situazione reddituale;
- i dati relativi alla proprietà di immobili;
- tutta la documentazione relativa al mutuo già acceso.
Laddove la filiale dell’istituto creditizio, ove si ha già in essere il contratto di mutuo ipotecario, dovesse bocciare la richiesta, si consiglia di “non gettare la spugna” ma di rivolgersi presso altri istituti di credito o, ancora meglio, presso società di mediazione creditizia online.
Mutuo integrativo: suggerimenti e precauzioni
Ecco gli utili consigli e suggerimenti che ci sentiamo di darvi: rivolgetevi non solo ed unicamente all’istituto presso il quale avete già acceso ed in corso il mutuo ipotecario. Va bene consultarsi e richiedere una valutazione con un preventivo sul piano di ammortamento ma, ci sono altre diverse alternative reperibili sul mercato creditizio. Meglio, se consultate i mediatori creditizi che, data la loro imparzialità e non legame di dipendenza, vi aiutano a trovare la soluzione più confacente e conveniente per la vostra richiesta. Per questo si consiglia di fare uno screening delle proposte creditizie reperibili, beneficiando delle convenzioni e dei particolari accordi che i broker creditizi online vantano con gli istituti bancari e le maggiori società finanziarie come Agos Ducato, Findomestic, Compass, Fiditalia, Santander e molte altre ancora.