Prestito personale o Ammortamento pre acquisto? Quale soluzione scegliere

Dovendo effettuare una considerazione sulla maggiore convenienza tra prestito personale o ammortamento pre-acquisto, è bene tenere conto di alcuni elementi, in primis il valore dell’asset che sposta il capitale dall’attivo al passivo generando un fondo di ammortamento composta dalla rata annuale detta quota di ammortamento versata ad ogni esercizio dall’azienda; ciò avviene al fine di costituire un capitale idoneo a riacquistare il bene allorchè sarà necessario. Il fondo di ammortamento si ottiene sottraendo da presunto valore futuro di acquisto del bene il valore commerciale che esso avrà al momento della dismissione. Alla fine di ogni anno si mette da parte una quota di capitale che, quando finirà la vita utile del bene, ne costituirà il controvalore per la sostituzione. Vediamo di riflettere sulla convenienzamaggiore tra prestito personale o ammortamento pre-acquisto.

Esempio di ammortamento pre-acquisto

Si può fare un esempio per capire come funziona la logica dell’ammortamento pre-acquisto: un macchinario del valore di 100000 euro ha una vita utile di 3 anni, il rialzo del mercato fra 3 anni si suppone sarà del 10%, quindi la stima del valore sarà di 110000 euro; se si suppone di vendere il bene dopo 3 anni a metà prezzo, ossia a 50000 euro, per riacquistare il bene ci sarà bisogno di un fondo pari a 110000 euro meno 50000 euro, ossia 60000 euro, suddivisibili in 3 esercizi in quote pari a 20000 euro all’anno. Nel caso di un leasing la quota di ammortamento è data dal canone di leasing aumentato di un ammortamento integrativo qualora si voglia riscattare il bene al termine del contratto.

Esempio di prestito personale

Il caso del prestito personale per un soggetto privato può partire da questa logica dell’ammortamento, ipotizzando di acquistare un’automobile possedendo interamente il capitale necessario, per poi stimare quanto costerebbe l’acquisto di un’auto di categoria superiore, quale sarebbe il tempo di fruizione del mezzo in base all’utilizzo annuo, quale sarebbe il valore dell’auto alla fine della sua vita utile secondo quotazioni medie, definendo alla fine quale sarebbe il fondo di ammortamento e la relativa quota. Ad esempio, un’automobile del valore di 18000 euro, utilizzabile per 30000 chilometri annui per 5 anni, al termine del periodo avrà un valore commerciale di 7000 euro, dunque il capitale da ricostituire alla fine del quinquennio ammonta al valore di una nuova automobile di categoria superiore pari a 25000 euro fra 5 anni per 22000 euro attuali meno i 7000 euro, quindi 18000 euro, da ripartire in 60 quote mensili di 300 euro senza alcun interesse.

Confronto

Il ragionamento sulla scelta tra prestito personale o ammortamento pre-acquisto dipende dalla capacità di ottenere una remunerazione del capitale ossia investirlo incassando ciò che in economia viene definito interesse attivo; se la banca concede un 4% annuo sul capitale depositato, il guadagno a fine anno sui 18000 euro sarà pari a 720 euro per un totale in 5 anni di 3600 euro. Se si immagina di ottenere un Taeg del 7% per un finanziamento al consumo di 5 anni, si pagherebbe una rata mensile di 357 euro, restituendo nel periodo di ammortamento un capitale sommato agli interessi di circa 21385 euro, per un totale di interessi passivi pari a 3385 euro. Quindi: l’incasso sarebbe di 3600 euro, mentre il debito degli interessi sarebbe di 3385 euro; conseguentemente converrebbe mantenere i soldi sul conto e chiedere un prestito al consumo a quelle condizioni già indicate.

Conclusioni

Il tasso di interesse attivo è del 4%, quello passivo del 7%, tuttavia nella restituzione del prestito si applica il tasso alla francese per cui vi è un andamento scalare degli interessi in funzione del capitale restituito. Per stabilire quale sia il corretto driver finanziario tra prestito personale o ammortamento pre-acquisto conviene effettuare un calcolo preciso degli interessi totali attivi e passivi, per poi stimare esattamente a quanto ammonteranno guadagni e perdite, giungendo ad una soluzione razionale del problema, anche tenuto conto delle fluttuazioni nel valore di alcune variabili quali i tassi di interesse.