Mutuo o affitto, cosa è meglio? Quando conviene il mutuo e quando l’affitto?

Quando si è adocchiata un’abitazione e si deve decidere se acquistarla, in un’epoca di crisi come questa, ci si ripensa e si opta per l’affitto di un’altra casa, credendo di risparmiare e di poter mettere da parte dei soldi per poi preferire un acquisto più sicuro; eppure le ultime indagini statistiche hanno dimostrato che non è sempre così e che tra mutuo e affitto la scelta dovrebbe ricadere sul primo.

Simulazione di mutuo e affitto

Un simulazione compiuta dal Corriere della Sera, sulla base di dati forniti dall’ufficio Studi di Tecnocasa, è emerso che, nelle principali città italiane, scegliendo una zona periferica ed una semicentrale, valutando bilocali e trilocali per costo di acquisto e canone di locazione mensile, presupponendo che chi acquista abbia la possibilità di pagare anticipatamente il 30% dell’immobile ed ottenendo dunque un finanziamento pari al 70% del valore,  molto spesso l’affitto ha una rata simile a quella del mutuo, per cui conviene comprare, ovviamente se si rientra nel gruppo di coloro che versano il 30% del costo totale, se si ha un reddito che abilita all’attivazione del prestito, se si ha l’intenzione di risiedere nell’abitazione per almeno dieci anni.

Quando conviene il mutuo

Il dilemma tra mutuo e affitto è in parte sciolto dai prezzi delle case ai minimi storici soprattutto per quanto concerne i bilocali situati nelle zone periferiche, dall’abolizione delle tasse sulla prima casa, dalla convenienza ad investire in Btp per via del rendimento sicuro degli investimenti finanziari; bisogna ricordare inoltre che gli affitti decrescono percentualmente sul prezzo degli immobili allorchè il costo dell’acquisto aumenta e crescono quanto più il prezzo di vendita diminuisce.

Elementi da valutare per l’accensione del mutuo

Se si riesce tuttavia a versare solo il 15-20% del prezzo di acquisto, il mutuo viene erogato a condizioni peggiori e sono necessarie garanzie assicurative ulteriori che aumentano il costo finale del bene; un’indagine dell’Agenzia delle Entrate, di Banca d’Italia e di Tecnocasa indica che gli acquirenti delle abitazioni del 2015 hanno finanziato il 64,7% del valore dell’immobile con il mutuo; coloro che riescono addirittura ad arrivare alla sola metà del finanziamento di casa, possono auspicare di ottenere tassi di interesse di tre decimi più bassi rispetto a quelli regolari attualmente; un altro vantaggio si può avere dall’avere una rata che non supera il 25-30% del reddito mensile netto, tenuto conto del fatto che ci sono altre spese certe, a partire dalle imposte di trasferimento, da quelle notarili, da quelle di istruttoria, da quelle per l’agenzia immobiliare, quindi tutte uscite che non rientreranno a breve.

Altri elementi di cui tenere conto

Nell’eventuale scelta tra mutuo e affitto è bene ricordare che in molte città i prezzi delle case sono scesi in misura più che proporzionale rispetto ai canoni di locazione, con un ritocco del 15% per i mutui e del 10% per i canoni; il tasso nei mutui poi è al minimo per quanto concerne quello fisso, per quello variabile la rata diviene ancora più bassa; Imu e Tasi hanno perso il loro valore psicologico anche se sono stati eliminati dalle prime case; infine i Btp vanno tenuti per almeno dieci anni per farli fruttare con il rischio comunque che i tassi salgano e che si vendano i titoli perdendo però il capitale.