Bonus bebè: cosa cambia, normativa, come richiederlo

Continua la raffica di novità legislative varate dal Governo di Matteo Renzi, contenute nella Legge di Stabilità che ha riconfermato il Bonus Bebè nuovi nati 2016, bonus riconosciuto alle neo mamme ed ai neo papà con reddito basso ed in possesso dei requisiti tali da presentare la domanda. Si tratta di un contributo di tipo economico erogato a tutte le famiglie che mettono al mondo figli. Un bonus che prevede l’erogazione di un assegno di 80 euro mensili per ogni bambino alle famiglie con un ISEE inferiore a 25 mila euro e di un assegno di 160 euro per figlio a chi presenta un ISEE inferiore a 7  mila euro.

Hanno diritto a beneficiare di questo incentivo alla genitorialità tutti i genitori che hanno generato figli o adottato bambini tra l’inizio dello scorso anno e la fine del prossimo anno, per i nuclei con ISEE che non superi i 25 mila euro in un anno e per le famiglie più disagiate che presentano un ISEE non eccedente i 7 mila euro annui. il beneficio può decadere in caso di premorienza del figlio o revoca dell’adozione, decadenza della podestà genitoriale, affidamento a terzi del figlio.

Modalità di richiesta Bonus Bebè

Tramite apposita richiesta all’INPS tutti i neo genitori o genitori adottivi (italiani, dell’Unione Europea o extra-comunitari con regolare permesso di soggiorno) possono fruire del bonus bebè 2016, ma fino al compimento del terzo anno di età del figlio naturale o adottivo, limite che sarà elevato da 3 a 5 anni a partire dal prossimo anno 2017 con la possibilità di raddoppiare ed avere un importo maggiore per il secondo figlio nato. E’ possibile presentare all’INPS direttamente la domanda online mediante il PIN, oppure chiamare il numero verde a disposizione 803.164 gratuito da fisso oppure rivolgersi a patronati e CAF. Non è possibile accedere al beneficio natalità mediante invio di lettera raccomandata o rivolgendosi di persona all’INPS.

La continua revisione del Bonus natalità Renzi risponde ad una politica economica attenta a prevenire ed incentivare il calo della natalità che da anni interessa il nostro paese. Le coppie di neo genitori  che dimostrano di possedere un reddito basso possono beneficiare di questo pacchetto di riforme vedendosi erogato un assegno mensile che potrebbe addirittura raddoppiare come ha affermato il Ministro Lorenzin per le famiglie con ISEE inferiore a 7 mila che, ad oggi, ricevono un importo di 160 euro al mese per il primogenito. Il raddoppio dell’assegno vedrebbe assegnati 320 euro a queste famiglie che versano in condizioni economiche critiche e necessitano di sostegno economico dalla politica italiana. Inoltre, sempre per questa fascia di neo genitori per chi desidera un secondo figlio potrà ricevere per lo stesso 400 euro mensili.

Benefici erogati alle famiglie di neogenitori

Attualmente il Bonus Bebè 2016 è previsto per i bimbi nati dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 e la durata del bonus bebè 2016 è di 3 anni. Dalla data di nascita del bambino fino a 3 anni di età, le famiglie con un Isee basso possono beneficiare di una somma  erogata mensilmente dall’Inps per l’acquisto di beni di beni primari.

Ma l’obiettivo del Governo italiano è quello di prorogare l’erogazione del bonus fino al 2020 e se la Legge di Stabilità 2017 approverà il progetto, le famiglie di neo mamme e papà potranno beneficiare del bonus bebè fino al compimento del quinto anno di età del figlio. Per chi ha fatto richiesta nel 2015 potrà continuare a riceverlo senza interruzione a patto che abbiano rinnovato l’ISEE entro il 31 gennaio 2016 ed abbiano provveduto a comunicare i nuovi dati all’Inps.

La richiesta del bonus bebè va presentata entro tre mesi dalla nascita del bambino e qualora venga presentata oltre i termini previsti, l’erogazione del bonus spetterà comunque dalla data di presentazione della stessa al compimento del terzo anno di vita del figlio e non si potrà reclamare per ricevere quanto di pregressa spettanza.

Come detto, questo è quanto previsto ora, ma la durata dell’erogazione dell’assegno natalità potrebbe essere revisionata con l’inserimento del bonus bebè di 5 anni nella Legge di Stabilità 2017. La richiesta va inoltrata una volta per bambino e nel caso di gemelli la somma erogata va moltiplicata per il numero dei figli stessi.

Una domanda appare lecita in questo scenario di spending review: “In che modo reperire le risorse finanziarie aggiuntive?”. Pare ovvio che il Ministro Lorenzin voglia sfruttare i risparmi della spesa pubblica dovuti al decremento del tasso di natalità e mettere a disposizione risorse fresche ed aggiuntive per il nuovo Bonus Bebè. Il tutto per fare sì che i giovani-adulti che fino ad oggi non potevano o non volevano diventare genitori per problemi legati alla mancanza di un lavoro certo, o alla carenza di un reddito decoroso o all’impossibile conciliazione del rapporto famiglia-lavoro possano essere stimolati nuovamente a mettere al mondo nuovi nati. Si tratta di una misura utile per contrastare il calo dei consumi domestici e per lottare contro la povertà infantile.