Prestito rifiutato: cosa fare?

Quando si riceve un rifiuto a seguito della richiesta di un finanziamento, gli istituti creditori non sono obbligati a fornire la motivazione del prestito rifiutato, ma è necessario sapere perché ciò sia avvenuto per evitare che la Centrale Rischi divenga piena di segnalazioni di inaffidabilità da parte degli enti finanziatori e degli istituti bancari. Rivolgendosi al CRIF (la più importante società che si occupa di fornitura di sistemi di informazioni creditizie, business information e soluzioni per la gestione del credito) si può ricevere una risposta in merito ai motivi ostativi al finanziamento, contemplando la “Visura Centrale Rischi Completa” in cui sono inserite le informazioni in merito alla propria situazione presso CTC, EXPERIAN, CRIF.

Cattivo pagatore

Le motivazioni alla base di un prestito rifiutato possono essere legate all’immagine di “cattivi pagatori” che si è sviluppata a seguito del protesto di un assegno bancario o postale o del mancato o ritardato pagamento di una rata di un altro prestito, oppure si può avere già un altro finanziamento in corso e dunque il totale della somma da versare mensilmente è superiore ad un terzo del proprio stipendio.

Lavoratore precario

Un’altra ragione contro la concessione del prestito riguarda il caso in cui si è titolari di un contratto a tempo determinato e quindi l’incertezza sul futuro professionale mette in crisi anche la solidità finanziaria a venire, infine si è garanti di un altro soggetto che ha ricevuto un prestito, ma che non sta più rimborsando il debito, od in ultimo non si sono mai fatte richieste per un prestito e dunque non si ha uno storico di debitore solvente in essere cui potersi rifare.

Soluzioni

Se dovessero risultare presenti altre richieste di prestito presso altre banche, si può agire affinchè vengano cancellate tramite una liberatoria dal finanziamento presso la Centrale Rischi tutte le richieste in corso; se invece dovesse risultare eccessivo l’importo erogato mensilmente, si può studiare un nuovo piano di prestiti con un’altra banca o società di finanziamento affinchè la rata si abbassi con un periodo di rimborso maggiore e superiore liquidità finanziaria da poter utilizzare per le spese personali periodiche.

Cancellazione dal Crif, fideiussione, prestito cambializzato

E’ bene ricordarsi poi che, nel caso in cui si voglia rivolgere la richiesta ad un altro ente creditizio dopo un prestito rifiutato, si deve attendere il trascorrere di almeno 30 giorni necessari a far eliminare la segnalazione dal Crif che la rende accessibile a tutti per tale durata; si potrebbero trovare delle soluzioni inoltre come l’istanza per la verifica dell’importo massimo erogabile dall’ente creditizio vista la propria situazione finanziaria, la richiesta di una fideiussione ossia di una garanzia personale, la sottoscrizione di cambiali per accedere ad un prestito cambializzato.

Consolidamento debiti, piccolo prestito, prestito condiviso

Altre idee per opporsi ad un prestito rifiutato sono il consolidamento debiti per alleggerire la rata e prolungare il periodo di ammortamento, l’estinzione del primo finanziamento ottenuto per poi passare a quello desiderato, la richiesta di un piccolo importo con la presenza di un garante ed un rimborso costante per almeno 6 – 8 mesi in modo da poter accedere in  seguito a cifre più importanti, l’opzione della cessione del quinto dello stipendio se si è dipendenti a tempo indeterminato oppure pensionati, la condivisione del prestito con il coniuge in modo da avere una somma dei redditi dall’importo notevole ed esente da dubbi sul rimborso delle rate.

Potere d’acquisto e solidità finanziaria

Alla base di ogni ragionamento, comunque, è bene conoscere il proprio “potere di mutuo-acquisto”, sottraendo dal reddito mensile netto tutte le spese di sussistenza indispensabili, al fine di calcolare esattamente il potere di spesa e quindi di finanziamento disponibile. In ogni caso ad ogni richiesta di mutuo o di prestito si accompagna una dichiarazione firmata con cui si autorizza l’ente creditore ad effettuare delle verifiche sulla propria solidità finanziaria e pertanto ogni situazione incerta o negativa automaticamente verrà fuori, con il relativo rischio di vedersi un altro prestito rifiutato: in questo caso è senz’altro meglio “prevenire” che “curare”.