l buoni pasto elettronici 2016 sono la versione digitale del ticket restaurant in formato cartaceo venendo a de-materializzare i carnet tradizionali, sostituendoli con una card dotata di banda magnetica, simile ad una carta di credito sulla quale accreditare l’importo dei buoni pasto spettanti al dipendente. I ticket restaurant elettronici rappresentano la nuova frontiera tecnologica per fruire ed utilizzare i buoni pasto da parte dei dipendenti delle imprese. I nuovi buoni pasto elettronici cambiando supporto, sono diventati digitali: attraverso l’accredito diretto del valore dei buoni pasto su una card, come un bancomat, è possibile pagare il pranzo presso i bar, lounge bar, tavole calde, ristoranti convenzionati. Questa nuova riforma entrata in vigore nel 2016 consente di combattere i fenomeni dell’elusione e dell’evasione fiscale che da sempre caratterizzano il mercato dei ticket restaurant in formato cartaceo.
E-ticket restaurant: modalità di funzionamento alla luce della riforma 2016
Gli E-ticket restaurant funzionano come i buoni pasto in formato cartaceo: l’importo viene accreditato al dipendente su una carta provvista di microchip, la cui lettura avviene tramite terminale POS come quando si utilizza un bancomat o una carta di credito che l’esercente commerciale striscia o inserisce nel Point of Sale per eseguire una transazione commerciale.
Il datore di lavoro che fruisce dei carnet elettronici stipula un contratto con la società che si occupa dell’emissione degli E-ticket come Postepay lunch, QUI Ticket, Day, etc; in tale modo la trasparenza fiscale e la tracciabilità sono garantite con vantaggi indiscutibili per il beneficio della collettività e del benessere economico. Il pagamento dei pasti tramite E-ticket restaurant è tracciabile e risulta subito evidente un eventuale utilizzo distorto o scorretto; il vantaggio è in capo al datore di lavoro che può comunque fruire della maggiore de-fiscalizzazione, mentre i dipendenti devono rinunciare, alla luce della nuova normativa, all’utilizzo dei buoni pasto per fare la spesa al supermercato o per pagare la cena al ristorante ai familiari. E’ chiaro che a norma di legge, gli non E-ticket restaurant non sono cedibili, cumulabili e convertibili in denaro e devono essere utilizzati solo durante le ore di lavoro per un massimo di un ticket al giorno.
Se fino ad oggi, nessuno aveva mai controllato che questa procedura venisse rispettata ad hoc, con l’avvento della tracciabilità del ticket elettronico si viene a delineare uno scenario prospettico ben differente. Per le società erogatrici sarà semplicissimo fornire alle aziende i dati sull’uso non distorto dei buoni pasto che ne fanno i dipendenti.
La nuova normativa 2016 punta a due obiettivi prioritari:
- armonizzare il regime fiscale dei buoni pasto con le soglie europee a 7 euro,
- favorire la digitalizzazione del mercato dei buoni pasto contrastando l’utilizzo distorto presso gli esercizi convenzionati.
Se il ticket cartaceo consente una certa flessibilità e l’utilizzo anche per fare la spesa o per saldare il conto di un ristorante, il buono pasto elettronico rende impossibile utilizzare gli E-ticket fuori dagli orari di lavoro rendendo più trasparente il loro impiego. Il Legislatore ha previsto un maggiore vantaggio fiscale, che rende più appetibile, soprattutto per le aziende, la scelta degli E-ticket restaurant: secondo una ricerca condotta da Openeconomics dell’Università Tor Vergata di Roma, le nuove agevolazioni incentiveranno le imprese a investirvi 500 milioni, che per i dipendenti di tradurrà in un’integrazione annuale del reddito stimabile intorno ai 400 euro.