Sei un cattivo pagatore con una storia creditizia non troppo rosea e hai difficoltà ad accedere al mercato creditizio? sei nel posto giusto per capire come puoi riacquistare il tuo status ed ottenere con più facilità il prestito personale che ti occorre per fare fronte a spese e per soddisfare un fabbisogno di liquidità. Per comprendere l’iter di riacquisto dello statu quo, è doveroso chiedersi chi sia il cattivo pagatore: con questo appellativo si indica colui che vanta e si trova nella posizione di debitore moroso, vale a dire colui che non è stato puntuale nell’adempiere correttamente e l’obbligazione pecuniaria contratta con la sottoscrizione di un prestito personale, secondo le condizioni contrattuali ed economiche pattuite. Il debitore “incagliato” (così è un altro appellativo e sinonimo di cattivo pagatore) è colui che, trovandosi in difficoltà di liquidità, è costretto a sospendere i pagamenti rateali del debito contratto per un limitato periodo di tempo, manifestando la volontà di soddisfare comunque il creditore. Sotto “l’ombrello” di cattivo pagatore rientra un’altra fattispecie, quella del debitore inadempiente, il cui comportamento si sostanzia in pratiche di dilazione di pagamento finalizzate ex post nell’attivazione delle procedure giudiziali per il recupero coattivo del credito; infine, rientra una terza figura quella del debitore insolvente ovvero del debitore che si trova nell’incapacità di assolvere alla obbligazione pecuniaria assunta.
Cattivo pagatore: come accertare lo status quo
Come sono stati definiti dalla disciplina e dagli interventi legislativi in merito, gli eventi pregiudizievoli che sono alla base dell’insorgenza dello status di cattivo pagatore sono ascrivibili ai seguenti:
- il ritardato pagamento di una o più rate relative ad un finanziamento;
- la sospensione dei pagamenti di una o più rate del finanziamento che porta il credito nello stato di incaglio;
- il mancato pagamento di una o più rate di un finanziamento che porta il credito nello stato di sofferenza;
- l’accertamento, anche ai fini contabili e fiscali, inerente l’impossibilità di recuperare gli importi a credito, con il contestuale passaggio del credito stesso nello stato di inesigibilità;
- il protesto, ovvero l’atto pubblico che fa fede dell’avvenuta presentazione di un titolo (assegno o cambiale) e del suo mancato pagamento;
- il provvedimento di revoca del libretto di assegni o della carta di credito o del bancomat;
- la sentenza fallimento;
- il precetto e l’azione esecutiva di pignoramento mobiliare o immobiliare.
Lo status di cattivo pagatore non deve essere considerato un nefasto “marchio a vita”, ecco come si può rimediare e vedere cancellato il propri nominativo dal Registro informatico dei cattivi pagatori per poter accedere al mercato del credito.
Cattivo pagatore: come riacquistare il diritto ad ottenere un prestito
I soggetti cattivi pagatori che sono iscritti sul Registro Informatico online, possono essere cancellati dallo stesso ad opera della Camera di Commercio, le cui modalità di cancellazione dipendono dal qui pro quo finanziario che ha dato vita al debito. Ove si tratti di cambiali insolute, una volta che sia stato saldato il quantum debeatur si rende necessario rivolgersi agli uffici competenti della Camera di Commercio, fornendo tutta la documentazione richiesta relativa all’effettiva risoluzione del debito in oggetto. Un procedimento che richiede l’utilizzo di appositi moduli completi di bollo ed il decorso di 12 mesi dalla cancellazione del protesto.
Per poter procedere alla cancellazione del nominativo dal Registro per lo status di cattivo pagatore riguardante un assegno, si rende invece necessario richiedere e ottenere la riabilitazione, una procedura che può essere effettuata attraverso il Tribunale competente: una volta completata la procedura necessaria, il nominativo del debitore potrà essere cancellato dalla lista.
Qualora vi sia il mancato pagamento, la permanenza del nome scritto sul registro della Camera di Commercio sarà di 5 anni, al termine dei quali il protesto, indipendentemente dalla permanenza del titolo di debito, decadrà in maniera automatica.