Veneto Banca e Popolare di Vicenza: al via alla fusione nel corso del corrente anno 2017, hanno stabilito la quota di indennizzo o “offerta di transazione” per restituire il valore delle azioni vendute negli ultimi 10 anni. Manca poco, entro il 15 marzo 2017, ben 75.000 shareholders di Veneto Banca e 94.000 shareholders di Banca Popolare di Vicenza dovranno fare i conti con i due istituti bancari con sede legale nella Regione Veneto, dato che la fusione si perfezionerà entro e nel corso del corrente anno, appena iniziato. Intanto, è già stata fissata l’offerta di transazione per il valore delle shares vendute a partire dal 1 gennaio 2007 fino alla fine del 2016.
Veneto Banca e Popolare di Vicenza: fissata l’offerta di transazione
Con l’avvio della fusione di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza è stata fissata l’offerta di transizione o gli indennizzi per le azioni vendute in 10 anni; per le shares Veneto Banca la perdita secca sarà del 15%, per le azioni da 40 euro saranno rimborsati agli azionisti solo 6 euro per azione. Gli Amministratori delegati Cristiano Carrus e Fabrizio Viola dei due istituti bancari con sede legale in Veneto, hanno spiegato che lo shareholder rimarrà possessore e proprietario del titolo azionario, non perdendo il suo status di azionista, laddove non agisca contro la banca per richiedere ulteriori altri rimborsi. Resta, comunque, ferma l’azione di responsabilità collettiva nei confronti degli ex manager, “A Zonin non sarà dato nulla” lancia il monito Gianni Mion , presidente di Banca Popolare di Vicenza.
Agli azionisti, oltre al rimborso (entro i primissimi di maggio 2017) viene lanciata una proposta: la possibilità di beneficiare di un deposito vincolato, a tasso agevolato con scadenza 3 oppure 10 anni; i privati (clientela retail) potranno accendere mutui ipotecari a condizioni agevolate con adesione efficace entro 24 mesi con possibilità di cessione a coniuge, figli e genitori. A tutta la clientela viene data la disponibilità di due conti correnti a condizioni agevolate.
L’Amministratore Delegato di Veneto Banca, Cristiano Carrus spiega che “Molti degli azionisti sono piccoli imprenditori, ditte individuali, che costituiscono la vera forza economica di queste terre. La quota di rimborso che mettiamo a disposizione (600 milioni in totale) sono soldi che potranno essere immediatamente reinvestiti nel territorio. Entrambi i nostri istituti sono nati come espressione del territorio, del risparmio familiare ed è quello che vogliamo continuare ad essere”. Fabrizio Viola, AD di Banca Popolare di Vicenza aggiunge: “Per le situazioni di particolare disagio finanziario ed economico che si sono create in molte aziende e famiglie dopo il crollo del valore della azioni bancarie abbiamo deciso condizioni ancora più favorevoli. Ci sono 60 milioni di euro che saranno destinati a rimborsi più corposi, per queste situazioni particolari e delicate, che saranno valutate singolarmente da una commissione appositamente istituita. Ne stiamo parlando anche con le associazioni dei consumatori“.
Dal 10 gennaio 2017 le oltre 900 filiali bancarie disseminate sul territorio nazionale sono a completa disposizione degli azionisti che stanno già ricevendo le lettere di proposta; qualora non si dovesse raggiungere la quota di adesione, fissata all’80%, le due banche valuteranno se procedere o meno ai rimborsi.