E’ in arrivo la tassa sull’ascensore?

Come se le tasse non fossero abbastanza, eccone in arrivo una “fresca, fresca”: la tassa sull’ascensore. Il Governo di Matteo Renzi ha pensato di togliere la tassa sulla prima casa ma, l’ha subito rimpiazzata con quella dell’ascensore che potrà pesare sule tasche degli italiani circa il doppio della Tasi. Il governo ha messo a punto un decreto, non ancora emanato che, in attuazione della normativa europea sulla sicurezza degli ascensori, prevede tutta una serie di nuove verifiche sugli ascensori esistenti: Secondo Confedilizia l’introduzione di un nuovo gettito sull’ascensore “annullerebbe in un colpo solo gli effetti dell’abolizione della Tasi sull’abitazione principale, imponendo esborsi pari al doppio del gettito della Tasi stessa“. Secondo una stima le nuove norme che il governo si appresterebbe a varare porterebbero un esborso che potrebbe arrivare fino a più di 350 euro annui a nucleo familiare.  Il governo ha messo un decreto che, in attuazione della normativa europea sulla sicurezza degli ascensori, prevede delle verifiche sugli ascensori esistenti. Il decreto non è ancora stato emanato, ma Confedilizia lo ha già equiparato ad una sorta di “tassa sull’ascensore”.

Tassa sull’ascensore: un nuovo disegno di legge

Il provvedimento legislativo allo studio è il Decreto del Presidente della Repubblica approntato dal ministero dello Sviluppo economico, attualmente all’esame del Dipartimento degli affari giuridici e legislativi di palazzo Chigi (Dagl) e atteso nei dei prossimi venturi Consigli dei ministri. Dopo la sua emanazione dovrà passare in Consiglio di Stato e in Conferenza Stato-Regioni. Il suddetto disegno di Legge che è ancora una bozza, all’articolo 2 prevede in maniera palese che gli ascensori già in servizio “e conformi alle norme vigenti a tale data” saranno soggetti a “una verifica di ulteriori requisiti minimi di sicurezza“: precisione di fermata, livellamento tra cabina e piano, presenza di illuminazione del locale macchine, presenza ed efficacia dei dispositivi di richiusura delle porte di piano con cabina fuori dalla zona di sbloccaggio, presenza di porte di cabina, rischio di schiacciamento per porte motorizzate, presenza di dispositivo di comunicazione bidirezionale in caso di intrappolamento in cabina, illuminazione della cabina.

Laddove si dovesse riscontrare non conformità si dovrà subito avviare i lavori di ristrutturazione che comporterebbero un costo oneroso e gravante sulla situazione economica, già compromessa, delle famiglie italiane. Il Presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani lancia il monito al Premier Matteo Renzi: “Ci appelliamo al presidente del Consiglio – dice Testa – affinché non venga imposta a milioni di famiglie, già provate dalla congiuntura economica, una spesa che annullerebbe in un colpo solo gli effetti dell’abolizione della Tasi sull’abitazione principale, imponendo esborsi pari al doppio del gettito della Tasi stessa. La sicurezza è un mero pretesto, perché cela interessi di alcune categorie che intendono lucrare a spese di condòmini e proprietari di casa“. La ratio del provvedimento è quella di aumentare il livello di sicurezza degli impianti esistenti, ma denuncia Confedilizia, la legge oggi prevede già obblighi stringenti e la percentuale di incidenti in presenza di un traffico giornaliero di passeggeri da 30 a 40 milioni è bassissima, per cui è “palese”, a detta dell’associazione, chela sicurezza è un mero pretesto, perché cela interessi di alcune categorie che intendono lucrare a spese di condomini e proprietari di casa“.