I minibond sono strumenti finanziari utili a sostenere economicamente lo sviluppo di un’impresa, che però deve possedere alcuni requisiti, quali essere una società di capitali (anche non emittente strumenti finanziari di capitale quotati sui mercati regolamentati o ammessi a negoziazione su sistemi multilaterali di negoziazione con fatturato superiore ai 2 milioni di euro e bilancio certificato), oppure una piccola – media impresa, oppure un’attività produttiva attiva da due anni, oltre a dover presentare un buon bilancio economico e redigere un buon progetto di business.
Principali dati sui minibond
Introdotti dalle novità normative del 2012 – 2014, quali i decreti sviluppo, sviluppo-bis, destinazione Italia e il DL 91/2014, si possono sovrapporre alle obbligazioni emesse dalle piccole medie imprese, differenziandosi invece dalle cambiali finanziarie che consentono alle Pmi di finanziarsi a breve con titoli subito esecutivi per gli investitori e costi inferiori per l’accesso al credito bancario. Al mercato dei minibond sono interessate attualmente più di 10000 aziende italiane dal fatturato superiore a 5 milioni e utili medi del 10%, sulla base di quanto affermato dall’Osservatorio sui minibond del Politecnico di Milano nel 2015.
Delucidazioni sui minibond
Si tratta in sostanza di prestiti obbligazionari emessi da una società non quotata o quotata, dotati di numerose agevolazioni, fra cui la possibilità di effettuare il “private placement” di debito agli investitori stessi. L’emissione per primi di un minibond può servire ad essere maggiormente visibili sui mercati finanziari e ad affermarsi come le uniche aziende attive nel campo finanziario grazie ad una migliore negoziazione dei titoli rispetto alle società ritardatarie. E’ importante ricordare che i minibond e le cambiali finanziarie sono gli strumenti di cui dotarsi necessariamente al fine di favorire l’accesso della propria azienda alle linee di finanziamento bancario.
Vantaggi dei minibond
I vantaggi nell’opzione del finanziamento tramite minibond anziché tramite prestito bancario sono molteplici sia dal punto di vista economico che fiscale, ossia la possibilità di diversificare le fonti di finanziamento tradizionali senza utilizzare i canali di credito bancari, l’assenza di necessità di presentare garanzie accessorie, la presenza di un ritorno in termini di immagine e di visibilità nei mercati internazionali al fine di attirare nuovi investitori, la possibilità di dedurre gli interessi passivi entro il 30% del Rol e le spese di emissione dei titoli e di ottenere l’esenzione dell’applicazione della ritenuta sugli interessi corrisposti.
Elementi necessari
Bisogna ricordare però che per le aziende non quotate, come possono essere quelle piccole-medie, l’emissione di minibond è soggetta ad alcuni requisiti ulteriori: l’assistenza da parte di uno sponsor, la revisione dell’ultimo bilancio economico da parte di un organo competente, la collocazione dei titoli presso investitori qualificati e la loro circolazione solo fra di essi a meno che non siano direttamente soci.
Documenti da presentare
Chi desidera avvalersi dei minibond deve preparare un piano economico che gli consenta di capire la validità e la capacità dell’investimento, nel senso di rientrare nella previsione economica in termini di costo e di rimborso dei bond; deve inoltre stilare un altro documento informativo sulla storia, il management, il posizionamento, l’andamento economico-finanziario storico e prospettico, l’analisi del progetto di investimento da finanziare, il piano di rimborso, la remunerazione offerta agli investitori; l’azienda si deve preoccupare di revisionare attentamente il proprio bilancio oltre ad emettere un rating.
Lo sponsor e l’impegno
Fatto ciò, si rende necessaria la ricerca di uno sponsor, responsabile del sostentamento economico dell’azienda nelle fasi di emissione e collocamento, e l’assunzione di un impegno, volta a garantire la liquidabilità dei titoli fino alla scadenza, con il mantenimento di una quota minima di titoli stabilita secondo livelli predefiniti; lo sponsor deve valutare attentamente il valore del titolo con scadenza semestrale tramite la classificazione delle aziende emittenti sulla base di un rating interno.
Il rating bancario
Per effettuare l’emissione di minibond non è necessario avere un rating bancario, esso si presenta tuttavia come un elemento virtuoso che favorisce l’emissione e non limita le società ad emettere obbligazioni al portatore o nominative per una somma pari ad un importo non eccedente il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili come risultanti nell’ultimo bilancio approvato, sulla base di quanto afferma l’articolo 2412 del codice civile.