Irpef, aliquote e scaglioni 2016. Novità su No Tax Area

Nel 2018 è attesa la Riforma IRPEF, che avrà notevoli ripercussioni sulle dichiarazioni dei redditi, nel 2016 le aliquote sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno. Tuttavia, la Legge di Stabilità 2016 ha introdotto una nuova tipologia di No Tax Area, dedicata ai lavoratori pensionati.

Le aliquote e gli scaglioni IRPEF 2016

Prima di capire e analizzare le aliquote e gli scaglioni IRPEF per il 2016, è importante capire cosa sia l’IRPEF e di che tipo di tassa si tratta. Per la normativa fiscale italiana, “l’imposizione fiscale sul reddito delle persone fisiche” è un’imposta progressiva e diretta, che viene calcolata su base proporzionale all’effettivo reddito percepito nel periodo di riferimento. L’IRPEF viene calcolata sulla base di scaglioni di reddito, a ciascuno dei quali corrisponde un’aliquota IRPEF, ossia una percentuale di reddito che dev’essere versata nelle casse erariali.

Rispetto al 2015, le aliquote IRPEF non sono state modificate del governo e restano comprese tra il 23% e il 43%: il fisco italiano si trova attualmente in una fase dormiente, di stallo, in attesa che nel 2018 arrivi la nuova riforma del Fisco, così come è stato annunciato in più occasioni dal Premier Matteo Renzi. Da quanto è emerso, con la riforma dovrebbero essere modificati gli scaglioni e, per esempio, i redditi inferiori agli 8.000 euro dovrebbero essere esentati dal pagamento dell’imposta IRPEF ma oltre i 28mila euro la tassazione pare sarà fissata al 43%.

– Il primo scaglione reddituale valido ai fini del calcolo delle aliquote IRPEF è quello che va da 0 a 15.000 euro l’anno. In questo caso, la tassazione è al 23% e per i contribuenti che ricevano il massimo reddito previsto da questa fascia, quindi, l’ammontare massimo del versamento IRPEF è di 3.450 euro. Rientrano in questo scaglione i lavoratori con regolare contratto che percepiscono mediamente un salario di 1250 euro mensili.

– Il secondo scaglione comprende i redditi tra 15.001 e 28.000 euro. In questo caso viene applicata un’aliquota del 27% sul reddito e, facendo un veloce calcolo, la tassazione per chi dichiara il massimo reddito previsto per la fascia è di 6.960 euro. Rientrano in questo scaglione tutti i lavoratori il cui reddito non eccede i 2.350 euro mensili.

– Per il terzo scaglione sono da considerarsi i redditi tra 28.001 e 55.000 euro, per i quali la tassazione prevista è del 38% sui redditi che eccedono la fascia precedente. In pratica, fino a 28.000 euro viene applicata la tassazione al 27% e per i redditi eccedenti fino a 55.000 euro si applica la tassazione al 38%. Facendo un esempio pratico, un contribuente che dichiara 40.000 euro all’anno, fino a 28.000 euro viene tassato al 27% e per i restanti 12.000 al 38%. In questa fascia rientrano coloro il cui reddito non supera i 4.583 euro mensili e per loro la tassazione massima è di 17.220 euro.

– Il quarto scaglione è stato creato per i redditi tra 55.001 e 75.000 euro, e quindi vi rientrano i lavoratori il cui reddito mensile non eccede i 6.250 euro. In questo caso viene applicata un’aliquota IRPEF del 41%, sempre sulla parte di reddito che eccede quella dello scaglione precedente e sul massimo reddito dello scaglione il versamento IRPEF è pari a 25.420 euro.

– Il quinto, e ultimo, scaglione è per i redditi che eccedono i 75.001 euro annui. In questa fascia rientrano i contribuenti il cui reddito mensile supera i 6.250 euro e anche in questo caso l’aliquota IRPEF dedicata, ossia il 43%, dev’essere calcolata sulla base del reddito che eccede lo scaglione precedente. Quindi, chi si trova in questa fascia, deve versare di base 25.420 euro e deve aggiungere la quota calcolata sul reddito eccedente.

La No Tax Area

Con la Legge di Stabilità 2016, il Governo ha esteso la No Tax area anche ai pensionati che superano i 75 anni di età e la cui pensione non eccede gli 8.000 euro annuali. Rispetto all’anno precedente, quindi, il Governo ha alzato l’asticella di ulteriori 500 euro, escludendo anche dal calcolo alcune tipologie di reddito, come quelli inferiori a 185,92 euro derivanti dai terreni, quelli inferiori a 500 euro derivanti da fabbricati agrari di proprietà, e redditi derivanti da occupazioni saltuarie o dalla vendita dei diritti d’autore, che non superano i 4.800 euro annui.