Se si acquista un immobile, bisogna considerare oltre al prezzo dell’abitazione, ulteriori costi aggiuntivi da corrispondere come imposte o per il rogito redatto dal notaio. Le imposte da versare all’erario, sono variabili e suscettibili di detrazioni fiscali, di conseguenza è importante conoscere l’importo esatto per non incorrere in sanzioni.
L’atto di compravendita immobiliare
Per concludere l’acquisto di un immobile, la legge stabilisce che il venditore e l’acquirente stipulino un contratto di compravendita immobiliare redatto da un notaio. Il compito del notaio è quello di verificare che nell’atto siano presenti l’indirizzo ed i dati catastali relativi all’immobile oggetto di compravendita, il prezzo pattuito e gli acconti già versati e la modalità di pagamento stabilita dagli stipulanti. Se la compravendita è stata gestita da un mediatore immobiliare, nell’atto si deve specificare il costo della sua commissione. Il notaio è una figura necessaria per verificare la presenza di ipoteche o irregolarità edilizie presenti sull’abitazione; inoltre, secondo la legge di stabilità 2014, l’acquirente deve versare al notaio la somma pattuita per l’acquisto dell’immobile per poi versarla al venditore solo dopo l’avvenuta registrazione dell’atto.
Quali sono i costi per l’atto di compravendita?
Il notaio è un pubblico ufficiale, di conseguenza gli onorari sono indicativamente stabiliti per legge, anche se nella pratica ci possono essere delle marginali variazioni, l’importante è informarsi preventivamente sul costo dell’atto presso diversi notai per scegliere il più conveniente. Per calcolare il costo del notaio, è necessario conoscere due dati essenziali: il prezzo dell’immobile ed il suo valore catastale. Ad esempio se il prezzo dell’immobile si aggira intorno ai 100.000 mila euro il compenso del notaio sarà compreso tra un minimo di 1.600 euro fino ad un massimo di 2.400; al notaio spetterà una parcella superiore ai 2000- 2800 se l’immobile ne costa 200.000 euro. Alla parcella del notaio, va aggiunta l’IVA al 22 % che viene pagata dall’acquirente.
Quali sono le imposte da versare per l’acquisto di un immobile?
Le imposte da versare all’erario, sia che l’acquisto sia per la prima o la seconda abitazione sono:
-imposta di registro;
-imposta ipotecaria;
-imposta catastale;
e nel caso si acquisti da un’impresa costruttrice si deve versare anche l’IVA.
Le imposte per l’acquisto della prima casa
Se si acquista un’abitazione per la prima volta, la legge ha stabilito alcune agevolazioni riguardanti le imposte da versare per favorire la crescita ed il facile accesso al mercato immobiliare. Le imposte da versare, sono calcolate in base alla tipologia dell’abitazione ed al soggetto da cui si acquista.
Nel caso di acquisto della prima casa da un soggetto privato, le imposte sull’acquisto da versare sono le seguenti:
-imposta di registro: è il 2% sul valore dell’immobile (es. Se si acquista una casa del valore di 100.000 euro, l’imposta sarà di 2.000 euro);
– imposta catastale fissa: 50 euro
-imposta ipotecaria fissa: 50 euro
Lo stesso importo deve essere erogato anche nel caso di acquisto da un’impresa costruttrice o non, se sono decorsi quattro anni dall’ultimazione dei lavori.
Nel caso in cui si acquista la prima casa da un’impresa costruttrice o non, entro i quattro anni dall’ultimazione dei lavori, le imposte da versare sono così calcolate:
– IVA al 4% (es. Se l’immobile ha un valore di 100.000 euro, l’IVA da versare sarà di 4.000 euro)
– imposta ipotecaria fissa: 200 euro
– imposta catastale fissa: 200 euro
– imposta di registro fissa: 200 euro
Le imposte per l’acquisto della seconda casa
Le imposte per la seconda casa sono notevolmente più onerose e non usufruiscono di agevolazioni o detrazioni fiscali. Se si acquista una seconda abitazione da un soggetto privato, le imposte sono:
– imposta di registro. il 9% sul valore dell’immobile (es. se l’immobile ha un valore di 100.000 euro, l’imposta di registro sarà di 9.000 euro)
– imposta ipotecaria fissa: 50 euro;
– imposta catastale fissa: 50 euro
Anche per l’acquisto della seconda casa ci sono delle differenze sostanziali se si acquista entro o dopo i quattro anni dall’ultimazione dei lavori.
Nel caso si acquisti entro i 4 anni dall’ultimazione dei lavori da un’impresa costruttrice o non, le imposte dovute sono:
– IVA del 10% per gli immobili non considerati di lusso, IVA al 22% per gli immobili rientranti nella categoria lusso;
– imposta ipotecaria fissa: 200 euro;
– imposta catastale fissa: 200 euro;
– imposta di registro fissa : 200 euro
Se l’acquisto viene effettuato dopo 4 anni dall’ultimazione dei lavori, l’importo delle imposte sarà così suddiviso:
– imposta di registro pari al 9% del valore dell’immobile, per gli immobili di lusso e non;
– imposta catastale fissa: 50 euro
– imposta ipotecaria fissa: 50 euro
Quando si versano le imposte? Chi è il soggetto autorizzato al pagamento delle imposte?
Il notaio svolge, nella fase finale dell’atto di compravendita, il ruolo di sostituto d’imposta versando direttamente le imposte all’erario al momento della registrazione dell’atto.
La registrazione dell’atto di compravendita immobiliare deve essere compiuto entro 30 giorni dalla stipula del contratto.