Ecco le novità normative dettate dal Decreto Madia: si tratta di nuove disposizioni legislative volte ad arginare un fenomeno patologico molto diffuso nel pubblico impiego, l’assenteismo e il fenomeno dei “furbetti del cartellino“. Dopo le numerose vicende che si sono susseguite in questi mesi all’interno degli enti pubblici, tra cui i più eclatanti, sono quello del Comune di Sanremo e del Comune di Nola, ora con il recepimento del Decreto Madia, si vuole porre fine a questo enorme spreco di risorse finanziarie pubbliche. Risoluta la Legge Delega del Ministro Madia in merito al pubblico impiego: l’articolo 13 prevede la riorganizzazione della disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e rafforzare l’efficacia degli accertamenti fiscali nella Pa. Il principale obiettivo del decreto Madia è quello di puntare alla creazione di un polo unico della medicina fiscale, in capo all’Inps, che si occupi dei dipendenti statali e non solo di privati. Inoltre, il Decreto Madia vuole introdurre un sistema informativo unificato che consenta di realizzare visite fiscali mirate, si tratta di una vera rivoluzione all’interno del settore pubblico italiano e vira verso la “privatizzazione” del pubblico impiego. L’obiettivo è massimizzare il ‘tasso di rendimento’ delle visite; inoltre, si vuole omogeneizzare e rendere maggiormente ordinata l’intera materia.
Decreto Madia: affermativo per le visite fiscali “mirate”
Sì alle visite fiscali “mirate”, il decreto Madia è risoluto sulla questione: ad occuparsi delle visite non solo dei lavoratori privati ma anche degli statali sarà l’Inps, il quale supportato dal sistema informativo-informatico sarà in grado di espletare un controllo stringente sulle verifiche mirate. Dovrebbe anche essere assicurata la continuità professionale per i 1300 medici iscritti alle liste speciali, con un rafforzamento del regime di convenzione per i “camici bianchi” titolati agli accertamenti; non solo, dovrebbe esserci anche la possibilità di espletare accertamenti ripetuti ed armonizzate le fasce orarie di reperibilità in cui farsi trovare presso il proprio domicilio domestico. Ci saranno nuovi criteri attraverso cui svolgere gli accertamenti sulle malattie, tra le novità la possibilità di tornare a controllare, con verifiche ripetute risorse e competenze, trasferite in capo all’Inps.
L’ambizioso obiettivo del Decreto Madia è quello di massimizzare il saggio di rendimento delle visite, grazie a controlli mirati ed efficaci: saranno revisionate anche le regole sui preavvisi per i permessi previsti dalla legge 104 del 1992 che prevede “l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap“. Il cambiamento di rotta non riguarderà solo il soggetto deputato ed incaricato, ma anche la frequenza con cui saranno espletate le visite fiscali più mirate; in particolare, maggiore attenzione sarà dedicata ai furbetti che, con la scusa della malattia, fruiscono di un fine settimana all’insegna del relax.
Pubblico impiego: basta le ASL ora la competenza passa in capo all’INPS
Fino ad oggi per i dipendenti pubblici erano attive le Asl, ma qualcosa evidentemente non ha funzionato, anzi ha solo cagionato sprechi di risorse economiche ed un proliferare di sgradevoli situazioni quali quella dell’assenteismo e della vicenda dei “furbetti del cartellino”. Ecco perché già la Legge Delega Madia, da cui discende il decreto ha previsto un cambio epocale e di rotta: risorse e competenze ora sono trasferite all’Inps (e potrebbe anche esserci un piccolo potenziamento e stanziamento delle disponibilità economiche). Ci saranno nuovi criteri attraverso cui espletare gli accertamenti sulle malattie; tra le principali novità la possibilità di tornare svolgere controlli con verifiche ripetute. Le fasce orarie di reperibilità del lavoratore dovranno essere armonizzate dato che, attualmente, le ore giornaliere sono 4 per il dipendente privato e 7 per il pubblico. L’obiettivo è quello di esercitare controlli mirati ed efficaci, tentando di massimizzare il ‘saggio di rendimento’ delle visite; inoltre si cercherà di rendere tutta la materia più ordinata così da rendere il controllo più facile. In materia di rinnovi contrattuali del pubblico impiego, si potrebbe intervenire su alcune modalità di fruizione dei permessi, come quelli concernenti e previsti dalla legge 104 del 1992, revisionando le regole sui preavvisi.