Anatocismo bancario: dopo l’entrata in vigore delle recenti normative, Banca d’Italia è intervenuta nuovamente nella disciplina per introdurre novità in materia di computo degli interessi nelle operazioni bancarie. Ricordiamo in sintesi di cosa si tratta e cosa significa anatocismo bancario: si definisce con il termine anatocismo bancario “la capitalizzazione degli interessi sul capitale: ossia gli interessi maturati nel periodo di riferimento, sommati al capitale, determinano la base su cui calcolare gli interessi per il periodo successivo“. In questo modo vengono calcolati “interessi su interessi” a danno del debitore. La Deliberazione 9 febbraio 2000 CICR ha definitivamente abolito l’anatocismo anche nell’ambito dei Finanziamenti con piano di rimborso rateale. In particolare, secondo l’articolo 3 comma 1 della Deliberazione, gli interessi di mora non possono essere capitalizzati: “Nelle operazioni di finanziamento per le quali è previsto che il rimborso del prestito avvenga mediante il pagamento di rate con scadenze temporali predefinite, in caso di inadempimento del debitore l’importo complessivamente dovuto alla scadenza di ciascuna rata può, se contrattualmente stabilito, produrre interessi a decorrere dalla data di scadenza e sino al momento del pagamento. Su questi interessi non è consentita la capitalizzazione periodica”.
Anatocismo bancario: computo degli interessi
Secondo il nuovo comunicato emesso in data 23 febbraio 2017 da Banca d’Italia, l’anatocismo è il computo degli interessi sugli interessi che sono già maturati su un importo dovuto a titolo di obbligazione contratta. Gli interessi maturati si capitalizzano e vengono sommati all’importo dovuto producendo, a loro volta, interessi: in tale caso si parla di interesse composto.
Ecco un esempio pratico per comprendere meglio di cosa si tratta: il 1° gennaio il cliente deve alla banca una somma di 1.000 euro (capitale) sulla quale maturano nell’arco temporale dell’anno gli interessi al tasso dell’1% su base annuale.
Data | Capitale | Tasso | Mesi | Interessi | Somma da restituire |
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1° Gennaio 2017 | 1.000 | ||||
31 Dicembre 2017 | 1.000 | 1% | 12 | 10 | 1.010 |
Il 31 dicembre 2017 la somma dovuta dal cliente sarà di 1.010 euro: 10 euro di interessi + 1.000 euro di capitale iniziale.
All’inizio dell’anno successivo (dal 1 gennaio 2018) i 10 euro di interessi vanno ad aggiungersi al capitale, quindi, il capitale iniziale è 1.010 euro e, se le condizioni non mutano, alla fine dell’anno successivo (31 dicembre 2018), il debito del cliente produrrà interessi per 10 euro e 10 centesimi: la sommatoria di 10 centesimi che si è addizionata rappresenta proprio l’interesse maturato sui 10 euro di interessi aggiunti al capitale alla fine dell’anno precedente. Il cliente paga “interessi sugli interessi”, il debito complessivo del cliente è così salito a 1.020,10 euro.
Banca d’Italia: divieto dell’anatocismo bancario
E’ rilevante sapere cosa sia l’anatocismo bancario; ancora di più è sapere che per tutte le operazioni bancarie le nuove regole bancarie vietano qualsiasi forma di produzione di interessi sugli interessi dovuti dal cliente alla banca. Le nuove regole non revisionano il regime degli interessi di mora, ossia quelli previsti se il consumatore del credito non paga il quantum debeatur alla scadenza prevista dal contratto di prestito, mutuo, finanziamento. Per il computo ed il pagamento di questi interessi si continua a fare riferimento a quanto sancito dal contratto e dalle norme del codice civile.
Banca d’Italia: nuove regole computo interessi per il 2017
Se il cliente vuole proseguire il rapporto con la propria banca gli interessi computati al 31 dicembre devono essere pagati il 1° marzo dell’anno successivo. Banche e intermediari devono inviare al consumatore del credito la comunicazione concernente la quantificazione dell’ammontare degli interessi almeno 30 giorni prima del giorno in cui essi possono essere riscossi (1° marzo).
Anno per anno il cliente può contare su un lasso di tempo per scegliere cosa fare: i rapporti di conto corrente in corso devono essere adeguati in base alle nuove regole ed è, quindi, rilevante leggere con attenzione le comunicazioni ricevute dalla propria banca.
“Per il 2017 e per il futuro tutti i clienti titolari di un conto corrente, anche quelli che al momento non hanno interessi passivi da pagare, sono chiamati a valutare le modalità più opportune per pagare eventuali interessi passivi. E’ importante quindi attivarsi e contattare la propria banca per ricevere tutte le informazioni e i chiarimenti necessari”: questa è la nota ed il suggerimento di Banca d’Italia alla luce delle nuove disposizioni.