Prestiti auto senza busta paga e stipendio: a chi sono rivolti e come ottenerli

L’acquisto di una macchina è una sorta di investimento poiché per alcuni anni tale mezzo non deve essere cambiato. La macchina è fondamentale anche per coloro che iniziano a lavorare e non hanno ancora una busta paga e in mancanza si può anche essere costretti a rinunciare ad un lavoro perché troppo lontano o perché fuori mano rispetto ai mezzi tradizionali.

Che sia nuova o usata la macchina è un acquisto per molti obbligato ed in base alle credenziali fornite ogni istituto di credito stabilisce quanto erogare. Se la somma da chiedere è abbastanza contenuta si ha bisogno di meno garanzie. In assenza di busta paga o di un reddito fisso la banca può valutare anche un eventuale contratto di affitto o un estratto del conto per dimostrare che l’utilizzatore dell’immobile paga regolarmente il canone senza ritardi o senza inadempimenti. Nel qual caso non si ha nulla da dimostrare si può optare tra due soluzioni.

1) La prima è quella di un piccolo prestito che viene definito come microcredito e la banca lo concede soltanto se si necessitano di una somma di denaro poco cospicua, ad esempio se si sceglie una macchina usata o una citycar. Tuttavia in questo caso la banca dovrà guadagnare attraverso gli interessi che generalmente sono molto alti tanto da raggiungere la soglia minima di legalità imposta dalla Banca d’Italia. Questa soluzione viene utilizzata soltanto in casi eccezionali poiché si è costretti a restituire molto più di quanto si è richiesto e spesso risultano poco convenienti.

2) La seconda soluzione è quella riguardante i prestiti tra privati dove i tassi di interesse sono molto più ragionevoli. Anche in questo caso la somma richiesta deve essere abbastanza contenuta e non deve superare i 2000 euro, o 3000 a seconda dei casi.

Molto spesso per alcuni è impossibile ottenere un prestito auto per vari motivi. Tra questi il più ripetitivo è perché non si ha una busta paga sufficiente in base alle garanzie richieste dalla banca. Con la crisi degli ultimi anni sono tantissime le categorie che non rientrano tra coloro che possono ottenere i prestiti. Tra questi una fetta importante viene occupata dagli studenti per i quali la possibilità di avere un qualsiasi finanziamento diventa un miraggio.

Anche i disoccupati hanno molte difficoltà nell’ottenere un prestito. Poco conta se non si è iscritti nel registro degli insolventi. Per le banche, per avere un minimo di liquidità, occorre avere numerosi requisiti e nel qual caso manchino, è necessario sottostare alle loro condizioni, permettendo così l’ingresso di un garante. In questo modo se colui che chiede il prestito non ottempera agli obblighi assunti, il suo debito verrà saldato dal garante.

Va detto che comunque dagli ultimi anni è possibile ottenere un prestito senza avere una busta paga, a tariffe agevolate, permettendo così di migliorare la propria situazione. Questo avviene non perché le varie società di credito sono meno competenti e rischiano di più su eventuali insolvenze, ma perché hanno parametri completamente differenti che si basano su ulteriori criteri validi e più convenienti sia per loro che per colui che deve chiedere un finanziamento. Ad esempio vi sono degli istituti di credito che tengono conto anche delle entrate che non rientrano nella busta paga, come eventuali affitti di terreni, locazioni di immobili, garanti o altri tipi di lavori basati sulle competenze professionali.

Chi può ottenere prestiti senza busta paga per auto?

[ap_tagline_box tag_box_style=”ap-all-border-box”]I prestiti per l’auto senza busta paga si rivolgono a certe categorie di soggetti ben definiti. Tra questi rientrano i disoccupati, le casalinghe, gli studenti, i pensionati, i lavoratori che hanno un contratto non dichiarato e tutti coloro che non percepiscono una busta paga.[/ap_tagline_box]

Chi viene considerato come cattivo pagatore difficilmente avrà accesso a questa tipologia di prestito.

La busta paga o lo stipendio permettono di ottenere il denaro richiesto senza grandi sforzi, soprattutto perché chi lo concede ha una maggiore sicurezza che chi lo riceve lo restituirà. Per chi non ha queste garanzie vengono richieste altre valide alternative.

