Ecco il lancio dell’app Android Pay su Play Store: rivoluzionerà la gestione dei pagamenti virtuali; l’interfaccia tecnologica è completamente rinnovata e maggiore è la facilità d’uso e la funzionalità operativa. Mentre Android Pay è stato pensato più per gli acquisti da cliente a venditore, Google Wallet sarà destinata a rimanere la piattaforma di pagamento principale da utilizzare per le operazioni peer-to-peer, quindi per prelievi e transazioni di denaro tra utenti. Con il debutto ufficiale di Android Pay avvenuto in data 28 maggio 2015, Google torna nel campo dei pagamenti da dispositivo mobile per competere con Apple Pay e Samsung Pay. Android Pay si occuperà di espletare il compito sino ad ora assegnato a Google Wallet, il servizio lanciato nel 2011, permettendo di svolgerlo in maniera più semplice, pratica e maggiormente integrata con il sistema operativo. C’è da chiedersi chi fine farà Google Wallet dato che il lancio sul mercato di Android Pay, la nuova applicazione sviluppata da Google per facilitare il pagamento digitale agli utenti dato che si prevede possa portare ad un aggiornamento dell’applicazione che verrà estesa anche a iOS e si trasformerà, di fatto, in una piattaforma dedicata all’invio e alla ricezione di pagamenti. Google Wallet ha sempre permesso agli utenti di inviare somme di denaro ad altri utenti, anche se questi non hanno un account Wallet ma, con l’introduzione di Android Pay, Wallet perderà tutte le funzionalità legate ai pagamenti dal momento che saranno trasferite in Android.
L’azienda di Mountain View punta su Android Pay
Una vera innovazione nel sistema dei pagamenti tanto auspicato da Google: dopo aver lanciato nell’anno 2011 Google Wallet, un’applicazione per il pagamento digitale tramite smartphone che non è mai riuscita ad ottenere risultati soddisfacenti, Google ora punta su Android Pay, il servizio che pian piano sostituirà l’applicazione e la doterà di nuove funzioni sempre più sofisticate. Il settore dei pagamenti digitali è un comparto in continua ascesa: negli ultimi anni, tutte le maggiori aziende dell’ICT (Information e Communication Technology) hanno deciso di sviluppare la propria app: Apple ha lanciato Apple Pay integrandola alla perfezione nei device della mela morsicata e lo stesso ha fatto Samsung con Samsung Pay. Una vera svolta e rivoluzione “copernicana” quella a cui si sta assistendo, negli ultimi anni, nel settore delle applicazioni sviluppate per il pagamento telematico.
Di certo, sono molti i vantaggi per gli utenti che fruiscono delle applicazioni come Android Pay: in primis, vi è la possibilità di espletare pagamenti contactless, cioè senza che ci sia contatto fisico tra la carta di credito e il POS (Point of Sale, il dispositivo dove poter “strisciare” il bancomat). Il funzionamento è molto semplice e veloce: l’utente registra sullo smartphone le proprie carte di debito e, sfruttando i sensori NFC, può comunicare al POS i dati del proprio bancomat o della propria carta di debito. Un metodo che non solo è più sicuro e veloce, ma che semplifica le procedure del pagamento digitale e senza “strisciare” il bancomat nel POS.
Android Pay: ecco come funziona e come sostituisce Google Wallet
L’app Android Pay è il sistema di pagamento digitale sviluppato dall’azienda di Mountain View e disponibile sul Google Play Store: permette agli utenti di salvare sul proprio Android le proprie carte di credito e di utilizzare lo smartphone per espletare i pagamenti e gli acquisti presso i vari esercenti commerciali fisici e online. Android Pay è supportato fino alla versione 4.4 dal sistema operativo Android e il funzionamento è molto snello: dopo aver scaricato e installato l’app sul proprio smartphone, è necessario registrare all’interno del servizio di pagamento contactless la propria carta di credito o il numero del conto corrente con IBAN. Per salvare la carta di credito o di debito è possibile utilizzare anche la fotocamera scattando una foto in modo tale che l’applicazione è in grado di riconoscere in automatico i numeri della carta di credito. Dopo aver perfezionato le fasi iniziali di impostazione dell’app sul dispositivo mobile, si può iniziare a pagare con Android Pay, utilizzando i sensori NFC presenti nello smartphone. Oltre a fruire della funzionalità della tecnologia Near Field Communication è necessario un terminale che accetti i pagamenti contactless, altrimenti sarà impossibile per il POS riconoscere il conto virtuale dell’utente.