Il Fisco dà la caccia ai grandi evasori. Le linee guida del Fisco per il 2017: voluntary bis, tax compliance, contrasto all’evasione

Per l’anno 2017, il Fisco punta su tre pilastri fondamentali quali la tax compliance, voluntary disclosure, contrasto all’evasione. Ecco le linee guida dettate lo scorso mese dal ministro dell’Economia e delle Finanze con il dichiarato obiettivo d’incrementare il numero dei controlli e di migliorare gli introiti ottenuti in termini di gettito fiscale, venendo ad incentivare e a stimolare l’adempimento tributario e riducendo l’invasività del regime coattivo dei controlli fiscali nei confronti dei contribuenti.
Obiettivo esplicitamente dichiarato è quello di potenziare le misure volte al recupero delle somme evase o eluse dovute al Fisco dai grandi evasori, a contrastare le azioni fraudolente e quelle finalizzate all’indebita fruizione dei rimborsi fiscali e quelle concernenti le compensazioni mediante crediti inesistenti.

I pilastri del Fisco: Tax Compliance

Con l’inizio del nuovo anno fiscale 2017, l’Agenzia delle Entrate invierà ulteriori comunicazioni adeguate per aiutare i soggetti contribuenti a segnalare la presenza di errori o dimenticanze, in modo tale da rimediare in tempi celeri e senza richiami o sanzioni. In sintesi, si può definire Tax Compliance la mission dell’Agenzia delle Entrate avente come finalità dichiarata quello di favorire l’adesione spontanea del soggetto contribuente agli obblighi fiscali che l’Amministrazione finanziaria ottiene utilizzando opportunamente due leve: da un lato il servizio, l’assistenza e le informazioni che fornisce al singolo, dall’altro il contrasto all’evasione fiscale. Da un lato, quindi, l’Agenzia ha il compito di contrastare i comportamenti fiscalmente non corretti e, dall’altro, di provocare un effetto dissuasivo che stimoli al massimo l’adesione spontanea per verificare il regolare adempimento degli obblighi tributari, l’Agenzia delle Entrate adotta diversi strumenti di controllo: i controlli automatizzati e formali delle dichiarazioni fiscali, gli inviti al contraddittorio e i questionari, le attività istruttorie esterne (per esempio, controlli mirati e verifiche fiscali), le indagini finanziarie, l’attività di tutoraggio nei confronti delle imprese di più rilevante dimensione etc. L’attività di accertamento può prendere le mosse dall’acquisizione di elementi presso il contribuente (verifiche, ispezioni, accessi, richieste di documenti, questionari, ecc.) oppure dagli elementi in possesso dell’Agenzia delle Entrate (dichiarazioni, atti registrati, comunicazioni varie).

I pilastri del Fisco: Contrasto all’evasione fiscale

Nelle linee guida agli uffici dell’Agenzia delle Entrate si legge “che le risorse dovranno essere concentrate sui contribuenti più pericolosi da un punto di vista fiscale, ovvero i soggetti meno collaborativi e trasparenti e coloro che hanno strutturato complessi sistemi di evasione o di frode. Nella lettera si chiede, inoltre, di quantificare le risorse in modo utile ad accrescere la maggiore imposta accertata totale e la maggiore imposta definita, anche con riferimento all’Iva”. 
Tra le varie misure volte a contrastare l’evasione fiscale vi è la richiesta di migliorare la qualità delle attività ispettive sulle imprese medio-grandi (con volume d’affari, ricavi dichiarati compresi tra 26 e 99,9 milioni di euro) e di rafforzare quelle sui soggetti Iva.

I pilastri del Fisco: Voluntary Disclosure o collaborazione volontaria

Come si evince dal comunicato stampa del 25 ottobre 2016, riaprono i termini di adesione alla procedura (cfr. Dl  n. 193 del 22 ottobre 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 249): la “collaborazione volontaria”  è uno strumento che permette ai oggetti contribuenti che detengono illecitamente patrimoni all’estero di regolarizzare la propria posizione denunciando spontaneamente all’Agenzia delle Entrate la violazione degli obblighi di monitoraggio. Di questa procedura di Voluntary Disclosure Bis possono avvalersi, pure, i contribuenti non destinatari degli obblighi dichiarativi di monitoraggio fiscale per regolarizzare le violazioni degli obblighi dichiarativi commesse in materia di imposte sui redditi e relative addizionali, imposte sostitutive, imposta regionale sulle attività produttive e imposta sul valore aggiunto, nonché le violazioni relative alla dichiarazione dei sostituti d’imposta. La nuova norma prevede che le  domande  siano presentate secondo modalità previste da un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate che sarà emanato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Dl n.193 del 2016. Il modello di richiesta di accesso alla procedura va presentato esclusivamente per via telematica; direttamente (se si è abilitati a Entratel o Fisconline) oppure tramite i soggetti incaricati. Per quanto concerne la presentazione tramite i soggetti incaricati,va precisato che le richieste per accedere alla procedura di collaborazione volontaria possono essere inviate da tutti i professionisti abilitati ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, che rientrano nell’elenco contenuto nel DPR n. 322 del 1998 e nei successivi decreti attuativi. Tra questi, sono compresi gli avvocati e gli iscritti nel registro dei revisori contabili