Negli ultimi anni, si è assistito al proliferare dell’utilizzo di carte revolving, particolari carte di credito che consentono al titolare di effettuare un acquisto o di affrontare una spesa, il cui costo ed importo viene comodamente rateizzato. In sostanza, l’esborso non viene addebitato interamente ma, mensilmente come nel caso di un finanziamento o di un credito al consumo. E’ possibile che il sottoscrittore della carte revolving abbia anche un conto corrente collegato alle stesse, da cui mensilmente viene detratto l’importo della rata prevista.
Nell’utilizzare la Carta Revolving si può incorrere inevitabilmente in un uso distorto e poco corretto nelle stesse: problemi di scarsa sicurezza, di furto di dati, con l’insorgenza del fenomeno di phishing, di frodi informatiche; il fatto poi di paragonare le carte ricaricabili al funzionamento di un conto corrente “pocket” ed a portata di mano, pone seri dubbi e perplessità da parte dei consumatori e clienti delle banche erogatrici di questi strumenti di pagamento. Vediamo in questa guida quali sono gli errori da evitare, onde ritrovarsi in situazioni sgradevoli che comportano un depauperamento del soggetto utilizzatore e prestatore di fondi.
Carta Revolving: modalità di funzionamento e Cyber Etiquette
Chi ha sottoscritto una carta di credito revolving lo ha fatto proprio con l’intento preciso di procedere con l’acquistare un bene o servizio pagando con uno strumento elettronico, veloce e semplice, concludendo la transazione e l’operazione commerciale in pochi click. Molto spesso, chi sceglie di adempiere ai pagamenti telematici con questo strumento elettronico, per comodità e semplicità, presi dalla voglia di fare shopping in pochi click ed ovunque ci si trovi, si salvano le informazioni personali richieste per effettuare il login (nome utente e password) nel pc o laptop, da cui si sta eseguendo e concludendo la transazione commerciale. Una cattiva abitudine questa, non scevra da pericoli ed insidie che possono portare a problemi di phishing, specie se il dispositivo hardware viene utilizzato e condiviso da più utenti che potrebbero essere dei malintenzionati ed approfittarsi della situazione.
Inoltre, un ulteriore problema dell’utilizzo di questi strumenti di pagamento è quello legato al semplice fatto che, essendo strumenti di pagamento approntati e messi in circolazione da diversi players del credito come banche, Poste Italiane, società finanziarie e catene alimentari, si è largamente diffusa l’abitudine di adempiere i propri acquisti, anche la quotidiana spesa, presso gli store, i supermercati senza valutare attentamente il saggio d’interesse applicato. La percentuale del saggio di interesse applicato ad una carta revolving deve essere trasparente e pubblicizzato nei luoghi ed esercizi commerciali per consentire al cliente una valutazione adeguata in sede di sottoscrizione del contratto. In particolare modo, si deve porre in evidenza il TAEG che non superi solitamente l’11%.
Ecco allora che il rischio, in questo caso, è che l’individuo sottoscrittore spende e si indebita quanto vuole, secondo il piano di rientro e di rimborso concordato con l’emittente della carta. Il problema nasce proprio dal fatto che spesso si spende di più di quel che si può o si ha effettivamente a disposizione sulla carta: in tale modo, insorge il problema di restituire puntualmente il denaro prelevato e prestato, più gli interessi che aumentano con il passare dei giorni.Con questa guida non si vuole disincentivare l’utilizzo delle carte revolving ma, si vuole porre sull’attenti il soggetto sottoscrittore perchè le insidie e i possibili errori sono dietro l’angolo.