Si può ad esempio iscrivere l’ipoteca sulla casa, facendo fruttare così il bene immobile che potrebbe diventare una valida garanzia. in caso di mancato pagamento la banca o l’istituto di credito può soddisfarsi sul bene. Tuttavia tale prestito risulta poco conveniente se si tratta di piccole somme: è un tipo di finanziamento da escludere se l’importo riguarda poche migliaia di euro, o comunque una cifra nettamente inferiore rispetto al valore dell’immobile.

[ap_tagline_box tag_box_style=”ap-all-border-box”]Senza busta paga si può ottenere anche un prestito cambializzato, cioè si restituisce mensilmente con il pagamento di una cambiale che perviene tramite posta all’indirizzo indicato dal dichiarante. Anche in questo caso il prestito deve essere piccolo e tante volte è poco conveniente perché si avrebbe un Tasso annuo effettivo globale molto alto. Per chi non dispone di una casa e di un altro bene immobile può chiedere il prestito con pegno a garanzia, cioè determinati oggetti di valore come i gioielli possono diventare una valida alternativa per coloro che non possiedono uno stipendio o una busta paga.[/ap_tagline_box]

Come scegliere un prestito senza busta paga?

Occorre scegliere con cautela la banca o l’istituto di credito cui riporre fiducia per avere un prestito anche senza busta paga. Sono tanti i parametri da valutare e tra questi due sono i fondamentali. Il primo è il Tan che corrisponde al Tasso Annuo Nominale, cioè l’interesse da corrispondere al finanziatore. Il secondo è il Taeg, cioè l’acronimo di Tasso Annuo Effettivo Globale che indica i costi del finanziamento e le spese che il finanziatore deve sostenere. Quest’ultimo è alto e potrebbe superare anche il 12% soprattutto se si hanno poche garanzie sulla restituzione.

Altre tipologie di prestiti spettano a determinate categorie che vengono considerate per il loro status e quindi agevolate sulle questioni delle garanzie. Si tratta di studenti ed imprese. Per i primi si chiama prestito d’onore e si può chiedere quando non si ha un lavoro fisso. Il rimborso deve avvenire dopo un anno dal completamento degli studi, può avere anche tassi molto vantaggiosi.

Quelli per l’impresa sono dei prestiti erogati invece per coloro che non hanno un’occupazione stabile e hanno meno di 35 anni e le liquidità sono indispensabili per avviare l’attività e una parte di quanto ricevuto è a fondo perduto, con tassi agevolati (si pensi a un prestito per l’acquisto di un’auto aziendale). L’importante è presentare un progetto valido in cui il finanziatore decida di correre il rischio finanziando il tutto. Anche l’auto rientra nell’azienda.

Consigliamo di leggere sempre attentamente le condizioni generali del contratto, spesso ci sono istituti di credito nascono velocemente e fanno leva sui bisogni delle persone. Si consiglia sempre di rivolgersi a dei veri e propri professionisti, la cui serietà e professionalità è facilmente comprovabile.

Nel caso si ha qualche difficoltà con la comprensione del contratto e con tutte le clausole sarebbe opportuno far dare un’occhiata ad un esperto del settore, che è così in grado di consigliare e di distogliere dal firmare nel caso in cui comporti oneri troppo pesanti per il debitore. Negli ultimi anni, grazie anche all’intervento della comunità europea si è cercato di disciplinare al meglio la tutela verso i soggetti che si trovano in una parte più debole del contratto.

Quindi alcune clausole, di dubbia interpretazione devono essere sempre interpretate a favore del consumatore/utente. Quelle invece ritenute vessatorie, cioè che comportano oneri particolarmente iniqui, vengono eliminate dal contratto e sostituite da norme imperative.

Inoltre i prestiti senza stipendio e senza busta paga possono essere richiesti presso qualsiasi banca o anche presso Poste Italiane. In ogni caso di dovrà sottostare a ciò che richiede l’istituto e fornire i documenti richiesti. Tale tipologia di prestito viene anche erogato da istituti di credito privati che operano sul mercato e che devono sottostare alle stesse regole previste nel testo unico bancario, agendo correttamente e tutelando anche gli interessi dei clienti, che sono paragonabili, secondo la disciplina comunitaria, ai consumatori.